Nel Medioevo si chiamò Palagorio, perché popolata dagli abitanti dell’omonimo villaggio, costretti ad abbandonare le loro case, a causa delle incursioni barbaresche e dell’estendersi della malaria. Compresa nel territorio di Squillace, verso la fine del XV secolo fu infeudata ai Borgia, da cui prese il nome, che è l’italianizzazione dello spagnolo Borja. Devastata durante un’invasione turca, nella prima metà del Cinquecento, venne riedificata poco dopo in una zona più sicura e salubre. Ceduta alla nobile famiglia De Gregorio, nel XVIII secolo, fu completamente distrutta dal terremoto della seconda metà del Settecento e ricostruita non lontano dal precedente sito. Fedele ai Borboni, ai tempi della Repubblica partenopea, si difese valorosamente dagli attacchi repubblicani. Capoluogo di circondario sotto i francesi, prese parte attiva ai moti risorgimentali, venendo poi annessa al regno d’Italia, insieme al resto della regione. Il sisma che colpì la regione all’inizio del XX secolo vi causò ulteriori danni. Di grande interesse storico-artistico sono le rovine della grandiosa basilica di Santa Maria della Roccella, detta anche la Roccelletta, le cui origini risalgono probabilmente al secolo XI; costruita in laterizio, secondo uno stile architettonico di tipo cluniacense, rivela nelle decorazioni un’influenza bizantina. Da vedere sono anche: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, e una fontana neoclassica, con un bassorilievo, del VI secolo d.C., raffigurante la Vergine col Bambino.