Descrizione

Centro medievale, dall'altimetria tipicamente collinare, il cui assetto economico, che si presenta vario e composito, conserva settori produttivi di origine lontana come quello agricolo, accanto all'artigianato tradizionale ed al settore industriale, di sviluppo più recente. La comunità dei butesi, il cui indice di vecchiaia supera i valori medi, si distribuisce in alcune località, tra cui Cascine-La Croce, più popolosa del capoluogo comunale. Sullo sfondo dorato dello stemma spicca un'aquila (simbolo medievale dell'Impero) coronata d'oro, che tiene negli artigli due ramoscelli d'olivo e di castagno. Secondo un'antica testimonianza l'imperatore Ottone II avrebbe donato l'immagine dell'aquila alla chiesa locale ed alla popolazione.  

Centro medievale, dall'altimetria tipicamente collinare, il cui assetto economico, che si presenta vario e composito, conserva settori produttivi di origine lontana come quello agricolo, accanto all'artigianato tradizionale ed al settore industriale, di sviluppo più recente. La comunità dei butesi, il cui indice di vecchiaia supera i valori medi, si distribuisce in alcune località, tra cui Cascine-La Croce, più popolosa del capoluogo comunale. Sullo sfondo dorato dello stemma spicca un'aquila (simbolo medievale dell'Impero) coronata d'oro, che tiene negli artigli due ramoscelli d'olivo e di castagno. Secondo un'antica testimonianza l'imperatore Ottone II avrebbe donato l'immagine dell'aquila alla chiesa locale ed alla popolazione.  

Storia

La toponomastica, che nel nome Buti rintraccia il termine "bucita" (pascolo per bovini), rimanda ad un antico contesto agricolo-pastorale. Nel corso del Medioevo il territorio subì continui mutamenti di dominazioni: nell' XI secolo apparteneva ai vescovi di Pisa; passato sotto la giurisdizione della repubblica di Pisa, fu occupato successivamente dai lucchesi nel 1287 e nel 1289, per essere poi ripreso dai Pisani nel 1312 con l'aiuto dell'imperatore Arrigo VII; dall'inizio del sec. XV passò sotto il controllo di Firenze. E' divenuto comune autonomo solo in epoca successiva all'unità d'Italia distaccandosi, nel 1867, dal comune di Vicopisano insieme alla frazione di Cascine. Numerosi e di grande interesse i monumenti, tutti di epoca medievale, tra i quali Castel Tonini, interessante edificio con affreschi del Giarrè, che ha sostenuto un restauro patrocinato anche dall'Unesco. Meritano una visita l'antica pieve di San Giovanni Battista, la chiesa di San Francesco del sec. XIV e la chiesa di San Rocco. In località Panicale si trova la chiesa dell'Ascensione in stile romanico-pisano, che la leggenda vuole costruita da una setta precedente a quella massonica detta dei "liberi muratori". La vocazione bucolica evocata dal toponimo appare ai giorni nostri completamente abbandonata, mentre la produzione agricola, anche se meno importante che nel passato, è tuttora una componente del tessuto economico evolutosi da agricolo in agro-industriale di pari passo con il contesto socio-culturale.  

La toponomastica, che nel nome Buti rintraccia il termine "bucita" (pascolo per bovini), rimanda ad un antico contesto agricolo-pastorale. Nel corso del Medioevo il territorio subì continui mutamenti di dominazioni: nell' XI secolo apparteneva ai vescovi di Pisa; passato sotto la giurisdizione della repubblica di Pisa, fu occupato successivamente dai lucchesi nel 1287 e nel 1289, per essere poi ripreso dai Pisani nel 1312 con l'aiuto dell'imperatore Arrigo VII; dall'inizio del sec. XV passò sotto il controllo di Firenze. E' divenuto comune autonomo solo in epoca successiva all'unità d'Italia distaccandosi, nel 1867, dal comune di Vicopisano insieme alla frazione di Cascine. Numerosi e di grande interesse i monumenti, tutti di epoca medievale, tra i quali Castel Tonini, interessante edificio con affreschi del Giarrè, che ha sostenuto un restauro patrocinato anche dall'Unesco. Meritano una visita l'antica pieve di San Giovanni Battista, la chiesa di San Francesco del sec. XIV e la chiesa di San Rocco. In località Panicale si trova la chiesa dell'Ascensione in stile romanico-pisano, che la leggenda vuole costruita da una setta precedente a quella massonica detta dei "liberi muratori". La vocazione bucolica evocata dal toponimo appare ai giorni nostri completamente abbandonata, mentre la produzione agricola, anche se meno importante che nel passato, è tuttora una componente del tessuto economico evolutosi da agricolo in agro-industriale di pari passo con il contesto socio-culturale.  

