Descrizione

Piccola comunità di collina, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I borgorattesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono distribuiti in vari abitati, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, i più popolosi sono: Ca' Bernocchi, Inveriaghi, Boiolo, Ca' Facchini e Zebedo. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate, che vanno da un minimo di 177 metri sul livello del mare ad un massimo di 551 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su fondo azzurro, una corona marchionale d'oro sulle cui punte sono imperniate sei perle. L'accompagnano, in capo, un pastorale d'argento posto in fascia e, in punta, un grappolo d'uva e un bue entrambi d'oro.

Piccola comunità di collina, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I borgorattesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono distribuiti in vari abitati, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, i più popolosi sono: Ca' Bernocchi, Inveriaghi, Boiolo, Ca' Facchini e Zebedo. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate, che vanno da un minimo di 177 metri sul livello del mare ad un massimo di 551 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su fondo azzurro, una corona marchionale d'oro sulle cui punte sono imperniate sei perle. L'accompagnano, in capo, un pastorale d'argento posto in fascia e, in punta, un grappolo d'uva e un bue entrambi d'oro.

Storia

Sebbene non si abbiano molte notizie sulle più antiche vicende di questo borgo e manchino vestigia che ne attestino l'esistenza fin da epoche lontane, è certo che le sue origini risalgono molto indietro nel tempo. Per secoli la sua storia si è intrecciata con quella della potente casata milanese dei Malaspina, che hanno avuto un peso notevole nelle sorti dell'intera regione. Essendo annessa al feudo di Fortunago, possedimento dei Malaspina già nel X secolo, restò infatti sotto la signoria malaspiniana fino alla fine del XV secolo, quando ne divennero proprietari i signori di Stefanago. Il toponimo, più che un composto di "borgo" e "ratto", è un derivato di "burgulus", 'piccolo borgo'; non è da escludere la concorrenza del nome "bulgarus", inteso come nome di persona o come riflesso dei nuclei di bulgari scesi in Italia con i longobardi, secondo la testimonianza di Paolo Diacono. Il nome Mormorolo (confrontabile con altri attestati nella Padania) deriva dal latino MARMOREUS, 'di marmo', riferito a un edificio o ad altra costruzione. Povera la presenza di monumenti: non vi sono edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale intitolata ai Santi Cornelio e Cipriano, risalente al 1200 ma completamente ristrutturata nel Novecento e in cui è possibile ammirare un portale in stile romanico e, su un lato del campanile, la testa in marmo di una statua romana.

Sebbene non si abbiano molte notizie sulle più antiche vicende di questo borgo e manchino vestigia che ne attestino l'esistenza fin da epoche lontane, è certo che le sue origini risalgono molto indietro nel tempo. Per secoli la sua storia si è intrecciata con quella della potente casata milanese dei Malaspina, che hanno avuto un peso notevole nelle sorti dell'intera regione. Essendo annessa al feudo di Fortunago, possedimento dei Malaspina già nel X secolo, restò infatti sotto la signoria malaspiniana fino alla fine del XV secolo, quando ne divennero proprietari i signori di Stefanago. Il toponimo, più che un composto di "borgo" e "ratto", è un derivato di "burgulus", 'piccolo borgo'; non è da escludere la concorrenza del nome "bulgarus", inteso come nome di persona o come riflesso dei nuclei di bulgari scesi in Italia con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, secondo la testimonianza di Paolo Diacono. Il nome Mormorolo (confrontabile con altri attestati nella Padania) deriva dal latino MARMOREUS, 'di marmo', riferito a un edificio o ad altra costruzione. Povera la presenza di monumenti: non vi sono edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale intitolata ai Santi Cornelio e Cipriano, risalente al 1200 ma completamente ristrutturata nel Novecento e in cui è possibile ammirare un portale in stile romanico e, su un lato del campanile, la testa in marmo di una statua romana.

Economia

La principale fonte di reddito per la popolazione continua ad essere costituita dall'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricava un ottimo vino; è praticato anche l'allevamento di bovini e suini. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei poco rilevanti servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare solamente le scuole materne e mancano strutture culturali, sanitarie, sportive e per il tempo libero, mentre quelle ricettive, pur mettendo a disposizione la ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, vista l'assenza di esercizi alberghieri.

La principale fonte di reddito per la popolazione continua ad essere costituita dall'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricava un ottimo vino; è praticato anche l'allevamento di bovini e suini. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei poco rilevanti servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare solamente le scuole materne e mancano strutture culturali, sanitarie, sportive e per il tempo libero, mentre quelle ricettive, pur mettendo a disposizione la ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, vista l'assenza di esercizi alberghieri.

Relazioni

La bellezza dei luoghi, la vita tranquilla e le gradevoli caratteristiche dell'abitato sono tutti ottimi motivi per risiedere in questi posti. Tuttavia la limitatissima presenza di scuole, le numerose carenze nei servizi e soprattutto la necessità di trovare una buona occupazione costringono gli abitanti a spostarsi quotidianamente per raggiungere i centri maggiori, in particolare Voghera, dove trovano risposta a tutte le loro richieste. La festa della Patrona, Maria Santissima Immacolata, viene celebrata l'8 settembre.

La bellezza dei luoghi, la vita tranquilla e le gradevoli caratteristiche dell'abitato sono tutti ottimi motivi per risiedere in questi posti. Tuttavia la limitatissima presenza di scuole, le numerose carenze nei servizi e soprattutto la necessità di trovare una buona occupazione costringono gli abitanti a spostarsi quotidianamente per raggiungere i centri maggiori, in particolare Voghera, dove trovano risposta a tutte le loro richieste. La festa della Patrona, Maria Santissima Immacolata, viene celebrata l'8 settembre.

Località

Boiolo, Ca' Bernocchi, Ca' Facchini, Illibardi, Inveriaghi, Zebedo

Boiolo, Ca' Bernocchi, Ca' Facchini, Illibardi, Inveriaghi, Zebedo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Borgoratto Mormorolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.