Descrizione

Centro collinare, di origine antica, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole e su modeste attività industriali, affiancate da uno sviluppo del terziario. I buttiglieresi, che fanno registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Ferriera, negli aggregati urbani minori di Sant’Antonio di Ranverso e San Tommaso, nonché in un discreto numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, partito in due sezioni a sfondo rosso e verde, è stato concesso con Regio Decreto; sul tutto spicca una croce d’argento. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Centro collinare, di origine antica, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole e su modeste attività industriali, affiancate da uno sviluppo del terziario. I buttiglieresi, che fanno registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Ferriera, negli aggregati urbani minori di Sant’Antonio di Ranverso e San Tommaso, nonché in un discreto numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, partito in due sezioni a sfondo rosso e verde, è stato concesso con Regio Decreto; sul tutto spicca una croce d’argento. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

La sua denominazione sembra trarre origine da “Butticularia”, derivato in -ARIUS da “Butticula”, nome che veniva dato nel primo Medioevo a determinate indicazioni terminali. L’esito ufficiale italiano riflette quello dialettale, come è evidente dal passaggio di “cl” in “j”, italianizzato in “l” palatale. Le sue origini risalgono all’età romana, come è attestato da un’epigrafe ritrovata casualmente nel territorio. Del periodo medievale si hanno poche tracce e notizie, mentre, per i secoli successivi si sa che appartenne ad Avigliana, di cui seguì sempre le sorti. Carlo Emanuele I la eresse a contea, a favore del savoiardo Giovanni Carron, suo segretario e consigliere di stato. Alla fine del 1800 venne a crearsi, nella pianura che fiancheggia la statale che conduce in Francia, un notevole impianto industriale di produzione di ferro. L’attività, avviata e promossa dall’ingegnere francese Jean Vandel, durante la prima guerra mondiale fu indirizzata verso il settore bellico, successivamente verso quello automobilistico, con il suo inserimento nella società Fiat. Accanto agli stabilimenti venne a formarsi un villaggio operaio costituito principalmente da francesi. Tra le vestigia del suo passato di maggior pregio figura l’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, il cui nome deriva da “ri invers”, indicante, in dialetto, un canale esposto a mezzanotte. Fondata dagli antoniani che si insediarono nella valle di Susa verso la fine del XII secolo, venne posta lungo il tratto che univa la pianura Padana all’odierna Francia orientale, allo scopo di offrire ospitalità ai pellegrini e ai viandanti e assistenza a chi era affetto da ergotismo e a chiunque fosse malato. Della struttura oggi rimangono la chiesa con un lato del chiostro, la facciata dell’ospedale, le cascine e parte del convento, il cui aspetto è dovuto alla restaurazione avvenuta nel 1914, sotto la direzione dell’architetto Alfredo d’Andrade. L’interno della chiesa, a tre navate irregolare, ospita affreschi di Giacomo Jacquerio e un polittico di Defendente Ferrari. È retta dall’ordine mauriziano e in estate vi si tengono suggestivi concerti di musica sacra. Altre testimonianze architettoniche sono: la torre della Bicocca, di epoca medievale, e la parrocchiale di San Marco, riedificata nel 1617.