Economia

La principale fonte di reddito attualmente è costituita dalla piccola industria, incentrata nei settori dell'arredamento e della lavorazione del legno. Continua, comunque, ad avere la sua importanza il settore primario, anche grazie al lavoro part-time: i prodotti agricoli più diffusi sono cereali e olio (ottenuti in oleifici locali). Nel complesso le strutture produttive sono poco rilevanti e un numero considerevole di lavoratori si sposta ogni giorno nei centri vicini insieme ai giovani che intendono proseguire gli studi dopo il conseguimento della licenza media nella scuola locale. Malgrado la presenza di monumenti di un certo interesse, le strutture turistiche mancano. Fra i servizi socio-assistenziali si trova una casa di riposo.  

La principale fonte di reddito attualmente è costituita dalla piccola industria, incentrata nei settori dell'arredamento e della lavorazione del legno. Continua, comunque, ad avere la sua importanza il settore primario, anche grazie al lavoro part-time: i prodotti agricoli più diffusi sono cereali e olio (ottenuti in oleifici locali). Nel complesso le strutture produttive sono poco rilevanti e un numero considerevole di lavoratori si sposta ogni giorno nei centri vicini insieme ai giovani che intendono proseguire gli studi dopo il conseguimento della licenza media nella scuola locale. Malgrado la presenza di monumenti di un certo interesse, le strutture turistiche mancano. Fra i servizi socio-assistenziali si trova una casa di riposo.  

Relazioni

Pur non essendosi affermato come meta turistica, il paese offre parecchie occasioni di festa e di incontro durante manifestazioni folkloristiche e culturali quali: il Palio delle contrade, con spettacoli folkloristici e corse di cavalli, che si svolge il 22 gennaio; la sfilata di carri allegorici del martedì grasso o, il 17 giugno, la manifestazione vernacolare "Una serata sotto l'Alberone". In estate si organizzano vari intrattenimenti compreso il cinema all'aperto. L'11 settembre si celebra il patrono con diversi festeggiamenti e fuochi d'artificio. In settembre si tiene la rassegna d'arte città di Buti. Il 16 ottobre si svolge la Sagra della castagna, con una mostra mercato dell'artigianato locale e dei bonsai. Il 5 marzo c'è il premio di poesia Attila Bernardini. A Cascine il 29 gennaio si corre la Maratonina delle colline cascinesi. Il Patrono, S. Giovanni Battista, si festeggia l'11 settembre.

Pur non essendosi affermato come meta turistica, il paese offre parecchie occasioni di festa e di incontro durante manifestazioni folkloristiche e culturali quali: il Palio delle contrade, con spettacoli folkloristici e corse di cavalli, che si svolge il 22 gennaio; la sfilata di carri allegorici del martedì grasso o, il 17 giugno, la manifestazione vernacolare "Una serata sotto l'Alberone". In estate si organizzano vari intrattenimenti compreso il cinema all'aperto. L'11 settembre si celebra il patrono con diversi festeggiamenti e fuochi d'artificio. In settembre si tiene la rassegna d'arte città di Buti. Il 16 ottobre si svolge la Sagra della castagna, con una mostra mercato dell'artigianato locale e dei bonsai. Il 5 marzo c'è il premio di poesia Attila Bernardini. A Cascine il 29 gennaio si corre la Maratonina delle colline cascinesi. Il Patrono, S. Giovanni Battista, si festeggia l'11 settembre.

Località

Cascine-La Croce, Castel di Nocco

Cascine-La Croce, Castel di Nocco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Buti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.