Descrizione

Centro di pianura di origini probabilmente antiche, dedito principalmente alle attività agricole e, in misura minore, all'artigianato e al commercio ad esse collegati. La comunità dei camposanesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, che per effetto del processo di espansione edilizia si è ormai fuso con i comuni limitrofi di Cicciano e Cimitile. Il territorio comunale, attraversato da una fitta trama di canali irrigui, gode di un clima mite ma piuttosto umido ed è fortemente caratterizzato dall'impronta lasciata dalla secolare opera dell'uomo: alla struttura urbana invasiva si alternano oasi di profumati frutteti, residui dell'ambiente rurale prevalente in passato, e, soprattutto, una fitta maglia di ordinati riquadri adibiti ad orti, molto suggestivi nella stagione delle fioriture. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una campana d'argento con un battaglio d'oro legata ad una trave dorata.  

Centro di pianura di origini probabilmente antiche, dedito principalmente alle attività agricole e, in misura minore, all'artigianato e al commercio ad esse collegati. La comunità dei camposanesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, che per effetto del processo di espansione edilizia si è ormai fuso con i comuni limitrofi di Cicciano e Cimitile. Il territorio comunale, attraversato da una fitta trama di canali irrigui, gode di un clima mite ma piuttosto umido ed è fortemente caratterizzato dall'impronta lasciata dalla secolare opera dell'uomo: alla struttura urbana invasiva si alternano oasi di profumati frutteti, residui dell'ambiente rurale prevalente in passato, e, soprattutto, una fitta maglia di ordinati riquadri adibiti ad orti, molto suggestivi nella stagione delle fioriture. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una campana d'argento con un battaglio d'oro legata ad una trave dorata.  

Storia

Il toponimo sembra derivare dal personale latino CAMPASIUS con l'aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS e non, come si potrebbe supporre ad un'analisi superficiale, dal sostantivo "campo" e dall'aggettivo "sano". L'abitato, che secondo la tradizione risalirebbe al tempo della seconda guerra punica, seguì dappresso le sorti di Nola, come uno dei suoi sedici casali: compreso nel ducato longobardo di Benevento (589), fu devastato dai saraceni (860) e dagli ungari (934); dominio di re Manfredi, figlio naturale dell'imperatore Federico II di Svevia, fu in seguito feudo degli Orsini fino al 1533 e solo nel XVII secolo acquistò personalità giuridica affrancandosi da Nola. Nel frattempo aveva avuto inizio, per volontà dei viceré don Pedro di Toledo (1539) e Pedro Fernandez de Castro (1610), la grande opera di bonifica della pianura campana, tendente ad incanalare le acque stagnanti del fiume Clanio. Tra le vestigia del passato sono da menzionare la chiesa di San Gavino, la chiesetta di San Donato e palazzo Scotti, in stile barocco (XVII secolo). La dinamica demografica ha fatto registrare un debole decremento nel decennio 1961-1971, a cui ha fatto riscontro una notevole inversione di tendenza nel ventennio successivo.  

Il toponimo sembra derivare dal personale latino CAMPASIUS con l'aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS e non, come si potrebbe supporre ad un'analisi superficiale, dal sostantivo "campo" e dall'aggettivo "sano". L'abitato, che secondo la tradizione risalirebbe al tempo della seconda guerra punica, seguì dappresso le sorti di Nola, come uno dei suoi sedici casali: compreso nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DUCATOLONGOBARDODIBENEVENTO'>ducato longobardo di Benevento</a> (589), fu devastato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENI'>saraceni</a> (860) e dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=UNGARI'>ungari</a> (934); dominio di re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MANFREDI'>Manfredi</a>, figlio naturale dell'imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a>, fu in seguito feudo degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ORSINI'>Orsini</a> fino al 1533 e solo nel XVII secolo acquistò personalità giuridica affrancandosi da Nola. Nel frattempo aveva avuto inizio, per volontà dei viceré don Pedro di Toledo (1539) e Pedro Fernandez de Castro (1610), la grande opera di bonifica della pianura campana, tendente ad incanalare le acque stagnanti del fiume Clanio. Tra le vestigia del passato sono da menzionare la chiesa di San Gavino, la chiesetta di San Donato e palazzo Scotti, in stile barocco (XVII secolo). La dinamica demografica ha fatto registrare un debole decremento nel decennio 1961-1971, a cui ha fatto riscontro una notevole inversione di tendenza nel ventennio successivo.  

