Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I brisighellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si concentrano soprattutto nel capoluogo comunale e nell’aggregato urbano Fognano; tra le altre località le più popolose sono: La Strada, Marzeno, San Cassiano, San Martino e Villa San Giorgio in Vezzano. Il territorio, in cui si trovano sorgenti termali e numerose cave di gesso, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche piuttosto accentuate: si raggiungono gli 813 metri del monte Toncone. L’abitato, sormontato da tre colli, fa registrare segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un capro rampante d’argento con le corna d’oro.

Centro collinare, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I brisighellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si concentrano soprattutto nel capoluogo comunale e nell’aggregato urbano Fognano; tra le altre località le più popolose sono: La Strada, Marzeno, San Cassiano, San Martino e Villa San Giorgio in Vezzano. Il territorio, in cui si trovano sorgenti termali e numerose cave di gesso, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche piuttosto accentuate: si raggiungono gli 813 metri del monte Toncone. L’abitato, sormontato da tre colli, fa registrare segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un capro rampante d’argento con le corna d’oro.

Storia

Abitata fin da tempi preistorici, stando ai reperti rinvenuti in alcune grotte della zona, registrò in seguito insediamenti di umbri, galli, celti e romani. Incerte sono le origini del toponimo, attestato nella forma attuale dal XIV secolo: riportato da alcuni a “brischella”, diminutivo di “brisca” o “bresca”, indicante la natura gessosa dei colli circostanti, o al termine “briccica”, inteso nel senso di ‘dirupo’, viene da altri fatto derivare dal gallico “briga”, ossia ‘altura fortificata’, oppure dalla voce “bresega”, che nel territorio polesano significa ‘piccola porzione di terreno’. Sviluppatasi ai piedi del fortilizio fatto costruire, nel XIII secolo, da Maghinardo Pagani di Susinana sul colle dove si trova attualmente la torre dell’orologio, fu a lungo contesa tra lo Stato della Chiesa e la potente casata dei Manfredi, cui la Val Lamone era stata infeudata da papa Clemente V, all’inizio del Trecento. Dotata di altre fortificazioni, nel XV secolo fu eretta in contea e confermata ai Manfredi, sotto i quali conobbe una grande crescita economica e urbanistica. Conquistata da Cesare Borgia e dai veneziani, nel Cinquecento tornò sotto la Santa Sede che, sia pure con la parentesi del dominio estense, ne mantenne il possesso fino all’arrivo delle truppe napoleoniche, sul finire del XVIII secolo. La storia successiva alla restaurazione pontificia, nel 1815, non si discosta da quella del resto della Romagna. Pregevole è il patrimonio storico-architettonico, in cui spiccano: la rocca, del XIV secolo; la torre dell’orologio; l’antica pieve del Tho; la seicentesca collegiata di San Michele; le chiese di San Francesco, Santa Croce e dell’Osservanza; il settecentesco santuario del Monticino; la fontana Vecchia, del XV secolo, e la suggestiva via degli Asini o del Borgo, una strada sopraelevata, coperta da un porticato, forse del 1400.

Abitata fin da tempi preistorici, stando ai reperti rinvenuti in alcune grotte della zona, registrò in seguito insediamenti di umbri, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=GALLI'>galli</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CELTI'>celti</a> e romani. Incerte sono le origini del toponimo, attestato nella forma attuale dal XIV secolo: riportato da alcuni a “brischella”, diminutivo di “brisca” o “bresca”, indicante la natura gessosa dei colli circostanti, o al termine “briccica”, inteso nel senso di ‘dirupo’, viene da altri fatto derivare dal gallico “briga”, ossia ‘altura fortificata’, oppure dalla voce “bresega”, che nel territorio polesano significa ‘piccola porzione di terreno’. Sviluppatasi ai piedi del fortilizio fatto costruire, nel XIII secolo, da Maghinardo Pagani di Susinana sul colle dove si trova attualmente la torre dell’orologio, fu a lungo contesa tra lo Stato della Chiesa e la potente casata dei Manfredi, cui la Val Lamone era stata infeudata da papa Clemente V, all’inizio del Trecento. Dotata di altre fortificazioni, nel XV secolo fu eretta in contea e confermata ai Manfredi, sotto i quali conobbe una grande crescita economica e urbanistica. Conquistata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CESAREBORGIA'>Cesare Borgia</a> e dai veneziani, nel Cinquecento tornò sotto la Santa Sede che, sia pure con la parentesi del dominio estense, ne mantenne il possesso fino all’arrivo delle truppe napoleoniche, sul finire del XVIII secolo. La storia successiva alla restaurazione pontificia, nel 1815, non si discosta da quella del resto della Romagna. Pregevole è il patrimonio storico-architettonico, in cui spiccano: la rocca, del XIV secolo; la torre dell’orologio; l’antica pieve del Tho; la seicentesca collegiata di San Michele; le chiese di San Francesco, Santa Croce e dell’Osservanza; il settecentesco santuario del Monticino; la fontana Vecchia, del XV secolo, e la suggestiva via degli Asini o del Borgo, una strada sopraelevata, coperta da un porticato, forse del 1400.

Economia

È sede della Comunità montana e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uve, è integrata dall’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, calzaturiero, edile, metalmeccanico, tessile, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, della produzione e distribuzione di gas. È presente il servizio bancario; una rete commerciale, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il quadro del terziario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare soltanto le classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da alcune biblioteche, dal museo civico della Val Lamone e dal museo del lavoro contadino. Buona è la dotazione di strutture ricettive, che offrono una vasta possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

È sede della Comunità montana e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uve, è integrata dall’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, calzaturiero, edile, metalmeccanico, tessile, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, della produzione e distribuzione di gas. È presente il servizio bancario; una rete commerciale, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il quadro del terziario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare soltanto le classi dell’obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da alcune biblioteche, dal museo civico della Val Lamone e dal museo del lavoro contadino. Buona è la dotazione di strutture ricettive, che offrono una vasta possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Rinomata stazione termale, registra un consistente movimento di turisti, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle proprietà terapeutiche delle acque locali e delle bellezze dell’ambiente naturale. Abbastanza frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie proprio alla presenza dello stabilimento termale, oltre che del presidio ospedaliero. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: il mercatino serale del venerdì, nei mesi di giugno, agosto e settembre; la festa della Madonna del Monticino, a settembre; la sagra del tartufo, a novembre, e quella dell’ulivo, a dicembre. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Rinomata stazione termale, registra un consistente movimento di turisti, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle proprietà terapeutiche delle acque locali e delle bellezze dell’ambiente naturale. Abbastanza frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie proprio alla presenza dello stabilimento termale, oltre che del presidio ospedaliero. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: il mercatino serale del venerdì, nei mesi di giugno, agosto e settembre; la festa della Madonna del Monticino, a settembre; la sagra del tartufo, a novembre, e quella dell’ulivo, a dicembre. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Località

Casale, Castellina, Fognano, La Strada, Marzeno, Rontana, San Cassiano, San Martino, San Ruffillo, Sant'Eufemia, Villa San Giorgio in Vezzano, Zattaglia

Casale, Castellina, Fognano, La Strada, Marzeno, Rontana, San Cassiano, San Martino, San Ruffillo, Sant'Eufemia, Villa San Giorgio in Vezzano, Zattaglia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Brisighella rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.