Descrizione

Centro di pianura, di origine medievale, che fonda la propria economia sull'industria e il commercio, oltre che sulle tradizionali attività agricole. La comunità dei calcinatesi presenta un indice di vecchiaia nella media e risiede in misura prevalente nel capoluogo comunale ma anche nelle adiacenti località di Ponte San Marco, Barconi, Bossotti, Prati, Pradella e Rovadino, per citare le più popolose, nonché in numerose case sparse. L'aspetto del territorio è prettamente pianeggiante con variazioni altimetriche irrilevanti. L'abitato, che si sviluppa in maniera sparsa e mostra tracce evidenti di una forte espansione edilizia, rispecchia l'andamento del territorio. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, una spiga di grano d'oro posta in palo, a cui si sovrappongono due ramoscelli di alloro. Sul capo rosso dello scudo spicca una croce d'argento.

Centro di pianura, di origine medievale, che fonda la propria economia sull'industria e il commercio, oltre che sulle tradizionali attività agricole. La comunità dei calcinatesi presenta un indice di vecchiaia nella media e risiede in misura prevalente nel capoluogo comunale ma anche nelle adiacenti località di Ponte San Marco, Barconi, Bossotti, Prati, Pradella e Rovadino, per citare le più popolose, nonché in numerose case sparse. L'aspetto del territorio è prettamente pianeggiante con variazioni altimetriche irrilevanti. L'abitato, che si sviluppa in maniera sparsa e mostra tracce evidenti di una forte espansione edilizia, rispecchia l'andamento del territorio. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, una spiga di grano d'oro posta in palo, a cui si sovrappongono due ramoscelli di alloro. Sul capo rosso dello scudo spicca una croce d'argento.

Storia

Le sue origini sono anteriori all'anno Mille, come risulta dal fatto che nell'813 l'abbazia di Nonantola la concesse al monastero di Santa Giulia a Brescia. La sua storia è legata a filo doppio a quella del capoluogo di provincia. Nel X secolo ospitò i membri di una congiura ordita contro Rodolfo II di Borgogna, il quale si era proposto come candidato alla carica di imperatore. Poco tempo dopo, si verificò in questa zona una sanguinosa battaglia tra i bresciani e i cremonesi supportati, questi ultimi, dalle truppe alleate di Bergamo e di Mantova. In tale occasione il contingente di Brescia subì una clamorosa sconfitta non avendo ricevuto neppure il sostegno da Verona. Un altro significativo episodio che vide come protagonista questo territorio si verificò nel '700, in piena guerra di successione spagnola: fu teatro, in tale evento, di un altro aspro scontro d'armi tra i soldati francesi del duca di Vendome e il contingente imperiale, comandato dal conte di Rewentlan. Tra i monumenti architettonici si possono annove rare: una torre quadrata medievale, unico residuo dell'antico castello; la parrocchiale dedicata a S. Vincenzo, restaurata nel XIX secolo e contenente al suo interno una pregiata tela; un'edicola sacra denominata la "santella", un monumento costruito in ricordo dei morti durante gli scontri settecenteschi.

Le sue origini sono anteriori all'anno Mille, come risulta dal fatto che nell'813 l'abbazia di Nonantola la concesse al monastero di Santa Giulia a Brescia. La sua storia è legata a filo doppio a quella del capoluogo di provincia. Nel X secolo ospitò i membri di una congiura ordita contro Rodolfo II di Borgogna, il quale si era proposto come candidato alla carica di imperatore. Poco tempo dopo, si verificò in questa zona una sanguinosa battaglia tra i bresciani e i cremonesi supportati, questi ultimi, dalle truppe alleate di Bergamo e di Mantova. In tale occasione il contingente di Brescia subì una clamorosa sconfitta non avendo ricevuto neppure il sostegno da Verona. Un altro significativo episodio che vide come protagonista questo territorio si verificò nel '700, in piena guerra di successione spagnola: fu teatro, in tale evento, di un altro aspro scontro d'armi tra i soldati francesi del duca di Vendome e il contingente imperiale, comandato dal conte di Rewentlan. Tra i monumenti architettonici si possono annove rare: una torre quadrata medievale, unico residuo dell'antico castello; la parrocchiale dedicata a S. Vincenzo, restaurata nel XIX secolo e contenente al suo interno una pregiata tela; un'edicola sacra denominata la "santella", un monumento costruito in ricordo dei morti durante gli scontri settecenteschi.

