Descrizione

Cittadina collinare, le cui origini si perdono nella preistoria, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, su quelle industriali e sul turismo. È famosa per la lavorazione delle ceramiche. I caltagironesi o calatini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune località, nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, ricco di sorgive, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge ad anfiteatro su tre colli che dominano le valli del fiume omonimo, mostra una forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico movimentato. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura una croce rossa in campo argentato.

Cittadina collinare, le cui origini si perdono nella preistoria, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, su quelle industriali e sul turismo. È famosa per la lavorazione delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CERAMICHE'>ceramiche</a>. I caltagironesi o calatini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune località, nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, ricco di sorgive, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge ad anfiteatro su tre colli che dominano le valli del fiume omonimo, mostra una forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico movimentato. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura una croce rossa in campo argentato.

Storia

L’origine del toponimo è sicuramente araba, da “qa’at(al-)ganum”. È attestato anche nella forma “hisn al ganum”, ‘la rocca o il castello dei genii (spiriti)’. Nei documenti ecclesiastici figura come “Calatayeronium”. Abitata sin dal paleolitico, come confermano anche i reperti archeologici, fu in seguito conquistata dalle popolazioni sicane o greco-sicule. Tra il V e IV secolo a.C. fu sottoposta al potere dei bizantini, dopo i quali regnarono i saraceni fino al 1030, anno in cui furono sconfitti e scacciati dall’antico borgo dai liguri. Successivamente fu riconquistata dai saraceni, battuti nel 1090 dal conte Ruggero il Normanno. Nel XIII secolo la popolazione locale prese parte alla rivolta dei Vespri Siciliani, per liberarsi dall’oppressione degli angioini. Distrutta più volte da violenti terremoti, è stata ricostruita sempre con maggiore sontuosità utilizzando soprattutto lo stile barocco. Durante il secondo conflitto mondiale fu gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa di San Francesco di Paola, edificata nel XVII secolo, con relativo convento, che attualmente ospita gli uffici della Usl; la chiesa di San Francesco d’Assisi, fondata nel 1226 e ricostruita in forme barocche dopo il devastante terremoto del 1693; il carcere borbonico, costruito nel 1782; il duomo dedicato a San Giuliano, eretto nel XVI secolo; Piazza del Municipio con diversi palazzi signorili; il complesso gesuitico con l’annessa chiesa del Collegio, del XV secolo; la chiesa madre Santa Maria del Monte, del XII secolo; la Scala di Santa Maria del Monte, del 1608, rivestita nel 1953 da maioliche decorative che ripercorrono con i disegni la storia della ceramica calatina, che unisce la parte alta della città con quella bassa; la chiesa di San Giacomo, fatta edificare dal conte Ruggero nel 1090; la chiesa di San Domenico, adibita ad auditorium.

L’origine del toponimo è sicuramente <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABA'>araba</a>, da “qa’at(al-)ganum”. È attestato anche nella forma “hisn al ganum”, ‘la rocca o il castello dei genii (spiriti)’. Nei documenti ecclesiastici figura come “Calatayeronium”. Abitata sin dal paleolitico, come confermano anche i reperti archeologici, fu in seguito conquistata dalle popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICANE'>sicane</a> o <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a>-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICULE'>sicule</a>. Tra il V e IV secolo a.C. fu sottoposta al potere dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>, dopo i quali regnarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENI'>saraceni</a> fino al 1030, anno in cui furono sconfitti e scacciati dall’antico borgo dai liguri. Successivamente fu riconquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENI'>saraceni</a>, battuti nel 1090 dal conte Ruggero il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>Normanno</a>. Nel XIII secolo la popolazione locale prese parte alla rivolta dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=VESPRISICILIANI'>Vespri Siciliani</a>, per liberarsi dall’oppressione degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ANGIOINI'>angioini</a>. Distrutta più volte da violenti terremoti, è stata ricostruita sempre con maggiore sontuosità utilizzando soprattutto lo stile <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCO'>barocco</a>. Durante il secondo conflitto mondiale fu gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa di San Francesco di Paola, edificata nel XVII secolo, con relativo convento, che attualmente ospita gli uffici della Usl; la chiesa di San Francesco d’Assisi, fondata nel 1226 e ricostruita in forme <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCHE'>barocche</a> dopo il devastante terremoto del 1693; il carcere borbonico, costruito nel 1782; il duomo dedicato a San Giuliano, eretto nel XVI secolo; Piazza del Municipio con diversi palazzi signorili; il complesso gesuitico con l’annessa chiesa del Collegio, del XV secolo; la chiesa madre Santa Maria del Monte, del XII secolo; la Scala di Santa Maria del Monte, del 1608, rivestita nel 1953 da maioliche decorative che ripercorrono con i disegni la storia della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CERAMICA'>ceramica</a> calatina, che unisce la parte alta della città con quella bassa; la chiesa di San Giacomo, fatta edificare dal conte Ruggero nel 1090; la chiesa di San Domenico, adibita ad auditorium.

