Descrizione

Comune collinare, sorto in età medievale in un territorio abitato sin dai tempi più remoti; l'economia locale poggia sulle tradizionali attività rurali, cui si affiancano l'industria e il nascente turismo estivo. La comunità dei barbaresi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, si suddivide tra il capoluogo comunale e alcune case sparse sui fondi. L'abitato, arroccato sulla cresta di una dorsale collinare e compreso all'interno di una cinta muraria esagonale, si affaccia sulla valle del fiume Misa, che conferisce all'agro comunale una particolare fertilità; il paesaggio è così caratterizzato dalla regolarità degli appezzamenti di coltivi e dei filari di viti, la cui alternanza si interrompe solo ai margini di radi boschi di roverella, acero e cerro. Qua e là, tra i piccoli poderi, si snodano i sottili tracciati di strade sterrate fiancheggiate da filari di alberi, che conducono a bianche case coloniche dal sapore antico.

Comune collinare, sorto in età medievale in un territorio abitato sin dai tempi più remoti; l'economia locale poggia sulle tradizionali attività rurali, cui si affiancano l'industria e il nascente turismo estivo. La comunità dei barbaresi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, si suddivide tra il capoluogo comunale e alcune case sparse sui fondi. L'abitato, arroccato sulla cresta di una dorsale collinare e compreso all'interno di una cinta muraria esagonale, si affaccia sulla valle del fiume Misa, che conferisce all'agro comunale una particolare fertilità; il paesaggio è così caratterizzato dalla regolarità degli appezzamenti di coltivi e dei filari di viti, la cui alternanza si interrompe solo ai margini di radi boschi di roverella, acero e cerro. Qua e là, tra i piccoli poderi, si snodano i sottili tracciati di strade sterrate fiancheggiate da filari di alberi, che conducono a bianche case coloniche dal sapore antico.

Storia

Fu frequentata fin da epoca molto antica dai piceni, che vi si stabilirono dal X secolo a.C.; nel IV secolo a.C. vi giunsero i galli senoni, discesi dalla Champagne meridionale e dalla Borgogna settentrionale. Annessa all'impero romano, subì le incursioni dei goti, dei bizantini, dei longobardi e dei franchi. Il primo nucleo dell'attuale abitato si sviluppò intorno all'anno mille e fu ben presto fortificato con mura difensive e imponenti bastioni. Fu fedele a Jesi, roccaforte della fazione ghibellina, e ne seguì le vicende storiche, dal passaggio alla marca di Ancona, retta dal marchese Azzo d'Este (1210), al sostegno fornito alla repubblica di Venezia contro la politica espansionistica anconitana. Dopo aver subito il flagello della peste del 1348, sostenne la posizione papale contro il re di Boemia, alleato dei guelfi Malatesta (XIV secolo). Impoverita dalle frequenti carestie seicentesche, subì all'inizio del XVIII secolo i saccheggi dell'esercito austriaco di passaggio sui territori della Chiesa nonché, quasi un secolo dopo, l'invasione francese. Attestato per la prima volta nel 1186, il toponimo deriva probabilmente dall'aggettivo latino BARBARUS, ‘straniero', anche se sembra connesso con la Patrona. L'abitato è tuttora compreso all'interno della cinta muraria quattrocentesca, di struttura esagonale: dominata dal castello trecentesco, questa conserva i bastioni medievali e una porta d'accesso. Di notevole interesse sono inoltre alcune testimonianze artistiche e architettoniche di epoche successive, quali due palazzi del Seicento nonché una tela del Pomarancio e dipinti del Trevisani custoditi nella parrocchiale di Santa Maria Assunta.

