Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali e un fiorente terziario. I buronzesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. La posizione geografica di pianura determina un profilo geometrico del territorio con variazioni altimetriche appena accennate: oscillano tra un minimo di 170 e un massimo di 214 metri di quota. L’abitato, il cui nucleo più antico, a pianta circolare, occupa un modesto rilievo sormontato dal castello, domina verso ovest la parte più recente che si allinea lungo le strade provinciali. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello turrito, accostato da due leoni controrampanti, il tutto d’oro.

Comune di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali e un fiorente terziario. I buronzesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. La posizione geografica di pianura determina un profilo geometrico del territorio con variazioni altimetriche appena accennate: oscillano tra un minimo di 170 e un massimo di 214 metri di quota. L’abitato, il cui nucleo più antico, a pianta circolare, occupa un modesto rilievo sormontato dal castello, domina verso ovest la parte più recente che si allinea lungo le strade provinciali. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello turrito, accostato da due leoni controrampanti, il tutto d’oro.

Storia

Il toponimo potrebbe essere un gentilizio derivante dal latino BURONTIUS, così come attestano scritture medievali. Sorta come borgo forte, fu soggetta ai Casalvolone, che nel 1028 ricevettero l’investitura dell’imperatore Corrado II. Verso la seconda metà del XII secolo il casato si divise in tre rami: Casalvolone di Casalvolone, Casalvolone di Rosasco e Casalvolone di Buronzo. Nel 1197 Enrico II di Casalvolone fu detto “di Buronzo”: con lui ebbe origine il consortile dei signori di Buronzo. Nel XIV secolo apparvero i vari colonnellati del consortile, il più importante e potente dei quali fu Berzetti. Nel 1335 passò ai Visconti, mentre nel 1373 i signori locali si sottomisero ad Amedeo VI conte di Savoia; nel 1378 entrò a far parte del capitanato di Santhià, tuttavia i signori locali continuarono a tenere il feudo. Delle antiche case forti e delle numerose costruzioni erette per scopi difensivi dai vari rami delle famiglie Buronzo, che sembra possedessero addirittura sette castelli con ingressi e vie in campagna, restano oggi numerosi ruderi delle opere fortificate, come merlature, murature e torri. Nelle vicinanze dell’abitato, nel fosso chiamato “Fos Alman”, sono stati rinvenuti diversi tesori e resti di tombe di epoca romana. Degna di essere menzionata è la parrocchiale di Sant’Abbondio, ricostruita nel 1703: conserva una Deposizione con varie figure di Santi, risalente al Seicento. Fuori dall’abitato sono visibili, inoltre, i resti dell’antico convento degli agostiniani (soppresso nel 1802) con bifore decorate in cotto.

Il toponimo potrebbe essere un gentilizio derivante dal latino BURONTIUS, così come attestano scritture medievali. Sorta come borgo forte, fu soggetta ai Casalvolone, che nel 1028 ricevettero l’investitura dell’imperatore Corrado II. Verso la seconda metà del XII secolo il casato si divise in tre rami: Casalvolone di Casalvolone, Casalvolone di Rosasco e Casalvolone di Buronzo. Nel 1197 Enrico II di Casalvolone fu detto “di Buronzo”: con lui ebbe origine il consortile dei signori di Buronzo. Nel XIV secolo apparvero i vari colonnellati del consortile, il più importante e potente dei quali fu Berzetti. Nel 1335 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, mentre nel 1373 i signori locali si sottomisero ad <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AMEDEOVI'>Amedeo VI</a> conte di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>; nel 1378 entrò a far parte del capitanato di Santhià, tuttavia i signori locali continuarono a tenere il feudo. Delle antiche case forti e delle numerose costruzioni erette per scopi difensivi dai vari rami delle famiglie Buronzo, che sembra possedessero addirittura sette castelli con ingressi e vie in campagna, restano oggi numerosi ruderi delle opere fortificate, come merlature, murature e torri. Nelle vicinanze dell’abitato, nel fosso chiamato “Fos Alman”, sono stati rinvenuti diversi tesori e resti di tombe di epoca romana. Degna di essere menzionata è la parrocchiale di Sant’Abbondio, ricostruita nel 1703: conserva una Deposizione con varie figure di Santi, risalente al Seicento. Fuori dall’abitato sono visibili, inoltre, i resti dell’antico convento degli agostiniani (soppresso nel 1802) con bifore decorate in cotto.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali è sede di una stazione dei carabinieri. Il prodotto agricolo tipico risulta essere quello classico di questa zona: il riso. è praticato l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello lattiero-caseario), tessile, delle confezioni, edile, della lavorazione del legno, della fabbricazione di mobili e di macchine per l’agricoltura. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, assicurativo e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali è sede di una stazione dei carabinieri. Il prodotto agricolo tipico risulta essere quello classico di questa zona: il riso. è praticato l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello lattiero-caseario), <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, edile, della lavorazione del legno, della fabbricazione di mobili e di macchine per l’agricoltura. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, assicurativo e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda costituiscono un’efficace motivo di richiamo. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Sant’Abbondio, si celebra l’ultimo lunedì di agosto.

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda costituiscono un’efficace motivo di richiamo. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Sant’Abbondio, si celebra l’ultimo lunedì di agosto.

Località

Cascina Valletta

Cascina Valletta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Buronzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.