Descrizione

Comune di montagna, di probabili origini medievali, la cui economia è basata essenzialmente sull’agricoltura. I bordanesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Interneppo. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.505 metri del monte San Simeone. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una campagna verde sulla quale spicca una pecora argentea che trattiene in bocca un grappolo d’uva dorato. Il capo dello scudo è troncato d’azzurro e d’argento.

Comune di montagna, di probabili origini medievali, la cui economia è basata essenzialmente sull’agricoltura. I bordanesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Interneppo. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.505 metri del monte San Simeone. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una campagna verde sulla quale spicca una pecora argentea che trattiene in bocca un grappolo d’uva dorato. Il capo dello scudo è troncato d’azzurro e d’argento.

Storia

Sono state avanzate diverse ipotesi sull’origine del toponimo, che in un documento del secolo XI compare nella forma di Bordanum: potrebbe trattarsi di un derivato dal cognome veneto Bordon o dal nome celtico-latino di persona Burdo; non manca però chi lo riporta al termine “bordo”, con l’aggiunta del suffisso –ANUS, con chiaro riferimento alla posizione geografica dell’abitato ai margini del monte San Simeone, citato già in uno scritto della metà del Duecento. Proprio questa sua ubicazione ne ha condizionato, nei secoli, lo sviluppo sociale ed economico: territorio povero di risorse e difficile da coltivare, ha a lungo sofferto della piaga dell’emigrazione. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti che, dopo aver fatto parte dei possedimenti veneziani, passarono sotto la dominazione degli Asburgo. Durante la seconda guerra mondiale fu teatro di uno scontro fra tedeschi e partigiani e fu data alle fiamme. Il 1976 fu l’anno del terribile terremoto che, con l’epicentro proprio sul monte San Simeone, la distrusse quasi completamente. Gran parte del patrimonio architettonico, compresa la quattrocentesca chiesetta di San Michele, restaurata negli anni Trenta, è andato perduto a causa del sisma. Tra gli edifici costruiti dopo il terremoto va citata la chiesa di Sant’Antonio.

Sono state avanzate diverse ipotesi sull’origine del toponimo, che in un documento del secolo XI compare nella forma di Bordanum: potrebbe trattarsi di un derivato dal cognome veneto Bordon o dal nome celtico-latino di persona Burdo; non manca però chi lo riporta al termine “bordo”, con l’aggiunta del suffisso –ANUS, con chiaro riferimento alla posizione geografica dell’abitato ai margini del monte San Simeone, citato già in uno scritto della metà del Duecento. Proprio questa sua ubicazione ne ha condizionato, nei secoli, lo sviluppo sociale ed economico: territorio povero di risorse e difficile da coltivare, ha a lungo sofferto della piaga dell’emigrazione. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti che, dopo aver fatto parte dei possedimenti veneziani, passarono sotto la dominazione degli Asburgo. Durante la seconda guerra mondiale fu teatro di uno scontro fra tedeschi e partigiani e fu data alle fiamme. Il 1976 fu l’anno del terribile terremoto che, con l’epicentro proprio sul monte San Simeone, la distrusse quasi completamente. Gran parte del patrimonio architettonico, compresa la quattrocentesca chiesetta di San Michele, restaurata negli anni Trenta, è andato perduto a causa del sisma. Tra gli edifici costruiti dopo il terremoto va citata la chiesa di Sant’Antonio.

Economia

Il quadro economico risente dell’impronta tipicamente rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, uve e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è pressoché assente. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare i bisogni essenziali della comunità), e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo, come case di riposo o asili nido. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre la mancanza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Il quadro economico risente dell’impronta tipicamente rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, uve e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è pressoché assente. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare i bisogni essenziali della comunità), e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo, come case di riposo o asili nido. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre la mancanza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito da folti boschi, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aeree più sviluppate. I rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge pure per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, sono piuttosto intensi. La festa del Patrono, Sant’Antonio, viene celebrata il 17 gennaio.

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito da folti boschi, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aeree più sviluppate. I rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge pure per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, sono piuttosto intensi. La festa del Patrono, Sant’Antonio, viene celebrata il 17 gennaio.

Località

Interneppo

Interneppo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bordano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.