Descrizione

“Comune sparso”, con sede in Brignano. Di origine medievale, ha un’economia basata essenzialmente sulla produzione agricola. I brignanesi, aventi un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella popolosa località Frascata; la restante parte della popolazione si divide tra un discreto numero di case sparse, la località Serra del Monte, nonché in agglomerati urbani minori. Il territorio, classificato di collina, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 694 metri di quota. L’abitato, che sorge sulla sponda sinistra del Curone, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, troncato da una fascia ondata d’azzurro, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo smalto dorato del primo campo si rappresenta un castello “al naturale”, munito di una torre merlata alla guelfa; nella seconda sezione, a sfondo rosso, spicca un leone d’oro che trattiene un ramo di quercia, anch’esso d’oro, posto in palo.

“Comune sparso”, con sede in Brignano. Di origine medievale, ha un’economia basata essenzialmente sulla produzione agricola. I brignanesi, aventi un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella popolosa località Frascata; la restante parte della popolazione si divide tra un discreto numero di case sparse, la località Serra del Monte, nonché in agglomerati urbani minori. Il territorio, classificato di collina, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 694 metri di quota. L’abitato, che sorge sulla sponda sinistra del Curone, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, troncato da una fascia ondata d’azzurro, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo smalto dorato del primo campo si rappresenta un castello “al naturale”, munito di una torre merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>; nella seconda sezione, a sfondo rosso, spicca un leone d’oro che trattiene un ramo di quercia, anch’esso d’oro, posto in palo.

Storia

La denominazione è attestata sin dal Medioevo e attraverso una numerosa documentazione. Alcuni studiosi hanno visto nel determinato un’origine prediale dal termine BRINNIANUS, origine che è stata esclusa da altri, e più moderni, ricercatori. Secondo questi ultimi le sue antiche attestazioni, “Belegnanus”, “Belignanus” e “Bellinianus”, deriverebbero da BELENIUS, nome personale accostabile al dio gallico “Belenus”. L’aggiunta del determinante continua, invece, la voce latina FRASCATA, presente nel dialetto come “frascà” e indicante ‘luogo ombreggiato’. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. La sua storia non è ricca di particolari eventi: si sa che fu concessa in feudo alle famiglie De Ferraris di Brignano e che le due località oggi formanti il toponimo vennero messe a dura prova dal saccheggio compiuto da truppe francesi intorno al 1642. Due anni più tardi fu la volta dell’invasione del territorio da parte di soldataglie imperiali. L’unione delle due località, e la conseguente formazione del comune, è avvenuta in tempi molto recenti: nel 1928. Tra le sue testimonianze monumentali figura il pittoresco castello Bruzzo, eretto nel XIV secolo e poi parzialmente ricostruito e adattato a palazzo signorile residenziale. Conserva ancora gli originari merli, torri e il ponte levatoio.

La denominazione è attestata sin dal Medioevo e attraverso una numerosa documentazione. Alcuni studiosi hanno visto nel determinato un’origine prediale dal termine BRINNIANUS, origine che è stata esclusa da altri, e più moderni, ricercatori. Secondo questi ultimi le sue antiche attestazioni, “Belegnanus”, “Belignanus” e “Bellinianus”, deriverebbero da BELENIUS, nome personale accostabile al dio gallico “Belenus”. L’aggiunta del determinante continua, invece, la voce latina FRASCATA, presente nel dialetto come “frascà” e indicante ‘luogo ombreggiato’. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. La sua storia non è ricca di particolari eventi: si sa che fu concessa in feudo alle famiglie De Ferraris di Brignano e che le due località oggi formanti il toponimo vennero messe a dura prova dal saccheggio compiuto da truppe francesi intorno al 1642. Due anni più tardi fu la volta dell’invasione del territorio da parte di soldataglie imperiali. L’unione delle due località, e la conseguente formazione del comune, è avvenuta in tempi molto recenti: nel 1928. Tra le sue testimonianze monumentali figura il pittoresco castello Bruzzo, eretto nel XIV secolo e poi parzialmente ricostruito e adattato a palazzo signorile residenziale. Conserva ancora gli originari merli, torri e il ponte levatoio.

Economia

A parte gli ordinari uffici municipali e postali non sono presenti altre strutture burocratiche. Il settore primario, su cui si fonda praticamente tutta l’economia locale, è presente con la coltivazione della vite utilizzata per la produzione di vini Doc e Docg (tra cui occupa un posto importante il Timorasso), frumento, frutta, foraggi, cereali e con l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano solamente nei comparti edile e del legno. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, che riesce a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il panorama del terziario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono solamente la frequenza delle classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie non riescono ad assicurare nemmeno il servizio farmaceutico. Per il tempo libero e lo sport sono a disposizione un campo da tennis, uno da calcio e uno da bocce.

A parte gli ordinari uffici municipali e postali non sono presenti altre strutture burocratiche. Il settore primario, su cui si fonda praticamente tutta l’economia locale, è presente con la coltivazione della vite utilizzata per la produzione di vini Doc e Docg (tra cui occupa un posto importante il Timorasso), frumento, frutta, foraggi, cereali e con l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano solamente nei comparti edile e del legno. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, che riesce a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il panorama del terziario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono solamente la frequenza delle classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie non riescono ad assicurare nemmeno il servizio farmaceutico. Per il tempo libero e lo sport sono a disposizione un campo da tennis, uno da calcio e uno da bocce.

Relazioni

La sua appartenenza alla Comunità montana la rende meta di discreto afflusso turistico. È anche inserita in un particolare itinerario escursionistico, percorribile in due ore, che appassiona gli amanti di trekking. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni folcloristiche ricorrenti si segnalano: la mostra mercato degli oggetti antichi ed usati, la prima domenica di ogni mese, e la sagra delle mele la prima domenica di ottobre. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra l’ultima domenica di luglio. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

La sua appartenenza alla Comunità montana la rende meta di discreto afflusso turistico. È anche inserita in un particolare itinerario escursionistico, percorribile in due ore, che appassiona gli amanti di trekking. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni folcloristiche ricorrenti si segnalano: la mostra mercato degli oggetti antichi ed usati, la prima domenica di ogni mese, e la sagra delle mele la prima domenica di ottobre. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra l’ultima domenica di luglio. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Brignano, Ca' del Gatto, Casa Tolone, Cosola, Frascata, Guardia, Martinasco, Mola, San Giorgio, Selva, Selva Inferiore, Selva Superiore, Serra del Monte

Brignano, Ca' del Gatto, Casa Tolone, Cosola, Frascata, Guardia, Martinasco, Mola, San Giorgio, Selva, Selva Inferiore, Selva Superiore, Serra del Monte

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Brignano-Frascata rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.