Economia

L'apparato burocratico-amministrativo presente sul posto non permette di accedere a particolari servizi, fatta eccezione naturalmente per le normali attività municipali e postali. L'economia di questo centro è notevolmente fiorente, grazie alla laboriosità e allo spirito di iniziativa degli abitanti ma grazie anche alla ricchezza del terreno, molto fertile e quindi adatto a numerosi tipi di coltura: si coltivano ortaggi, cereali, frumento, foraggi e soprattutto la vite. Anche l'allevamento bovino e suino e, ancor più, quello avicolo contribuiscono ad arricchire il panorama delle attività economiche. Si registra inoltre un forte sviluppo dell'industria, che costituisce la più consistente fonte di reddito per la manodopera locale: sono presenti i comparti tessile, della fabbricazione del vetro, della produzione della plastica e della gomma, quello edile e quello metalmeccanico, accanto a fabbriche di calzature e e di mobili. La ricchezza del posto è attestata anche dallo sviluppo del servizio bancario che, insieme a quello di consulenza informatica, rende più vivace il panorama delle attività terziarie. Tra le strutture sociali si annoverano l'asilo nido e la casa di riposo. Le scuole presenti sul posto assicurano l'istruzione primaria, mentre tra i servizi culturali c'è quello offerto dalla biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L'apparato burocratico-amministrativo presente sul posto non permette di accedere a particolari servizi, fatta eccezione naturalmente per le normali attività municipali e postali. L'economia di questo centro è notevolmente fiorente, grazie alla laboriosità e allo spirito di iniziativa degli abitanti ma grazie anche alla ricchezza del terreno, molto fertile e quindi adatto a numerosi tipi di coltura: si coltivano ortaggi, cereali, frumento, foraggi e soprattutto la vite. Anche l'allevamento bovino e suino e, ancor più, quello avicolo contribuiscono ad arricchire il panorama delle attività economiche. Si registra inoltre un forte sviluppo dell'industria, che costituisce la più consistente fonte di reddito per la manodopera locale: sono presenti i comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, della fabbricazione del vetro, della produzione della plastica e della gomma, quello edile e quello metalmeccanico, accanto a fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CALZATURE'>calzature</a> e e di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>. La ricchezza del posto è attestata anche dallo sviluppo del servizio bancario che, insieme a quello di consulenza informatica, rende più vivace il panorama delle attività terziarie. Tra le strutture sociali si annoverano l'asilo nido e la casa di riposo. Le scuole presenti sul posto assicurano l'istruzione primaria, mentre tra i servizi culturali c'è quello offerto dalla biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La vivacità che caratterizza questo centro, in modo particolare per la sua fiorente economia, permette numerosi e intensi contatti con i comuni vicini e con il capoluogo di provincia. Il turismo su grande scala non è certo una sua peculiarità, come dimostrano le limitate possibilità di soggiorno offerte dalle strutture presenti. Tuttavia non mancano occasioni di festa che catalizzano l'interesse della popolazione: ad agosto si svolge una fiera agricoloartigianale dedicata a Santa Maria; seguono: il caratteristico Natale calcinatese, un interessante autunno culturale e varie feste religiose che si celebrano nelle numerose località. Il dinamismo nei rapporti con l'esterno è confermato dalla notevole incidenza che il saldo attivo del movimento migratorio ha sul sensibile sviluppo demografico. Il Patrono, S. Vincenzo, si festeggia il 22 gennaio.

La vivacità che caratterizza questo centro, in modo particolare per la sua fiorente economia, permette numerosi e intensi contatti con i comuni vicini e con il capoluogo di provincia. Il turismo su grande scala non è certo una sua peculiarità, come dimostrano le limitate possibilità di soggiorno offerte dalle strutture presenti. Tuttavia non mancano occasioni di festa che catalizzano l'interesse della popolazione: ad agosto si svolge una fiera agricoloartigianale dedicata a Santa Maria; seguono: il caratteristico Natale calcinatese, un interessante autunno culturale e varie feste religiose che si celebrano nelle numerose località. Il dinamismo nei rapporti con l'esterno è confermato dalla notevole incidenza che il saldo attivo del movimento migratorio ha sul sensibile sviluppo demografico. Il Patrono, S. Vincenzo, si festeggia il 22 gennaio.

Località

Baratello, Barconi, Bossotti, Cascina Vigna, Cava, Cerreto di Sotto, Fenil del Gorno, Fornace Laterizi, Gavardina, Ponte San Marco, Porcellaia, Pradella, Prati, Rovadino, Zona Industriale

Baratello, Barconi, Bossotti, Cascina Vigna, Cava, Cerreto di Sotto, Fenil del Gorno, Fornace Laterizi, Gavardina, Ponte San Marco, Porcellaia, Pradella, Prati, Rovadino, Zona Industriale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calcinato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.