Descrizione

Comune collinare, sorto in età medievale in un territorio popolato sin dalla più remota antichità; è sorretto principalmente dalle tradizionali attività rurali e da alcune piccole imprese industriali. Più della metà dei campolattaresi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse sui fondi e in numerosi aggregati urbani elementari. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Pontelandolfo, è caratterizzato da un profilo geometrico piuttosto regolare: composto dal susseguirsi di colli dal profilo dolce, privi di asperità, è solcato da numerosi corsi d’acqua e segnato dalle linee regolari di seminativi, oliveti e frutteti; l’abitato, immerso nel verde, è posto in pendenza sul fianco di una collina che si affaccia sul corso del fiume Tammaro, a lato di un’importante arteria viaria. La vegetazione spontanea è perlopiù costituita da piccole formazioni boschive, governate a ceduo, roverella, acero, pino e cerro nonché da piante tipiche dell’ambiente fluviale (salici, ontani, pioppi, corbezzoli e tamerici), che crescono floride lungo le rive dei corsi d’acqua.

Comune collinare, sorto in età medievale in un territorio popolato sin dalla più remota antichità; è sorretto principalmente dalle tradizionali attività rurali e da alcune piccole imprese industriali. Più della metà dei campolattaresi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse sui fondi e in numerosi aggregati urbani elementari. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Pontelandolfo, è caratterizzato da un profilo geometrico piuttosto regolare: composto dal susseguirsi di colli dal profilo dolce, privi di asperità, è solcato da numerosi corsi d’acqua e segnato dalle linee regolari di seminativi, oliveti e frutteti; l’abitato, immerso nel verde, è posto in pendenza sul fianco di una collina che si affaccia sul corso del fiume Tammaro, a lato di un’importante arteria viaria. La vegetazione spontanea è perlopiù costituita da piccole formazioni boschive, governate a ceduo, roverella, acero, pino e cerro nonché da piante tipiche dell’ambiente fluviale (salici, ontani, pioppi, corbezzoli e tamerici), che crescono floride lungo le rive dei corsi d’acqua.

Storia

La presenza di numerosi reperti archeologici fa supporre che l’attuale territorio comunale sia stato abitato sin dal V secolo a.C. dai sanniti e, in seguito, dai romani. Sorto nell’alto Medioevo, il primo nucleo dell’odierno abitato fu devastato dai saraceni nel corso del IX secolo e in epoca normanna (XII secolo) fu incendiato da re Ruggero II per essersi ribellato alla sua autorità. Passò in seguito dalla contea di Ariano a quella di Buonalbergo e tra il XIII e il XIV secolo fu probabilmente sotto la protezione della badia di Santa Sofia. Nel 1350 fu annesso al contado di Benevento; in questo periodo appare in una bolla di papa Clemente VI col nome di CAMPI LACTARI. In epoca aragonese fu concesso in feudo ai De Capua, che ne ottennero il titolo di marchesi nel 1589. Nel XVIII secolo fu venduto alla famiglia Blanch, cui appartenne fino all’abolizione della feudalità. La carestia del 1763 e l’epidemia di colera del 1837 ebbero un effetto funesto sulla comunità, già decimata dalla peste del 1656. Nel 1861 fu aggregata alla provincia di Benevento. L’attuale toponimo, sostituitosi al precedente nome di Campogattaro, è un composto del termine “campo”, ‘luogo piano, aperta campagna’, e di un nome di persona, forse un medievale Gattaria o un latino LATTARIA. Tra le testimonianze architettoniche che ornano il centro storico spiccano un castello di età normanna, ampliato con interventi successivi e affiancato dall’ottocentesca cappella di San Martino, e la chiesa cinquecentesca del Santissimo Salvatore, ricostruita nel Seicento; risale al XVII secolo una stazione di posta situata sul tratturo del Molise.

