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Descrizione

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I calestanesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Marzolara e Ravarano. Il territorio, comprendente anche numerosissime case sparse e i nuclei abitati di Canesano, Fragnolo, Ramiano, Vallerano, Vigolone, Borsano, Cascina, Castello, Chiastre, Fragno, La Costa, Linara, Montale, Pioppone, Ronzano, San Remigio e Torre, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con pascoli estesi e rilievi coperti di vegetazione boschiva. L’abitato, che ha conservato il suo aspetto rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto; l’azzurro e l’argento sono i colori delle bande che attraversano il primo campo; il rosso e l’oro sono gli smalti delle fasce ondate che spiccano nella parte inferiore.

Storia

Citata per la prima volta in un documento dell’undicesimo secolo, fu abitata fin da epoca molto più antica: i primi insediamenti nella zona risalgono infatti al Neolitico. Il toponimo deriva dal personale latino CALLISTANUS. Dotata di fortificazioni, intorno alla metà del XII secolo fu infeudata dal comune di Parma alla potente famiglia genovese dei Fieschi, per passare successivamente ai Visconti e agli Este. Dagli inizi del XV secolo registrò continui passaggi di eserciti e un susseguirsi di dominazioni: fu possesso dei Rossi, dei Gonzaga, di Niccolò Piccinino e Niccolò Terzi e agli inizi del XVII secolo tornò ai Fieschi. Nel 1750 ne furono investiti i conti Tarasconi, che ne conservarono la proprietà fino all’abolizione dei feudi, sancita da Napoleone nel 1805. Le vicende successive hanno seguito quelle del ducato di Parma. Nel patrimonio storico-architettonico figurano: la settecentesca chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire; il palazzo Coruzzi, oggi Barbieri; il castello di Ravarano, del XIII secolo e a lungo proprietà dei Pallavicino; una maestà del XVIII secolo.

Economia

Oltre ai consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. è presente la stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrando un forte calo degli addetti, conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, uva e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico e della produzione di articoli in plastica e di apparecchiature e macchine elettriche. Il terziario si compone di una buona rete distributiva, basata soprattutto sul commercio all’ingrosso, e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate dal museo archeologico. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie assicurano le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni in una suggestiva cornice paesaggistica, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui vanno segnalati: le fiere che si svolgono a maggio e ad agosto; la festa del tartufo nero di Fragno, che si tiene tra ottobre e novembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Borsano, Canesano, Casa Nuova, Cascina, Castello, Chiastre, Fragno, Fragnolo, Iano, Linara, Marzolara, Montale, Pioppone, Ramiano, Ravarano, Ronzano, San Remigio, Torre, Vallerano, Vigolone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calestano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.100
  • Lat 44° 36' 1,58'' 44.60043889
  • Long 10° 7' 18,73'' 10.12186944
  • CAP 43030
  • Prefisso 0525
  • Codice ISTAT 034008
  • Codice Catasto B408
  • Altitudine slm 417 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2991
  • Superficie 57.17 Km2
  • Densità 36,73 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 05:28
  • Tramonto 19:07
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
ASSISTENZA PUBBLICA DI CALESTANOVIA MARCONI 2
ASSOCIAZIONE SALTI DEL DIAVOLO ? GLI AMICI DI CHIASTRECHIASTRE DI RAVARANO 12
ASSOCIAZIONE SALTI DEL DIAVOLO ? GLI AMICI DI CHIASTRECHIASTRE DI RAVARANO 12
GRUPPO DI PROTEZIONE CIVILE ALFA DI CALESTANOVIA MAZZINI 1
PUBBLICA ASSISTENZA E SOCCORSO BOREVIA ROMA 65
SEZIONE AVIS F. PAGANELLIVIA VERDI 2
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