Descrizione

Centro collinare, di origine antica classificato “comune sparso con sede in località Santo Stefano”, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I buiesi presentano un indice di vecchiaia molto elevato e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia. Il territorio, comprendente anche le località Casasola, Andreuzza, Borgo Sala, Campo, Caselle e Monte nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che determinano nell'abitato un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, rappresenta, su sfondo azzurro, un bue che mantiene, con la zampa destra, una banderuola rossa sulla quale spicca una croce argentata; il tutto è poggiato su tre colli verdi.

Centro collinare, di origine antica classificato “comune sparso con sede in località Santo Stefano”, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I buiesi presentano un indice di vecchiaia molto elevato e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia. Il territorio, comprendente anche le località Casasola, Andreuzza, Borgo Sala, Campo, Caselle e Monte nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che determinano nell'abitato un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, rappresenta, su sfondo azzurro, un bue che mantiene, con la zampa destra, una banderuola rossa sulla quale spicca una croce argentata; il tutto è poggiato su tre colli verdi.

Storia

Ritrovamenti archeologici hanno permesso di ipotizzare la presenza nella zona di insediamenti a partire dall'età del bronzo. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Boga, Buga, Buwia e Buja, viene da taluni riportato a una colonia di galli boi, stanziatasi nel territorio, e da altri al termine “buca”, ‘fossa, avvallamento'; non manca neppure chi lo ritiene derivato da “buio” o “bue”. In epoca romana, grazie alla sua ubicazione tra due grandi arterie stradali, acquistò una certa rilevanza strategico-militare, venendo dotata di un complesso fortificato. Dopo il crollo dell'impero romano fu conquistata dai longobardi, che vi costruirono un castello, passato poi sotto la giurisdizione del patriarca di Aquileia. Possedimento di potenti signori friulani, quali i Varmo, i Villalta, i D'Arcano, i Prampero e i Colloredo, nel XIV secolo, col declino del patriarcato, attraversò un periodo molto turbolento, divenendo oggetto di continue contese. Risale al 1371 la promulgazione degli statuti. Poco dopo fu infeudata ai Savorgnan, che ne mantennero l'investitura anche durante la dominazione veneta, protrattasi fino al 1797, quando entrò a far parte del regno lombardo veneto. Liberatasi dal giogo austriaco solo con la terza guerra d'indipendenza, seguì le successive vicende del capoluogo provinciale. Al pari di questo, nel 1917, per fronteggiare la grave situazione economico-finanziaria apertasi con la disfatta di Caporetto, emise una serie di carta moneta “di necessità”. Notevoli sono stati i danni causati dal terremoto del 1976. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte vari edifici di culto, tra cui spicca, nella località di Monte, la pieve di San Lorenzo, costruita probabilmente verso il XV-XVI secolo.

Ritrovamenti archeologici hanno permesso di ipotizzare la presenza nella zona di insediamenti a partire dall'età del bronzo. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Boga, Buga, Buwia e Buja, viene da taluni riportato a una colonia di galli boi, stanziatasi nel territorio, e da altri al termine “buca”, ‘fossa, avvallamento'; non manca neppure chi lo ritiene derivato da “buio” o “bue”. In epoca romana, grazie alla sua ubicazione tra due grandi arterie stradali, acquistò una certa rilevanza strategico-militare, venendo dotata di un complesso fortificato. Dopo il crollo dell'impero romano fu conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, che vi costruirono un castello, passato poi sotto la giurisdizione del patriarca di Aquileia. Possedimento di potenti signori friulani, quali i Varmo, i Villalta, i D'Arcano, i Prampero e i Colloredo, nel XIV secolo, col declino del patriarcato, attraversò un periodo molto turbolento, divenendo oggetto di continue contese. Risale al 1371 la promulgazione degli statuti. Poco dopo fu infeudata ai Savorgnan, che ne mantennero l'investitura anche durante la dominazione veneta, protrattasi fino al 1797, quando entrò a far parte del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=REGNOLOMBARDOVENETO'>regno lombardo veneto</a>. Liberatasi dal giogo austriaco solo con la terza guerra d'indipendenza, seguì le successive vicende del capoluogo provinciale. Al pari di questo, nel 1917, per fronteggiare la grave situazione economico-finanziaria apertasi con la disfatta di Caporetto, emise una serie di carta moneta “di necessità”. Notevoli sono stati i danni causati dal terremoto del 1976. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte vari edifici di culto, tra cui spicca, nella località di Monte, la pieve di San Lorenzo, costruita probabilmente verso il XV-XVI secolo.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e frutta; si allevano bovini, suini, equini, caprini e avicoli. Il settore che offre maggiori opportunità di occupazione è, tuttavia, quello industriale, con numerose aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, elettrico, elettronico, cartario, metalmeccanico, tessile, del legno, dei materiali da costruzione, della gioielleria e oreficeria; a queste si affiancano fabbriche di mobili, moto, bici, materie plastiche e macchine per ufficio nonché per l'agricoltura e la silvicoltura. È assicurato il servizio bancario. Una rete commerciale di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione completa il quadro delle attività terziarie. Annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e frutta; si allevano bovini, suini, equini, caprini e avicoli. Il settore che offre maggiori opportunità di occupazione è, tuttavia, quello industriale, con numerose aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, elettrico, elettronico, cartario, metalmeccanico, tessile, del legno, dei materiali da costruzione, della gioielleria e oreficeria; a queste si affiancano fabbriche di mobili, moto, bici, materie plastiche e macchine per ufficio nonché per l'agricoltura e la silvicoltura. È assicurato il servizio bancario. Una rete commerciale di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione completa il quadro delle attività terziarie. Annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

È al centro di rapporti particolarmente intensi con il circondario, per la presenza degli insediamenti industriali. Tra gli appuntamenti consueti, che richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citati: il “Carnevale in piazza”, con sfilate di maschere e intrattenimenti teatrali; la festa di primavera, che si svolge a maggio con serate di musica folcloristica e cottura del toro allo spiedo. La festa dei Patroni, i Santi Ermacora e Fortunato, viene celebrata il 12 luglio.

È al centro di rapporti particolarmente intensi con il circondario, per la presenza degli insediamenti industriali. Tra gli appuntamenti consueti, che richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citati: il “Carnevale in piazza”, con sfilate di maschere e intrattenimenti teatrali; la festa di primavera, che si svolge a maggio con serate di musica folcloristica e cottura del toro allo spiedo. La festa dei Patroni, i Santi Ermacora e Fortunato, viene celebrata il 12 luglio.

Località

Andreuzza, Borgo Sala, Campo, Casasola, Monte

Andreuzza, Borgo Sala, Campo, Casasola, Monte

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Buja rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.