La presenza di numerosi reperti archeologici fa supporre che l’attuale territorio comunale sia stato abitato sin dal V secolo a.C. dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITI'>sanniti</a> e, in seguito, dai romani. Sorto nell’alto Medioevo, il primo nucleo dell’odierno abitato fu devastato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENI'>saraceni</a> nel corso del IX secolo e in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a> (XII secolo) fu incendiato da re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=RUGGEROII'>Ruggero II</a> per essersi ribellato alla sua autorità. Passò in seguito dalla contea di Ariano a quella di Buonalbergo e tra il XIII e il XIV secolo fu probabilmente sotto la protezione della badia di Santa Sofia. Nel 1350 fu annesso al contado di Benevento; in questo periodo appare in una bolla di papa Clemente VI col nome di CAMPI LACTARI. In epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESE'>aragonese</a> fu concesso in feudo ai De Capua, che ne ottennero il titolo di marchesi nel 1589. Nel XVIII secolo fu venduto alla famiglia Blanch, cui appartenne fino all’abolizione della feudalità. La carestia del 1763 e l’epidemia di colera del 1837 ebbero un effetto funesto sulla comunità, già decimata dalla peste del 1656. Nel 1861 fu aggregata alla provincia di Benevento. L’attuale toponimo, sostituitosi al precedente nome di Campogattaro, è un composto del termine “campo”, ‘luogo piano, aperta campagna’, e di un nome di persona, forse un medievale Gattaria o un latino LATTARIA. Tra le testimonianze architettoniche che ornano il centro storico spiccano un castello di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a>, ampliato con interventi successivi e affiancato dall’ottocentesca cappella di San Martino, e la chiesa cinquecentesca del Santissimo Salvatore, ricostruita nel Seicento; risale al XVII secolo una stazione di posta situata sul tratturo del Molise.

Economia

L’economia locale, trainata dal settore primario, è sostenuta principalmente dalla produzione di cereali, uva e olive nonché dall’allevamento di bovini, ovini e suini; fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è invece il secondario, composto da alcune imprese di dimensione artigianale, attive perlopiù nei comparti del legno e dei metalli. La rete commerciale è commisurata alle esigenze della comunità mentre i servizi privati includono alcune agenzie assicurative. Mancano però servizi più qualificati come quello bancario. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotata delle scuole dell’obbligo, di una biblioteca comunale e della biblioteca della chiesa del Santissimo Salvatore ma non dispone di rilevanti strutture sociali; l’assistenza sanitaria è assicurata dalla farmacia mentre l’apparato ricettivo non offre possibilità di ristorazione né di soggiorno.

L’economia locale, trainata dal settore primario, è sostenuta principalmente dalla produzione di cereali, uva e olive nonché dall’allevamento di bovini, ovini e suini; fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è invece il secondario, composto da alcune imprese di dimensione artigianale, attive perlopiù nei comparti del legno e dei metalli. La rete commerciale è commisurata alle esigenze della comunità mentre i servizi privati includono alcune agenzie assicurative. Mancano però servizi più qualificati come quello bancario. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotata delle scuole dell’obbligo, di una biblioteca comunale e della biblioteca della chiesa del Santissimo Salvatore ma non dispone di rilevanti strutture sociali; l’assistenza sanitaria è assicurata dalla farmacia mentre l’apparato ricettivo non offre possibilità di ristorazione né di soggiorno.

Relazioni

Pur non essendo una meta turistica particolarmente ricercata, attrae l’attenzione dei visitatori grazie alle molte manifestazioni che vi si svolgono, legate per lo più alle tradizioni religiose: il 17 maggio ha luogo la festa di San Pasquale, accompagnata da un’animata fiera; tra il 13 e il 15 giugno si svolgono la festa di Sant’Antonio e la fiera di San Vito; l’ultima domenica di agosto, dedicata ai Santi Placido e Benedetto, si mette in scena un dramma sacro tratto dal manoscritto di un anonimo del XIII secolo e si allestisce una grande fiera; il 15 settembre è la volta della festa e della fiera della Madonna del Canale, in memoria del ritrovamento di un’immagine della Vergine su pelle (XVIII secolo) che fu donata solennemente al cardinale Orsini, futuro papa Benedetto XIII. La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.

Pur non essendo una meta turistica particolarmente ricercata, attrae l’attenzione dei visitatori grazie alle molte manifestazioni che vi si svolgono, legate per lo più alle tradizioni religiose: il 17 maggio ha luogo la festa di San Pasquale, accompagnata da un’animata fiera; tra il 13 e il 15 giugno si svolgono la festa di Sant’Antonio e la fiera di San Vito; l’ultima domenica di agosto, dedicata ai Santi Placido e Benedetto, si mette in scena un dramma sacro tratto dal manoscritto di un anonimo del XIII secolo e si allestisce una grande fiera; il 15 settembre è la volta della festa e della fiera della Madonna del Canale, in memoria del ritrovamento di un’immagine della Vergine su pelle (XVIII secolo) che fu donata solennemente al cardinale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ORSINI'>Orsini</a>, futuro papa Benedetto XIII. La festa del Patrono, San Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.

Località

Iadanza, Masseria Marcolfi, Masseria Mazzoni

Iadanza, Masseria Marcolfi, Masseria Mazzoni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Campolattaro rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.