La sua denominazione sembra trarre origine da “Butticularia”, derivato in -ARIUS da “Butticula”, nome che veniva dato nel primo Medioevo a determinate indicazioni terminali. L’esito ufficiale italiano riflette quello dialettale, come è evidente dal passaggio di “cl” in “j”, italianizzato in “l” palatale. Le sue origini risalgono all’età romana, come è attestato da un’epigrafe ritrovata casualmente nel territorio. Del periodo medievale si hanno poche tracce e notizie, mentre, per i secoli successivi si sa che appartenne ad Avigliana, di cui seguì sempre le sorti. <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEI'>Carlo Emanuele I</a> la eresse a contea, a favore del savoiardo Giovanni Carron, suo segretario e consigliere di stato. Alla fine del 1800 venne a crearsi, nella pianura che fiancheggia la statale che conduce in Francia, un notevole impianto industriale di produzione di ferro. L’attività, avviata e promossa dall’ingegnere francese Jean Vandel, durante la prima guerra mondiale fu indirizzata verso il settore bellico, successivamente verso quello automobilistico, con il suo inserimento nella società Fiat. Accanto agli stabilimenti venne a formarsi un villaggio operaio costituito principalmente da francesi. Tra le vestigia del suo passato di maggior pregio figura l’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, il cui nome deriva da “ri invers”, indicante, in dialetto, un canale esposto a mezzanotte. Fondata dagli antoniani che si insediarono nella valle di Susa verso la fine del XII secolo, venne posta lungo il tratto che univa la pianura Padana all’odierna Francia orientale, allo scopo di offrire ospitalità ai pellegrini e ai viandanti e assistenza a chi era affetto da ergotismo e a chiunque fosse malato. Della struttura oggi rimangono la chiesa con un lato del chiostro, la facciata dell’ospedale, le cascine e parte del convento, il cui aspetto è dovuto alla restaurazione avvenuta nel 1914, sotto la direzione dell’architetto Alfredo d’Andrade. L’interno della chiesa, a tre navate irregolare, ospita affreschi di Giacomo Jacquerio e un polittico di Defendente Ferrari. È retta dall’ordine mauriziano e in estate vi si tengono suggestivi concerti di musica sacra. Altre testimonianze architettoniche sono: la torre della Bicocca, di epoca medievale, e la parrocchiale di San Marco, riedificata nel 1617.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese di piccole e medie dimensioni che operano nei comparti alimentare, tessile, delle confezioni, della lavorazione del legno, chimico, della lavorazione della pietra, metallurgico, meccanico, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Di maggiore rilievo economico è il terziario, composto da una buona rete distributiva oltre che dall’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, l’assicurativo e quello immobiliare. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Sono presenti le scuole dell’obbligo e il liceo scientifico; per l’arricchimento culturale è disponibile la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assistenza sanitaria è assicurata da una farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi ai centri limitrofi.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese di piccole e medie dimensioni che operano nei comparti alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della lavorazione del legno, chimico, della lavorazione della pietra, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Di maggiore rilievo economico è il terziario, composto da una buona rete distributiva oltre che dall’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, l’assicurativo e quello immobiliare. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Sono presenti le scuole dell’obbligo e il liceo scientifico; per l’arricchimento culturale è disponibile la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assistenza sanitaria è assicurata da una farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi ai centri limitrofi.

Relazioni

È meta di un discreto afflusso di turisti religiosi attratti dall’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso verso cui si registrano pellegrinaggi durante tutto l’anno. Il vicino Parco naturale dei Laghi di Avigliana unito all’ambiente naturale incontaminato che la circonda, costituiscono, inoltre, una forte attrattiva per gli amanti della natura che possono trascorrervi piacevoli e rilassanti soggiorni. Non si segnalano particolari manifestazioni. Il Patrono, San Marco, si festeggia il 25 aprile. È gemellata con la città francese Jougne dal 1981.

È meta di un discreto afflusso di turisti religiosi attratti dall’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso verso cui si registrano pellegrinaggi durante tutto l’anno. Il vicino Parco naturale dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGHIDIAVIGLIANA'>Laghi di Avigliana</a> unito all’ambiente naturale incontaminato che la circonda, costituiscono, inoltre, una forte attrattiva per gli amanti della natura che possono trascorrervi piacevoli e rilassanti soggiorni. Non si segnalano particolari manifestazioni. Il Patrono, San Marco, si festeggia il 25 aprile. È gemellata con la città francese Jougne dal 1981.

Località

Ferriera, San Tommaso, Sant'Antonio di Ranverso

Ferriera, San Tommaso, Sant'Antonio di Ranverso

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Buttigliera Alta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.