Economia

Nelle sue abitudini di vita la comunità risente della vicinanza della caotica metropoli partenopea: i camposanesi sono infatti tendenzialmente portati verso le novità, pur non dimenticando le proprie radici contadine legate ai ritmi della terra. Il settore primario, benché in sofferenza -occupa prevalentemente manodopera residuale come anziani, donne e persone che vi si dedicano in modo parziale-, rappresenta ancora una solida fonte di reddito, con le produzioni di vite, mais e prodotti ortofrutticoli vari. L'industria, poco sviluppata, è legata soprattutto ad attività artigianali di trasformazione dei prodotti agricoli e all'edilizia; il settore commerciale, rivolto anche alla distribuzione dei prodotti della terra, è di ulteriore sostegno all'economia mentre quello dei servizi è semplicemente commisurato alle esigenze della comunità. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali e delle scuole dell'obbligo; possiede un discreto servizio di ristorazione e una farmacia ma è costretto a gravitare sui comuni limitrofi per i servizi sanitari più qualificati; la presenza di un circolo culturale e di una Pro Loco testimoniano l'interesse, seppure aurorale, verso gli aspetti culturali della vita associata.  

Nelle sue abitudini di vita la comunità risente della vicinanza della caotica metropoli partenopea: i camposanesi sono infatti tendenzialmente portati verso le novità, pur non dimenticando le proprie radici contadine legate ai ritmi della terra. Il settore primario, benché in sofferenza -occupa prevalentemente manodopera residuale come anziani, donne e persone che vi si dedicano in modo parziale-, rappresenta ancora una solida fonte di reddito, con le produzioni di vite, mais e prodotti ortofrutticoli vari. L'industria, poco sviluppata, è legata soprattutto ad attività artigianali di trasformazione dei prodotti agricoli e all'edilizia; il settore commerciale, rivolto anche alla distribuzione dei prodotti della terra, è di ulteriore sostegno all'economia mentre quello dei servizi è semplicemente commisurato alle esigenze della comunità. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali e delle scuole dell'obbligo; possiede un discreto servizio di ristorazione e una farmacia ma è costretto a gravitare sui comuni limitrofi per i servizi sanitari più qualificati; la presenza di un circolo culturale e di una Pro Loco testimoniano l'interesse, seppure aurorale, verso gli aspetti culturali della vita associata.  

Relazioni

Rappresenta un'appendice dell'affollatissima area metropolitana napoletana, posta com'è ai margini di essa, e si innesta sulla zona d'insediamento diffuso nolana, che segue la direttrice della piana del fiume Sarno. Lungo quest'asse si estende una nebulosa di insediamenti fusi tra di loro o prossimi alla fusione, che a partire dagli anni Cinquanta hanno instaurato profondi vincoli di sudditanza economica, culturale e psicologica nei confronti della metropoli accentratrice. A questo vistoso fenomeno fa riscontro da qualche anno un faticoso tentativo di decentramento e di affrancamento. Il Patrono San Gavino si festeggia il 25 ottobre.

Rappresenta un'appendice dell'affollatissima area metropolitana napoletana, posta com'è ai margini di essa, e si innesta sulla zona d'insediamento diffuso nolana, che segue la direttrice della piana del fiume Sarno. Lungo quest'asse si estende una nebulosa di insediamenti fusi tra di loro o prossimi alla fusione, che a partire dagli anni Cinquanta hanno instaurato profondi vincoli di sudditanza economica, culturale e psicologica nei confronti della metropoli accentratrice. A questo vistoso fenomeno fa riscontro da qualche anno un faticoso tentativo di decentramento e di affrancamento. Il Patrono San Gavino si festeggia il 25 ottobre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Camposano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.