Descrizione

Centro collinare, di origine antica, la cui economia è fondata sulla coesistenza di attività agricole e industriali. I breviesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, anche se un esiguo numero di abitanti vive nella località Bastiglia. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche di una certa rilevanza, eccezion fatta per la vasta area fortemente caratterizzata dal fiume, che la delimita per quasi tutta la sua lunghezza. L'abitato, interessato da una considerevole espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico abbastanza uniforme; si adagia sulla riva destra del fiume, nel quale si specchia creando uno spettacolo naturale e paesaggistico davvero suggestivo. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è uno scudo azzurro con una fascia centrale d'oro, che reca la parola BRIVA, rossa; la sovrastano tre colombe bianche. In punta, invece, è il castello del luogo; un ponte di cinque arcate unisce le due sponde del fiume.

Centro collinare, di origine antica, la cui economia è fondata sulla coesistenza di attività agricole e industriali. I breviesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, anche se un esiguo numero di abitanti vive nella località Bastiglia. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche di una certa rilevanza, eccezion fatta per la vasta area fortemente caratterizzata dal fiume, che la delimita per quasi tutta la sua lunghezza. L'abitato, interessato da una considerevole espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico abbastanza uniforme; si adagia sulla riva destra del fiume, nel quale si specchia creando uno spettacolo naturale e paesaggistico davvero suggestivo. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è uno scudo azzurro con una fascia centrale d'oro, che reca la parola BRIVA, rossa; la sovrastano tre colombe bianche. In punta, invece, è il castello del luogo; un ponte di cinque arcate unisce le due sponde del fiume.

Storia

I resti del castello, sorto probabilmente in epoca romana a scopo difensivo, testimoniano la storia del posto, il cui toponimo è ricollegabile al termine celtico "briva", con il significato di 'passaggio', per la sua particolare posizione geografica che consente un facile attraversamento del fiume Adda. Possedimento degli Almenno, fu donata al conte di Lecco nell'anno 892 e dal suo successore al vescovo di Bergamo, per poi finire sotto l'egida dei Colleoni. Durante questo periodo, il territorio comunale fu interessato dai conflitti che contrapposero guelfi e ghibellini nonché dai contrasti tra Milano e Como. Nel '200 la rocca sembrò essere un porto sicuro per i nobili che da Milano cercavano di sfuggire la plebe ma questa riuscì ad abbatterne le mura che furono ricostruite in seguito dai Visconti. Sempre nella rocca si asserragliarono le truppe viscontee assediate dai guelfi e, dopo aver subìto anche l'occupazione veneziana ed essere stata ceduta con la pace di Lodi al ducato di Milano, essa finì per costituire, con il territorio circostante, il confine tra i due contendenti. Il nuovo signore Don Giovanni Guasco la vendette ai conti di Brebbia che la conservarono a lungo pur tra nuovi luttuosi eventi, come la peste del 1630 che decimò la popolazione. Sul finire del '700 si stanziarono qui truppe francesi che si ritirarono tre anni dopo per l'avanzata dei corpi austro-russi. Questi ordinarono alla popolazione di traghettarli sull'altra sponda del fiume e quando ciò fu avvenuto si diedero al saccheggio. Due sono le strutture più rilevanti del ricco patrimonio artistico del luogo: la parrocchiale intitolata ai Ss. Sisino ed Alessandro, in stile neoclassico, e la chiesa barocca di S. Leonardo, dove sono conservati il cinquecentesco altare ligneo e gli angeli settecenteschi.

I resti del castello, sorto probabilmente in epoca romana a scopo difensivo, testimoniano la storia del posto, il cui toponimo è ricollegabile al termine celtico "briva", con il significato di 'passaggio', per la sua particolare posizione geografica che consente un facile attraversamento del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a>. Possedimento degli Almenno, fu donata al conte di Lecco nell'anno 892 e dal suo successore al vescovo di Bergamo, per poi finire sotto l'egida dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=COLLEONI'>Colleoni</a>. Durante questo periodo, il territorio comunale fu interessato dai conflitti che contrapposero guelfi e ghibellini nonché dai contrasti tra Milano e Como. Nel '200 la rocca sembrò essere un porto sicuro per i nobili che da Milano cercavano di sfuggire la plebe ma questa riuscì ad abbatterne le mura che furono ricostruite in seguito dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Sempre nella rocca si asserragliarono le truppe viscontee assediate dai guelfi e, dopo aver subìto anche l'occupazione veneziana ed essere stata ceduta con la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PACEDILODI'>pace di Lodi</a> al ducato di Milano, essa finì per costituire, con il territorio circostante, il confine tra i due contendenti. Il nuovo signore Don Giovanni Guasco la vendette ai conti di Brebbia che la conservarono a lungo pur tra nuovi luttuosi eventi, come la peste del 1630 che decimò la popolazione. Sul finire del '700 si stanziarono qui truppe francesi che si ritirarono tre anni dopo per l'avanzata dei corpi austro-russi. Questi ordinarono alla popolazione di traghettarli sull'altra sponda del fiume e quando ciò fu avvenuto si diedero al saccheggio. Due sono le strutture più rilevanti del ricco patrimonio artistico del luogo: la parrocchiale intitolata ai Ss. Sisino ed Alessandro, in stile neoclassico, e la chiesa barocca di S. Leonardo, dove sono conservati il cinquecentesco altare ligneo e gli angeli settecenteschi.

