Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si basa sulla coesistenza di attività agricole e industriali. I buttriesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico piuttosto regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, è immerso nel verde dei vigneti; presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, si raffigura un falcone in volo spiegato che afferra una pernice rovesciata, entrambi d’argento; in un cantone del capo spicca una stella d’oro.

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si basa sulla coesistenza di attività agricole e industriali. I buttriesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico piuttosto regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, è immerso nel verde dei vigneti; presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, si raffigura un falcone in volo spiegato che afferra una pernice rovesciata, entrambi d’argento; in un cantone del capo spicca una stella d’oro.

Storia

Sorta probabilmente in epoca romana, come punto di difesa per la colonia di Aquileia, potrebbe derivare il toponimo dal termine greco-latino “bothros”, che significa ‘burrone, voragine’. Nel VI secolo d.C. fu occupata dai longobardi e subì in seguito le devastanti incursioni di àvari e ungari. Dotata di un castello, di cui nel corso del 1100 fu investito il marchese di Toscana, Ulrico, nel secolo successivo fu coinvolta nelle lotte tra il patriarca e i feudatari della zona che, dietro il pagamento di un’ingente somma, ottennero di essere difesi da Treviso. A questa guerra, terminata solo grazie all’intervento diretto dell’imperatore Federico II di Svevia e del pontefice, ne seguirono altre tra il patriarca e alcuni nobili friulani, come i conti di Gorizia, che cercavano di espugnare la locale fortezza, più volte distrutta e ricostruita. Annessa alla Repubblica di Venezia, nel 1420, ne condivise le sorti, risentendo duramente dei cruenti scontri che, nel XVI secolo, si svolsero in questa parte del Friuli. Scongiurato il pericolo dell’invasione dei turchi, con la pace di Campoformio passò all’Austria, entrando a far parte del regno lombardo veneto nel 1815. La storia successiva all’annessione all’Italia, nel 1866, non si discosta da quella del resto della provincia. Pregevole è il patrimonio architettonico, che annovera: la parrocchiale di Santa Maria, riedificata nel XVIII secolo; le trecentesche chiesette di Santo Stefano e dei Santi Gervasio e Protasio; le chiesa di San Michele e San Gaetano in Monte; gli oratori della Santissima Trinità e dell’Addolorata, rispettivamente nei palazzi Attems e Bartolini; le ville Florio Maineri, Troppo, Ottelio Papafava e quella Castello, sorta sul luogo della fortezza medievale.

Sorta probabilmente in epoca romana, come punto di difesa per la colonia di Aquileia, potrebbe derivare il toponimo dal termine greco-latino “bothros”, che significa ‘burrone, voragine’. Nel VI secolo d.C. fu occupata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e subì in seguito le devastanti incursioni di àvari e ungari. Dotata di un castello, di cui nel corso del 1100 fu investito il marchese di Toscana, Ulrico, nel secolo successivo fu coinvolta nelle lotte tra il patriarca e i feudatari della zona che, dietro il pagamento di un’ingente somma, ottennero di essere difesi da Treviso. A questa guerra, terminata solo grazie all’intervento diretto dell’imperatore Federico II di Svevia e del pontefice, ne seguirono altre tra il patriarca e alcuni nobili friulani, come i conti di Gorizia, che cercavano di espugnare la locale fortezza, più volte distrutta e ricostruita. Annessa alla Repubblica di Venezia, nel 1420, ne condivise le sorti, risentendo duramente dei cruenti scontri che, nel XVI secolo, si svolsero in questa parte del Friuli. Scongiurato il pericolo dell’invasione dei turchi, con la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=PACEDICAMPOFORMIO'>pace di Campoformio</a> passò all’Austria, entrando a far parte del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=REGNOLOMBARDOVENETO'>regno lombardo veneto</a> nel 1815. La storia successiva all’annessione all’Italia, nel 1866, non si discosta da quella del resto della provincia. Pregevole è il patrimonio architettonico, che annovera: la parrocchiale di Santa Maria, riedificata nel XVIII secolo; le trecentesche chiesette di Santo Stefano e dei Santi Gervasio e Protasio; le chiesa di San Michele e San Gaetano in Monte; gli oratori della Santissima Trinità e dell’Addolorata, rispettivamente nei palazzi Attems e Bartolini; le ville Florio Maineri, Troppo, Ottelio Papafava e quella Castello, sorta sul luogo della fortezza medievale.

Economia

Non è sede di particolari uffici, fatta eccezione per quelli destinati alle attività municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si basa su proficue coltivazioni di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, olivo e soprattutto di vite; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, equini, caprini e avicoli. Il settore industriale, vero artefice degli elevati valori di reddito che si registrano, assicura buone possibilità di occupazione: più sviluppata è l’industria meccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, elettrico, metalmeccanico, del legno, dell’editoria e della fabbricazione di mobili, materie plastiche nonché di strumenti ottici e fotografici. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali è presente quello bancario. Non dispone di strutture sociali di rilievo, qualli asili nido e case di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Non è sede di particolari uffici, fatta eccezione per quelli destinati alle attività municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si basa su proficue coltivazioni di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, olivo e soprattutto di vite; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, equini, caprini e avicoli. Il settore industriale, vero artefice degli elevati valori di reddito che si registrano, assicura buone possibilità di occupazione: più sviluppata è l’industria meccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, elettrico, metalmeccanico, del legno, dell’editoria e della fabbricazione di mobili, materie plastiche nonché di strumenti ottici e fotografici. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali è presente quello bancario. Non dispone di strutture sociali di rilievo, qualli asili nido e case di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui meritano di essere ricordate: la fiera regionale dei vini, che si svolge ad aprile; la marcialonga fra le colline locali e la cosiddetta “Corsa di Caratei”, che consiste nel far rotolare botti di sei ettolitri dal piazzale della fiera. La festa della Patrona, Santa Maria Assunta, viene celebrata il 15 agosto. È gemellata con Izola (Slovenia).

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui meritano di essere ricordate: la fiera regionale dei vini, che si svolge ad aprile; la marcialonga fra le colline locali e la cosiddetta “Corsa di Caratei”, che consiste nel far rotolare botti di sei ettolitri dal piazzale della fiera. La festa della Patrona, Santa Maria Assunta, viene celebrata il 15 agosto. È gemellata con Izola (Slovenia).

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Buttrio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.