Descrizione

Cittadina collinare di antica fondazione, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dalle attività agricole e da alcune piccole e medie imprese industriali. La comunità dei boschesi, che fa registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, interessato da un fenomeno di espansione edilizia che lo ha reso contiguo ai vicini comuni di Boscoreale, Torre Annunziata e Trecase. Il territorio comunale, dal profilo geometrico vario e irregolare, si arrampica decisamente sulle pendici del vulcano Somma-Vesuvio che, stagliandosi all'orizzonte con la sua inconfondibile mole, caratterizza in maniera forte il paesaggio. Questo, dapprima verde e rigoglioso per la presenza di lunghi e pregiati filari di vite e di profumati agrumeti, si fa sempre più brullo e desolato a mano a mano che si sale verso la bocca del vulcano dormiente, in uno scenario tormentato e drammatico, carico di primordiale forza e bellezza. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale campeggiano le due cime del vulcano Somma-Vesuvio, con l'immancabile pennacchio di fumo; sulla verde campagna sottostante sono raffigurati tre monasteri d'argento con il tetto, la porta le finestre rosse, accompagnati da sette querce.  

Cittadina collinare di antica fondazione, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dalle attività agricole e da alcune piccole e medie imprese industriali. La comunità dei boschesi, che fa registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, interessato da un fenomeno di espansione edilizia che lo ha reso contiguo ai vicini comuni di Boscoreale, Torre Annunziata e Trecase. Il territorio comunale, dal profilo geometrico vario e irregolare, si arrampica decisamente sulle pendici del vulcano Somma-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a> che, stagliandosi all'orizzonte con la sua inconfondibile mole, caratterizza in maniera forte il paesaggio. Questo, dapprima verde e rigoglioso per la presenza di lunghi e pregiati filari di vite e di profumati agrumeti, si fa sempre più brullo e desolato a mano a mano che si sale verso la bocca del vulcano dormiente, in uno scenario tormentato e drammatico, carico di primordiale forza e bellezza. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale campeggiano le due cime del vulcano Somma-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a>, con l'immancabile pennacchio di fumo; sulla verde campagna sottostante sono raffigurati tre monasteri d'argento con il tetto, la porta le finestre rosse, accompagnati da sette querce.  

Storia

Il toponimo si deve al grande bosco che copriva un tempo il territorio comunale, dato in enfiteusi ai tre monasteri napoletani di Santa Chiara, Santa Maria Egiziaca e Santa Maria Maddalena dalla consorte di Roberto d'Angiò, la regina Sancha, nel 1337; in epoca augustea l'abitato era noto invece come PAGUS AUGUSTUS FELIX SUBURBANUS. Dopo aver seguito le sorti del regno di Napoli, a lungo conteso tra Angioini e Aragonesi, la cittadina subì un'eruzione vulcanica quasi distruttiva, nel 1631, che ne mutò fortemente l'aspetto architettonico, e altre due, di minore gravità, nel 1906, anno che segnò la fine del XII periodo eruttivo del Vesuvio. Il comune è tornato ad essere indipendente nel 1946, dopo che dal 1928 era stato aggregato a Torre Annunziata. Nel patrimonio architettonico sono da menzionare gli interessanti resti archeologici di tre ville d'epoca romana (di Agrippa Postumo, di Erotis e di Arellius Successus), numerosi edifici gentilizi neoclassici del XIX secolo (palazzi Balzano, Aversa, Il Tedesco, con interessanti decorazioni, Collaro, già sede municipale, e Federico), nonché diverse espressioni di architettura sacra (chiese di Sant'Anna, di San Francesco di Sales e della Santissima Addolorata).  