Economia

La comunità vive dei prodotti dell'agricoltura, specializzata in cereali (in particolare frumento) e foraggi; dell'allevamento prevalentemente suino, avicolo e bovino; dell'industria che si occupa di vari comparti, quali quelli alimentare, editoriale, metallurgico, meccanico, della fabbricazione di articoli in plastica, di motocicli ed edile. Il terziario offre i servizi bancario, di consulenza informatica e le strutture commerciali adeguate ai fabbisogni locali. L'offerta di strutture sociali e di quelle a carattere culturale è sicuramente sufficiente: sono presenti sul territorio due case di riposo ed è garantito il servizio di biblioteca. Nelle scuole locali si impartisce l'istruzione obbligatoria e le strutture ricettive offrono i servizi di ristorazione e di soggiorno. La scarsa presenza di strutture sanitarie, che è limitata alle farmacie, costringe la popolazione a rivolgersi ai centri limitrofi per ogni altro tipo di assistenza medica.

La comunità vive dei prodotti dell'agricoltura, specializzata in cereali (in particolare frumento) e foraggi; dell'allevamento prevalentemente suino, avicolo e bovino; dell'industria che si occupa di vari comparti, quali quelli alimentare, editoriale, metallurgico, meccanico, della fabbricazione di articoli in plastica, di motocicli ed edile. Il terziario offre i servizi bancario, di consulenza informatica e le strutture commerciali adeguate ai fabbisogni locali. L'offerta di strutture sociali e di quelle a carattere culturale è sicuramente sufficiente: sono presenti sul territorio due case di riposo ed è garantito il servizio di biblioteca. Nelle scuole locali si impartisce l'istruzione obbligatoria e le strutture ricettive offrono i servizi di ristorazione e di soggiorno. La scarsa presenza di strutture sanitarie, che è limitata alle farmacie, costringe la popolazione a rivolgersi ai centri limitrofi per ogni altro tipo di assistenza medica.

Relazioni

Può essere considerata una valida meta turistica ma non ha rapporti molto intensi con il circondario, da cui dipende, però, per il proseguimento degli studi, per alcuni servizi e per l'espletamento di pratiche burocratiche. Eventi importanti richiamano invece gli abitanti dei comuni limitrofi, come la "fiera della valle di S. Martino" che si svolge in settembre e che riguarda settori merceologici vari. La festa della Patrona, la Beata Vergine Addolorata, si svolge la terza domenica di settembre: una statua della Madonna viene portata in processione lungo le rive dell'Adda, seguita dai membri di una Confraternita, vestiti dei loro antichi sai. Il centro ha dato i natali a Cesare Cantù, romanziere e storico lombardo.

Può essere considerata una valida meta turistica ma non ha rapporti molto intensi con il circondario, da cui dipende, però, per il proseguimento degli studi, per alcuni servizi e per l'espletamento di pratiche burocratiche. Eventi importanti richiamano invece gli abitanti dei comuni limitrofi, come la "fiera della valle di S. Martino" che si svolge in settembre e che riguarda settori merceologici vari. La festa della Patrona, la Beata Vergine Addolorata, si svolge la terza domenica di settembre: una statua della Madonna viene portata in processione lungo le rive dell'Adda, seguita dai membri di una Confraternita, vestiti dei loro antichi sai. Il centro ha dato i natali a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CESARECANTU'>Cesare Cantù</a>, romanziere e storico lombardo.

Località

Bastiglia, Canosse, Serraglio

Bastiglia, Canosse, Serraglio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Brivio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.