Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti è stato dato un intenso impulso all’attività industriale e agli scambi commerciali. I bovolentani, il cui indice di vecchiaia rientra nella media, si distribuiscono nelle località Brusadure, Cà Molin, Fossaragna, Case Bellon, Case Brigato, Case da Zara, Fabiana, Palusei, San Lorenzo, San Sebastiano e Zona Artigianale; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato mostra segni di una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti è stato dato un intenso impulso all’attività industriale e agli scambi commerciali. I bovolentani, il cui indice di vecchiaia rientra nella media, si distribuiscono nelle località Brusadure, Cà Molin, Fossaragna, Case Bellon, Case Brigato, Case da Zara, Fabiana, Palusei, San Lorenzo, San Sebastiano e Zona Artigianale; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato mostra segni di una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Come testimoniano le numerose rovine di un acquedotto, era stata abitata in epoca romana costituendo una località di passaggio su di un importante asse viario, ridisegnato a seguito dell’opera di bonifica della zona voluta dall’imperatore Claudio. Il toponimo deriva da “bovo” che indica il vortice formato da due canali che si fondono insieme per arrivare al mare. Appare per la prima volta in un documento del 1027 relativo alla donazione di Litolfo di Carrara di una parte del suo territorio all’abbazia di Carrara Santo Stefano. Alla fine del XIV secolo subì una grave crisi economica determinata dalla rovinosa guerra veneto-carrarese: nel 1388, infatti, il suo castello fu distrutto dai veneziani, i quali, dopo la sua ricostruzione, lo riacquistarono da un contadino che lo aveva in custodia per la cifra di 4.000 ducati. Durante il conflitto tra la Lega di Cambrai e la Serenissima gli abitanti si schierarono per motivi economici con Venezia. L’imperatore Massimiliano si trovò, perciò, in difficoltà nel percorrere il canale che conduceva a Padova e nel 1513 si vendicò aspramente seminando morte e distruzione. La sua storia seguente segue quella del resto della provincia, non evidenziando particolari avvenimenti di rilievo. Tra le calamità che l’hanno colpita si ricordano: nel 1630 un’epidemia di peste e nel 1882 un’inondazione causata dalla mancanza di opere di manutenzione degli argini dei fiumi. Il patrimonio storico-architettonico comprende: la chiesa arcipretale, arricchita di sculture del Bonazza e del Danieletti, di una Crocifissione del Cima da Conegliano e di due dipinti, la Caduta della manna e l’Ultima Cena, voluti dalla popolazione dopo l’epidemia di peste del 1630; la pieve di Sant’Agostino e alcune ville private, tra cui si segnala villa Malpieri, costruite secondo lo stile veneto, molto misurato ed elegante.

Come testimoniano le numerose rovine di un acquedotto, era stata abitata in epoca romana costituendo una località di passaggio su di un importante asse viario, ridisegnato a seguito dell’opera di bonifica della zona voluta dall’imperatore Claudio. Il toponimo deriva da “bovo” che indica il vortice formato da due canali che si fondono insieme per arrivare al mare. Appare per la prima volta in un documento del 1027 relativo alla donazione di Litolfo di Carrara di una parte del suo territorio all’abbazia di Carrara Santo Stefano. Alla fine del XIV secolo subì una grave crisi economica determinata dalla rovinosa guerra veneto-carrarese: nel 1388, infatti, il suo castello fu distrutto dai veneziani, i quali, dopo la sua ricostruzione, lo riacquistarono da un contadino che lo aveva in custodia per la cifra di 4.000 ducati. Durante il conflitto tra la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=LEGADICAMBRAI'>Lega di Cambrai</a> e la Serenissima gli abitanti si schierarono per motivi economici con Venezia. L’imperatore Massimiliano si trovò, perciò, in difficoltà nel percorrere il canale che conduceva a Padova e nel 1513 si vendicò aspramente seminando morte e distruzione. La sua storia seguente segue quella del resto della provincia, non evidenziando particolari avvenimenti di rilievo. Tra le calamità che l’hanno colpita si ricordano: nel 1630 un’epidemia di peste e nel 1882 un’inondazione causata dalla mancanza di opere di manutenzione degli argini dei fiumi. Il patrimonio storico-architettonico comprende: la chiesa arcipretale, arricchita di sculture del Bonazza e del Danieletti, di una Crocifissione del Cima da Conegliano e di due dipinti, la Caduta della manna e l’Ultima Cena, voluti dalla popolazione dopo l’epidemia di peste del 1630; la pieve di Sant’Agostino e alcune ville private, tra cui si segnala villa Malpieri, costruite secondo lo stile veneto, molto misurato ed elegante.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli e di bovini. Accanto all’industria alimentare, hanno avuto diffusione le piccole e medie imprese operanti nei comparti tessile, metalmeccanico, edile, della lavorazione del legno, dell’oreficeria, della gioielleria, dell’editoria, della fabbricazione di calzature e di mobili. È presente il servizio bancario. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro piuttosto sviluppato delle attività terziarie. A parte una biblioteca, non si registra la presenza di particolari strutture culturali di rilievo quali musei o simili. Mancano strutture sociali quali asili nido o case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare il ciclo dell’obbligo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli e di bovini. Accanto all’industria alimentare, hanno avuto diffusione le piccole e medie imprese operanti nei comparti tessile, metalmeccanico, edile, della lavorazione del legno, dell’oreficeria, della gioielleria, dell’editoria, della fabbricazione di calzature e di mobili. È presente il servizio bancario. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro piuttosto sviluppato delle attività terziarie. A parte una biblioteca, non si registra la presenza di particolari strutture culturali di rilievo quali musei o simili. Mancano strutture sociali quali asili nido o case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare il ciclo dell’obbligo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Costituisce una meta piuttosto attraente per i turisti. È, anche, abbastanza frequentata per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera. Ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche o il completamento degli studi. Tra gli appuntamenti tradizionali, religiosi o folcloristici, che periodicamente richiamano un discreto flusso di visitatori dai dintorni, si segnalano: la Festa della Befana, che consiste in un grande falò in piazza con distribuzione di vin brulè, cioccolata e altre bevande calde; il Carnevale con la sfilata di carri allegorici e maschere lungo il paese; la “Remada a seconda” il 25 maggio, che è una manifestazione diretta a conservare le tradizioni popolari; la Festa estiva di San Gabriele il 7 settembre, e le Feste di ottobre dal 12 al 19 del mese. La festa del Patrono, San Gabriele, si celebra il 27 febbraio.

Costituisce una meta piuttosto attraente per i turisti. È, anche, abbastanza frequentata per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera. Ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche o il completamento degli studi. Tra gli appuntamenti tradizionali, religiosi o folcloristici, che periodicamente richiamano un discreto flusso di visitatori dai dintorni, si segnalano: la Festa della Befana, che consiste in un grande falò in piazza con distribuzione di vin brulè, cioccolata e altre bevande calde; il Carnevale con la sfilata di carri allegorici e maschere lungo il paese; la “Remada a seconda” il 25 maggio, che è una manifestazione diretta a conservare le tradizioni popolari; la Festa estiva di San Gabriele il 7 settembre, e le Feste di ottobre dal 12 al 19 del mese. La festa del Patrono, San Gabriele, si celebra il 27 febbraio.

Località

Brusadure, Ca' Molin, Case da Zara, Fabiana, Fossaragna, La Crosara, San Lorenzo, San Sebastiano, Zona Artigianale

Brusadure, Ca' Molin, Case da Zara, Fabiana, Fossaragna, La Crosara, San Lorenzo, San Sebastiano, Zona Artigianale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bovolenta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.