Economia

È sede del distretto scolastico n. 15. A una significativa presenza del settore primario si unisce quella dell’industria, costituita da aziende operanti in diversi comparti (famose sono le ceramiche). Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati. Tra le strutture sociali si annoverano case di riposo. Nella cittadina è possibile frequentare le classi dell’obbligo e vari istituti di istruzione secondaria di secondo grado nonché corsi delle università degli studi di Catania e Messina. Per l’arricchimento culturale è presente un gran numero di biblioteche e musei, tra cui il museo regionale della ceramica, la mostra permanente dei Pupi, il museo dei cappuccini. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvedono anche varie emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione numerose strutture. È assicurato il servizio ospedaliero.

È sede del distretto scolastico n. 15. A una significativa presenza del settore primario si unisce quella dell’industria, costituita da aziende operanti in diversi comparti (famose sono le <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CERAMICHE'>ceramiche</a>). Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati. Tra le strutture sociali si annoverano case di riposo. Nella cittadina è possibile frequentare le classi dell’obbligo e vari istituti di istruzione secondaria di secondo grado nonché corsi delle università degli studi di Catania e Messina. Per l’arricchimento culturale è presente un gran numero di biblioteche e musei, tra cui il museo regionale della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CERAMICA'>ceramica</a>, la mostra permanente dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=PUPI'>Pupi</a>, il museo dei cappuccini. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvedono anche varie emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione numerose strutture. È assicurato il servizio ospedaliero.

Relazioni

Immersa in una suggestiva cornice paesaggistica, conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione delle sue ceramiche e grazie anche al suo interessante patrimonio naturalistico e storico-architettonico, attira un notevole flusso turistico. Tra le manifestazioni si segnalano: la processione del Venerdì Santo; la mostra del fischietto a Pasqua; la Giunta di Pasqua; “L’estate calatina”, da luglio a settembre; la rassegna biennale della ceramica siciliana, a dicembre; decine di presepi animati, nel periodo natalizio, sparsi per il centro storico (particolarmente suggestivo quello monumentale di Via Vittorio Emanuele, il più esteso d’Italia). Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio. Ha dato i natali a Gualtiero di Caltagirone, Giovanni Burgio, all’archiatra P. Nicolò Longobardi, allo storico P. P. Morretta, al letterato Alessio Nabrone, allo spadaccino Agesilao Greco, al costituzionalista G. Arcoleo, all’architetto G.B. Nicastro, al sociologo L. Sturzo e al beato Innocenzo da Caltagirone. È gemellata con Kilkenny (Irlanda).

Immersa in una suggestiva cornice paesaggistica, conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione delle sue <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CERAMICHE'>ceramiche</a> e grazie anche al suo interessante patrimonio naturalistico e storico-architettonico, attira un notevole flusso turistico. Tra le manifestazioni si segnalano: la processione del Venerdì Santo; la mostra del fischietto a Pasqua; la Giunta di Pasqua; “L’estate calatina”, da luglio a settembre; la rassegna biennale della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CERAMICA'>ceramica</a> siciliana, a dicembre; decine di presepi animati, nel periodo natalizio, sparsi per il centro storico (particolarmente suggestivo quello monumentale di Via Vittorio Emanuele, il più esteso d’Italia). Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio. Ha dato i natali a Gualtiero di Caltagirone, Giovanni Burgio, all’archiatra P. Nicolò Longobardi, allo storico P. P. Morretta, al letterato Alessio Nabrone, allo spadaccino Agesilao Greco, al costituzionalista G. Arcoleo, all’architetto G.B. Nicastro, al sociologo L. Sturzo e al beato Innocenzo da Caltagirone. È gemellata con Kilkenny (Irlanda).

Località

Favarella, Granieri, San Paolo, San Pietro, Santo Pietro, Villa Grazia

Favarella, Granieri, San Paolo, San Pietro, Santo Pietro, Villa Grazia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Caltagirone rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.