Descrizione

Centro montano, cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Ha origini antiche e un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I bovesani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra varie località, numerose case sparse e nuclei urbani minori. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 2.404 metri del monte Bec Costa Rossa. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, sorge a ridosso di un contrafforte, sulla sinistra del torrente Colla; di forma triangolare, ha il suo centro nella piazza dell’Olmo, dove conserva tracce del lontano passato. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, un bue d’oro, che passa su una verde campagna erbosa. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Centro montano, cui è stato concesso titolo di città con Decreto del Presidente della Repubblica. Ha origini antiche e un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I bovesani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra varie località, numerose case sparse e nuclei urbani minori. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 2.404 metri del monte Bec Costa Rossa. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, sorge a ridosso di un contrafforte, sulla sinistra del torrente Colla; di forma triangolare, ha il suo centro nella piazza dell’Olmo, dove conserva tracce del lontano passato. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, un bue d’oro, che passa su una verde campagna erbosa. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Le sue origini risalgono probabilmente all’epoca romana, stando ai reperti archeologici rinvenuti nella zona, tra cui una tomba databile forse al I secolo dell’era cristiana. Citata per la prima volta col nome attuale in un documento della fine dell’XI secolo, in seguito si chiamò “Boueso”, “Bovese”, “Bovisius”, “Bovexius” e “Buysius”. Il toponimo potrebbe derivare da BOVICIS, ablativo plurale di BOVICUS, tratto a sua volta dal cognome gallico “Bovus”, attestato in latino nella forma del gentilizio BOVIUS. Dopo la caduta dell’impero romano si aprì alle invasioni barbariche, venendo assoggettata al dominio dei goti, dei longobardi e dei franchi. Entrata poi a far parte dei possedimenti angioini e sabaudi, sul finire del 1700 fu annessa all’impero francese, tornando sotto i Savoia all’indomani del congresso di Vienna. Attiva ne fu la partecipazione alla Resistenza. Tra i monumenti spiccano: il santuario della Madonna dei Boschi, citato già in un atto del XIII secolo, in seguito ampliato e affrescato; la vicina cappella campestre di San Francesco, con un ciclo cinquecentesco di affreschi; il santuario di Sant’Antonio, con stucchi, affreschi e tele, del 1600. Degni di nota sono pure: la parrocchiale di San Bartolomeo, a pianta basilicale su tre navate, con volte a crociera riccamente decorate; il municipio vecchio; la chiesa di Santa Croce, di inizio Settecento; infine, la chiesa Vecchia, dedicata alla Santissima Trinità e quella di Santa Chiara.

