Descrizione

Piccola comunità classificata di montagna, di origini antiche, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. La comunità dei briennesi, molto esigua ma in crescita demografica, presenta un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, ed è interamente concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio disegna un profilo geometrico molto irregolare, con variazioni altimetriche fortemente accentuate (che vanno da un minimo di 199 metri sul livello del mare a un massimo di ben 1.304 metri); l'abitato, che si adagia ai piedi dei pendii boscosi da cui si innalzano i monti San Bernardo e Briante, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina e mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia, fenomeno quest'ultimo che non ha modificato l'aspetto del borgo antico, rimasto inalterato nel tempo.

Piccola comunità classificata di montagna, di origini antiche, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. La comunità dei briennesi, molto esigua ma in crescita demografica, presenta un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, ed è interamente concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio disegna un profilo geometrico molto irregolare, con variazioni altimetriche fortemente accentuate (che vanno da un minimo di 199 metri sul livello del mare a un massimo di ben 1.304 metri); l'abitato, che si adagia ai piedi dei pendii boscosi da cui si innalzano i monti San Bernardo e Briante, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina e mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia, fenomeno quest'ultimo che non ha modificato l'aspetto del borgo antico, rimasto inalterato nel tempo.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca precedente la colonizzazione romana, come testimoniano i numerosi rinvenimenti archeologici. Il toponimo deriva dal termine celtico "blein" che significa 'porto'. Le prime citazioni documentarie che la riguardano risalgono alla seconda metà del XII secolo ma è a partire dal XV secolo che si hanno notizie più precise sulle sue vicende storiche. Come molte altri borghi del circondario si trovò coinvolta nelle contese che opposero per anni Como a Milano; in questo periodo fu concessa in feudo dall'imperatore Federico Barbarossa al vescovo di Como. Successivamente passò sotto il controllo della pieve di Nesso fino a quando, verso la fine del XV secolo, entrò a far parte dei territori donati a Lucrezia Crivelli da Ludovico il Moro. A partire dal 1647 divenne feudo della famiglia Gallio. La sua storia recente conta un periodo, compreso tra il 1927 e il 1948, nel corso del quale perse la sua autonomia per essere annessa al comune di Laglio. Nel patrimonio storico-architettonico spicca la chiesa parrochiale, intitolata ai Santi Nazario e Celso che, fatta eccezione per il campanile (che conserva ancora l'aspetto originario), è realizzata in stile barocco. Al suo interno conserva alcuni affreschi del Seicento, un polittico del Cinquecento, opera di Passeri, e due vetrate dipinte risalenti agli inizi del XIV secolo. Di particolare bellezza è la piccola chiesa di San Vittore, di cui va segnalato il campanile romanico, uno dei più antichi della provincia. Infine, va ricordata la chiesa della Madonna Immacolata, costruita nel XVIII secolo, al cui interno sono conservati alcuni affreschi del 1500 e una statua lignea settecentesca.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca precedente la colonizzazione romana, come testimoniano i numerosi rinvenimenti archeologici. Il toponimo deriva dal termine celtico "blein" che significa 'porto'. Le prime citazioni documentarie che la riguardano risalgono alla seconda metà del XII secolo ma è a partire dal XV secolo che si hanno notizie più precise sulle sue vicende storiche. Come molte altri borghi del circondario si trovò coinvolta nelle contese che opposero per anni Como a Milano; in questo periodo fu concessa in feudo dall'imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> al vescovo di Como. Successivamente passò sotto il controllo della pieve di Nesso fino a quando, verso la fine del XV secolo, entrò a far parte dei territori donati a Lucrezia Crivelli da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a>. A partire dal 1647 divenne feudo della famiglia Gallio. La sua storia recente conta un periodo, compreso tra il 1927 e il 1948, nel corso del quale perse la sua autonomia per essere annessa al comune di Laglio. Nel patrimonio storico-architettonico spicca la chiesa parrochiale, intitolata ai Santi Nazario e Celso che, fatta eccezione per il campanile (che conserva ancora l'aspetto originario), è realizzata in stile barocco. Al suo interno conserva alcuni affreschi del Seicento, un polittico del Cinquecento, opera di Passeri, e due vetrate dipinte risalenti agli inizi del XIV secolo. Di particolare bellezza è la piccola chiesa di San Vittore, di cui va segnalato il campanile romanico, uno dei più antichi della provincia. Infine, va ricordata la chiesa della Madonna Immacolata, costruita nel XVIII secolo, al cui interno sono conservati alcuni affreschi del 1500 e una statua lignea settecentesca.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. La piccola comunità vive dei prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento (ovini, caprini, avicoli ed equini). Il turismo utilizza, tra l'altro, il gran numero di abitazioni disponibili oltre quelle occupate dai residenti e si avvale delle consuete strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Sono assenti imprese industriali, fatta eccezione per il comparto edile, e laboratori artigianali. Il settore terziario comprende una rete commerciale di modeste dimensioni ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione. Anche l'offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali o di strutture destinate all'informazione e all'arrichimento culturale. Sono inoltre assenti sia le strutture scolastiche che quelle sanitarie.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. La piccola comunità vive dei prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento (ovini, caprini, avicoli ed equini). Il turismo utilizza, tra l'altro, il gran numero di abitazioni disponibili oltre quelle occupate dai residenti e si avvale delle consuete strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Sono assenti imprese industriali, fatta eccezione per il comparto edile, e laboratori artigianali. Il settore terziario comprende una rete commerciale di modeste dimensioni ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione. Anche l'offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali o di strutture destinate all'informazione e all'arrichimento culturale. Sono inoltre assenti sia le strutture scolastiche che quelle sanitarie.

Relazioni

Può considerarsi una delle località di soggiorno più caratteristiche del circuito turistico del lago di Como, sia per la posizione geografica sia per il suo impianto urbanistico, che è rimasto inalterato nel tempo. Vive un rapporto intenso con i centri del circondario, ai quali la popolazione deve rivolgersi per l'istruzione, il commercio, il lavoro, l'espletamento di pratiche burocratiche e tutti i servizi non disponibili sul posto. Particolarmente consistente è il pendolarismo per motivi di lavoro che è rivolto sia verso gli altri comuni della provincia, che verso la vicina Svizzera. La festa dei Patroni, i Santi Nazario e Celso, si celebra il 28 luglio.

Può considerarsi una delle località di soggiorno più caratteristiche del circuito turistico del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a>, sia per la posizione geografica sia per il suo impianto urbanistico, che è rimasto inalterato nel tempo. Vive un rapporto intenso con i centri del circondario, ai quali la popolazione deve rivolgersi per l'istruzione, il commercio, il lavoro, l'espletamento di pratiche burocratiche e tutti i servizi non disponibili sul posto. Particolarmente consistente è il pendolarismo per motivi di lavoro che è rivolto sia verso gli altri comuni della provincia, che verso la vicina Svizzera. La festa dei Patroni, i Santi Nazario e Celso, si celebra il 28 luglio.

Località

Lago di Como

Lago di Como

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Brienno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.