Fu frequentata fin da epoca molto antica dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PICENI'>piceni</a>, che vi si stabilirono dal X secolo a.C.; nel IV secolo a.C. vi giunsero i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GALLISENONI'>galli senoni</a>, discesi dalla Champagne meridionale e dalla Borgogna settentrionale. Annessa all'impero romano, subì le incursioni dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GOTI'>goti</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCHI'>franchi</a>. Il primo nucleo dell'attuale abitato si sviluppò intorno all'anno mille e fu ben presto fortificato con mura difensive e imponenti bastioni. Fu fedele a Jesi, roccaforte della fazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GHIBELLINA'>ghibellina</a>, e ne seguì le vicende storiche, dal passaggio alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MARCADIANCONA'>marca di Ancona</a>, retta dal marchese Azzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=DESTE'>d'Este</a> (1210), al sostegno fornito alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=REPUBBLICADIVENEZIA'>repubblica di Venezia</a> contro la politica espansionistica anconitana. Dopo aver subito il flagello della peste del 1348, sostenne la posizione papale contro il re di Boemia, alleato dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GUELFIMALATESTA'>guelfi Malatesta</a> (XIV secolo). Impoverita dalle frequenti carestie seicentesche, subì all'inizio del XVIII secolo i saccheggi dell'esercito austriaco di passaggio sui territori della Chiesa nonché, quasi un secolo dopo, l'invasione francese. Attestato per la prima volta nel 1186, il toponimo deriva probabilmente dall'aggettivo latino BARBARUS, ‘straniero', anche se sembra connesso con la Patrona. L'abitato è tuttora compreso all'interno della cinta muraria quattrocentesca, di struttura esagonale: dominata dal castello trecentesco, questa conserva i bastioni medievali e una porta d'accesso. Di notevole interesse sono inoltre alcune testimonianze artistiche e architettoniche di epoche successive, quali due palazzi del Seicento nonché una tela del Pomarancio e dipinti del Trevisani custoditi nella parrocchiale di Santa Maria Assunta.

Economia

La tradizionale produzione agricola di cereali, uva, barbabietole e foraggi, in contrazione, è stata ormai affiancata da un solido apparato industriale, composto da una serie di imprese di varie dimensioni, attive nei comparti delle confezioni, della gomma e della plastica, della lavorazione dei metalli e della produzione di macchine per l'agricoltura. I servizi privati annoverano il credito mentre la vitalità del commercio è sostenuta dalla discreta affluenza turistica estiva, cui però non corrisponde ancora un apparato ricettivo adeguato. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, di una biblioteca comunale e, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, della farmacia.

La tradizionale produzione agricola di cereali, uva, barbabietole e foraggi, in contrazione, è stata ormai affiancata da un solido apparato industriale, composto da una serie di imprese di varie dimensioni, attive nei comparti delle confezioni, della gomma e della plastica, della lavorazione dei metalli e della produzione di macchine per l'agricoltura. I servizi privati annoverano il credito mentre la vitalità del commercio è sostenuta dalla discreta affluenza turistica estiva, cui però non corrisponde ancora un apparato ricettivo adeguato. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è provvisto di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, di una biblioteca comunale e, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, della farmacia.

Relazioni

La posizione panoramica e la bellezza del paesaggio circostante richiamano discreti flussi turistici, cui i barbaresi offrono alcune interessanti manifestazioni legate al folclore e alla tradizione: tra queste spiccano la “Festa del castello” (primi giorni di agosto) e la “Festa dentro le mura” (ottobre-novembre), entrambe caratterizzate da gare gastronomiche tra le diverse contrade, che allestiscono stand con i piatti tipici stagionali (bruschetta in estate, vino novello e funghi in autunno); di grande spettacolarità è inoltre il presepe vivente del periodo natalizio, appuntamento tradizionale noto per la bellezza dei costumi e per la profonda spiritualità che lo caratterizza. La Patrona Santa Barbara si festeggia il 4 dicembre con solenni manifestazioni civili e religiose.

La posizione panoramica e la bellezza del paesaggio circostante richiamano discreti flussi turistici, cui i barbaresi offrono alcune interessanti manifestazioni legate al folclore e alla tradizione: tra queste spiccano la “Festa del castello” (primi giorni di agosto) e la “Festa dentro le mura” (ottobre-novembre), entrambe caratterizzate da gare gastronomiche tra le diverse contrade, che allestiscono stand con i piatti tipici stagionali (bruschetta in estate, vino novello e funghi in autunno); di grande spettacolarità è inoltre il presepe vivente del periodo natalizio, appuntamento tradizionale noto per la bellezza dei costumi e per la profonda spiritualità che lo caratterizza. La Patrona Santa Barbara si festeggia il 4 dicembre con solenni manifestazioni civili e religiose.

Località