Le sue origini risalgono probabilmente all’epoca romana, stando ai reperti archeologici rinvenuti nella zona, tra cui una tomba databile forse al I secolo dell’era cristiana. Citata per la prima volta col nome attuale in un documento della fine dell’XI secolo, in seguito si chiamò “Boueso”, “Bovese”, “Bovisius”, “Bovexius” e “Buysius”. Il toponimo potrebbe derivare da BOVICIS, ablativo plurale di BOVICUS, tratto a sua volta dal cognome gallico “Bovus”, attestato in latino nella forma del gentilizio BOVIUS. Dopo la caduta dell’impero romano si aprì alle invasioni barbariche, venendo assoggettata al dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GOTI'>goti</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCHI'>franchi</a>. Entrata poi a far parte dei possedimenti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ANGIOINI'>angioini</a> e sabaudi, sul finire del 1700 fu annessa all’impero francese, tornando sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> all’indomani del congresso di Vienna. Attiva ne fu la partecipazione alla Resistenza. Tra i monumenti spiccano: il santuario della Madonna dei Boschi, citato già in un atto del XIII secolo, in seguito ampliato e affrescato; la vicina cappella campestre di San Francesco, con un ciclo cinquecentesco di affreschi; il santuario di Sant’Antonio, con stucchi, affreschi e tele, del 1600. Degni di nota sono pure: la parrocchiale di San Bartolomeo, a pianta basilicale su tre navate, con volte a crociera riccamente decorate; il municipio vecchio; la chiesa di Santa Croce, di inizio Settecento; infine, la chiesa Vecchia, dedicata alla Santissima Trinità e quella di Santa Chiara.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni), chimico, edile, manifatturiero, meccanico, metallurgico, tessile, delle confezioni, della stampa, della gomma, della plastica, dei materiali da costruzione, del vetro e dei suoi prodotti, della lavorazione del legno, dell’estrazione di pietra, sabbia, ghiaia e argilla; a queste di affiancano fabbriche di mobili, piastrelle in ceramica, macchine per l’agricoltura, motocicli e biciclette. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, assicurazioni, attività radiotelevisive e di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala un orfanotrofio. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca civica, del museo della castagna e di quello del fungo e di scienze naturali. Le strutture ricettive comprendono un’azienda agrituristica e offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni), chimico, edile, manifatturiero, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della stampa, della gomma, della plastica, dei materiali da costruzione, del vetro e dei suoi prodotti, della lavorazione del legno, dell’estrazione di pietra, sabbia, ghiaia e argilla; a queste di affiancano fabbriche di mobili, piastrelle in ceramica, macchine per l’agricoltura, motocicli e biciclette. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, assicurazioni, attività radiotelevisive e di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala un orfanotrofio. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca civica, del museo della castagna e di quello del fungo e di scienze naturali. Le strutture ricettive comprendono un’azienda agrituristica e offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Località di villeggiatura inserita negli itinerari dell’agriturismo cuneese, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando le specialità del luogo, tra cui i famosi marrons glacés, e godendo di una cornice paesaggistica. Tra gli eventi periodici vanno citati: il trofeo della Resistenza “Città di Boves”, cioè una gara nazionale di ciclismo per dilettanti juniores, ad aprile; la “Stonando San Remo”, una parodia del celebre festival della canzone italiana, con esibizione di cantanti locali e assegnazione del premio, da parte di una giuria popolare, all’interpretazione più stonata; infine la festa di Sant’Eligio, a luglio. Il Patrono, San Bartolomeo, viene festeggiato l’ultima domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località di villeggiatura inserita negli itinerari dell’agriturismo cuneese, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando le specialità del luogo, tra cui i famosi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARRONSGLACES'>marrons glacés</a>, e godendo di una cornice paesaggistica. Tra gli eventi periodici vanno citati: il trofeo della Resistenza “Città di Boves”, cioè una gara nazionale di ciclismo per dilettanti juniores, ad aprile; la “Stonando San Remo”, una parodia del celebre festival della canzone italiana, con esibizione di cantanti locali e assegnazione del premio, da parte di una giuria popolare, all’interpretazione più stonata; infine la festa di Sant’Eligio, a luglio. Il Patrono, San Bartolomeo, viene festeggiato l’ultima domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Bec Costa Rossa, Castellar, Fontanelle, Mellana, Rivoira, San Giacomo, San Mauro, Tetti Barali Sottano, Tetti Cavai, Tetti Gepas-La Mel, Tetti Giuta, Tetti Linda, Tetti Magnatunina, Tetti Marro, Tetti Meni, Tetti Merlat, Tetti Miclas, Tetti Pianca-Parsè, Tetti Pol, Tetti Sergent, Tetto Giuta, Tetto Messone-Fabrizio

Bec Costa Rossa, Castellar, Fontanelle, Mellana, Rivoira, San Giacomo, San Mauro, Tetti Barali Sottano, Tetti Cavai, Tetti Gepas-La Mel, Tetti Giuta, Tetti Linda, Tetti Magnatunina, Tetti Marro, Tetti Meni, Tetti Merlat, Tetti Miclas, Tetti Pianca-Parsè, Tetti Pol, Tetti Sergent, Tetto Giuta, Tetto Messone-Fabrizio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Boves rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.