Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I bordolanesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, lambito dal corso del fiume Oglio, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, ed è ricco di corsi d'acqua minori e canali per l'irrigazione, naturale e artificiale. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I bordolanesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, lambito dal corso del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=OGLIO'>Oglio</a>, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, ed è ricco di corsi d'acqua minori e canali per l'irrigazione, naturale e artificiale. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Il toponimo ha subito numerose trasformazioni: riportato nei primi documenti (X secolo) come Bordulaco, si è evoluto in Beloriaco, Bredolano e Brodolano nel periodo compreso tra il X e il XIII secolo; nel Trecento diventò Bordelano, per assumere finalmente la forma attuale. I più importanti fatti storici che la riguardano si inseriscono nelle contese che opposero Cremona a Milano nel Duecento e nel Trecento e nelle alterne vicende che coinvolsero la città di Cremona nella lotta tra guelfi e ghibellini: nel 1218 fu distrutta dalle truppe milanesi; all'inizio del Trecento era controllata dai Cavalcabò, famiglia di parte guelfa che governava il capoluogo. Nel volgere di pochi anni il governo di Cremona passò alla fazione ghibellina, vicina all'imperatore Enrico VII, che aveva nei Dovara e nei Ponzone le famiglie di maggiore spicco. In seguito all'allontanamento dell'imperatore i guelfi rovesciarono le sorti del conflitto e tornarono in possesso della città e dei suoi possedimenti: nel 1312 Guglielmo Cavalcabò, signore di Cremona, poté così riconquistare questa parte del territorio togliendola alla fazione ghibellina. Passata di nuovo a Milano, per un breve periodo fu occupata dai veneziani di Francesco Gonzaga, nel 1432. Tornata sotto il controllo di Milano, fu feudo dei Visconti nel XV secolo; nel Cinquecento fu occupata dai francesi, poi il castello fu distrutto dagli spagnoli. Nel 1525, infine, fu data in feudo da Francesco II Sforza ai Del Mayno. Il patrimonio storico conta resti di fortificazioni (in particolare due piloni in cotto) risalenti al Cinquecento. Al tardo Seicento appartiene villa Zaccaria, di stile barocco e verso il 1800 è stata costruita la cascina "La Colombara", per conto della stessa famiglia. L'elemento di maggior pregio dell'architettura sacra è la parrocchiale settecentesca, edificata sui resti di un precedente edificio di culto in stile romanico.  

Il toponimo ha subito numerose trasformazioni: riportato nei primi documenti (X secolo) come Bordulaco, si è evoluto in Beloriaco, Bredolano e Brodolano nel periodo compreso tra il X e il XIII secolo; nel Trecento diventò Bordelano, per assumere finalmente la forma attuale. I più importanti fatti storici che la riguardano si inseriscono nelle contese che opposero Cremona a Milano nel Duecento e nel Trecento e nelle alterne vicende che coinvolsero la città di Cremona nella lotta tra guelfi e ghibellini: nel 1218 fu distrutta dalle truppe milanesi; all'inizio del Trecento era controllata dai Cavalcabò, famiglia di parte guelfa che governava il capoluogo. Nel volgere di pochi anni il governo di Cremona passò alla fazione ghibellina, vicina all'imperatore Enrico VII, che aveva nei Dovara e nei Ponzone le famiglie di maggiore spicco. In seguito all'allontanamento dell'imperatore i guelfi rovesciarono le sorti del conflitto e tornarono in possesso della città e dei suoi possedimenti: nel 1312 Guglielmo Cavalcabò, signore di Cremona, poté così riconquistare questa parte del territorio togliendola alla fazione ghibellina. Passata di nuovo a Milano, per un breve periodo fu occupata dai veneziani di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, nel 1432. Tornata sotto il controllo di Milano, fu feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> nel XV secolo; nel Cinquecento fu occupata dai francesi, poi il castello fu distrutto dagli spagnoli. Nel 1525, infine, fu data in feudo da Francesco II Sforza ai Del Mayno. Il patrimonio storico conta resti di fortificazioni (in particolare due piloni in cotto) risalenti al Cinquecento. Al tardo Seicento appartiene villa Zaccaria, di stile barocco e verso il 1800 è stata costruita la cascina "La Colombara", per conto della stessa famiglia. L'elemento di maggior pregio dell'architettura sacra è la parrocchiale settecentesca, edificata sui resti di un precedente edificio di culto in stile romanico.  

Economia

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali e foraggi), dell'allevamento di suini e bovini da latte e da carne e del lavoro offerto dalle piccole imprese industriali e artigianali operanti nei comparti tessile e meccanico; va segnalata l'industria estrattiva, con la presenza di pozzi che alimentano un metanodotto. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei bordolanesi giustificano la presenza del servizio bancario. La rete commerciale (sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità) completa il quadro delle attività terziarie. Anche l'offerta di servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: non si registra la presenza di particolari strutture sociali o di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche e musei; c'è, invece, la Pro Loco. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a spostarsi nei centri vicini anche per i servizi di base.

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali e foraggi), dell'allevamento di suini e bovini da latte e da carne e del lavoro offerto dalle piccole imprese industriali e artigianali operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e meccanico; va segnalata l'industria estrattiva, con la presenza di pozzi che alimentano un metanodotto. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei bordolanesi giustificano la presenza del servizio bancario. La rete commerciale (sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità) completa il quadro delle attività terziarie. Anche l'offerta di servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: non si registra la presenza di particolari strutture sociali o di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche e musei; c'è, invece, la Pro Loco. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a spostarsi nei centri vicini anche per i servizi di base.

Relazioni

Non può certo essere considerata una meta turistica, per l'assenza di attrattive significative, ma vive un rapporto intenso con i centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria, il commercio, il lavoro e l'espletamento di pratiche burocratiche, agevolata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, grazie alle caratteristiche orografiche di questa parte della regione. Negli ultimi anni si è registrata una progressiva apertura verso la vicina provincia di Brescia e le potenzialità rappresentate dal suo ricco tessuto economico. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio.

Non può certo essere considerata una meta turistica, per l'assenza di attrattive significative, ma vive un rapporto intenso con i centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria, il commercio, il lavoro e l'espletamento di pratiche burocratiche, agevolata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente, grazie alle caratteristiche orografiche di questa parte della regione. Negli ultimi anni si è registrata una progressiva apertura verso la vicina provincia di Brescia e le potenzialità rappresentate dal suo ricco tessuto economico. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio.

Località

Cascina Razzina

Cascina Razzina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bordolano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.