Il toponimo si deve al grande bosco che copriva un tempo il territorio comunale, dato in enfiteusi ai tre monasteri napoletani di Santa Chiara, Santa Maria Egiziaca e Santa Maria Maddalena dalla consorte di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ROBERTODANGIO'>Roberto d'Angiò</a>, la regina Sancha, nel 1337; in epoca augustea l'abitato era noto invece come PAGUS AUGUSTUS FELIX SUBURBANUS. Dopo aver seguito le sorti del regno di Napoli, a lungo conteso tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINI'>Angioini</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>, la cittadina subì un'eruzione vulcanica quasi distruttiva, nel 1631, che ne mutò fortemente l'aspetto architettonico, e altre due, di minore gravità, nel 1906, anno che segnò la fine del XII periodo eruttivo del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a>. Il comune è tornato ad essere indipendente nel 1946, dopo che dal 1928 era stato aggregato a Torre Annunziata. Nel patrimonio architettonico sono da menzionare gli interessanti resti archeologici di tre ville d'epoca romana (di Agrippa Postumo, di Erotis e di Arellius Successus), numerosi edifici gentilizi neoclassici del XIX secolo (palazzi Balzano, Aversa, Il Tedesco, con interessanti decorazioni, Collaro, già sede municipale, e Federico), nonché diverse espressioni di architettura sacra (chiese di Sant'Anna, di San Francesco di Sales e della Santissima Addolorata).  

Economia

Il solido attaccamento alle proprie radici non impedisce ai boschesi di condurre una vita abbastanza aperta al nuovo. La cittadina è famosa per il pregiato vino Lacryma Christi, prodotto con uve selezionate, che insieme agli agrumi rappresentano il fiore all'occhiello della solida economia agricola locale. Alcuni comparti dell'industria, e in particolare quelli metallurgico, meccanico e delle confezioni, sono rappresentati inoltre da piccole e medie aziende molto dinamiche; il terziario è vivace e adeguato alle esigenze della comunità -sono presenti uno sportello bancario e diverse agenzie assicurative-. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotato delle scuole dell'obbligo ma difetta di strutture preposte alla diffusione della cultura; vanta un buon servizio di ristorazione e un albergo; è inoltre in grado di offrire l'assistenza sanitaria di base grazie ad alcune farmacie, un ufficio sanitario e un punto di vaccinazione.  

Il solido attaccamento alle proprie radici non impedisce ai boschesi di condurre una vita abbastanza aperta al nuovo. La cittadina è famosa per il pregiato vino Lacryma Christi, prodotto con uve selezionate, che insieme agli agrumi rappresentano il fiore all'occhiello della solida economia agricola locale. Alcuni comparti dell'industria, e in particolare quelli metallurgico, meccanico e delle confezioni, sono rappresentati inoltre da piccole e medie aziende molto dinamiche; il terziario è vivace e adeguato alle esigenze della comunità -sono presenti uno sportello bancario e diverse agenzie assicurative-. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotato delle scuole dell'obbligo ma difetta di strutture preposte alla diffusione della cultura; vanta un buon servizio di ristorazione e un albergo; è inoltre in grado di offrire l'assistenza sanitaria di base grazie ad alcune farmacie, un ufficio sanitario e un punto di vaccinazione.  

Relazioni

Nel periodo estivo il comune è meta degli amanti della natura, che per le loro escursioni hanno a disposizione la zona protetta del parco. Dall'abitato parte, infatti, una suggestiva e panoramica strada che conduce verso la cima del vulcano Vesuvio, terminando con facili sentieri che guidano al cratere; il tracciato si snoda da principio tra i caratteristici vigneti a terrazza, penetrando, poco più avanti, nell'ombrosa pineta Matrona per affacciarsi, più in alto, sulla piana del Sarno e sul golfo di Napoli; si giunge alla bocca del vulcano per mezzo di un suggestivo sentiero scavato nella scura roccia lavica. La festa della Patrona Sant'Anna si celebra il 31 luglio.

Nel periodo estivo il comune è meta degli amanti della natura, che per le loro escursioni hanno a disposizione la zona protetta del parco. Dall'abitato parte, infatti, una suggestiva e panoramica strada che conduce verso la cima del vulcano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a>, terminando con facili sentieri che guidano al cratere; il tracciato si snoda da principio tra i caratteristici vigneti a terrazza, penetrando, poco più avanti, nell'ombrosa pineta Matrona per affacciarsi, più in alto, sulla piana del Sarno e sul golfo di Napoli; si giunge alla bocca del vulcano per mezzo di un suggestivo sentiero scavato nella scura roccia lavica. La festa della Patrona Sant'Anna si celebra il 31 luglio.

Località

Raiola

Raiola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Boscotrecase rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.