Descrizione

Centro di pianura, di probabile origine medioevale, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I bomportesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località Gorghetto, Solara e Sorbara; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse, la zona industriale e i nuclei Bottegone, Case Barbieri, Case Pignolli, Case Reggiani, Via Ghinella e Villavara. Il territorio, attraversato da più corsi d’acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante, mostra segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Regio Decreto, rappresenta un porto con un faro appoggiato a dighe e fondato nel confluente del Naviglio e del Panaro; sul capo d’azzurro spicca un grappino d’argento con tre marre.

Centro di pianura, di probabile origine medioevale, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I bomportesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località Gorghetto, Solara e Sorbara; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse, la zona industriale e i nuclei Bottegone, Case Barbieri, Case Pignolli, Case Reggiani, Via Ghinella e Villavara. Il territorio, attraversato da più corsi d’acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, dall’andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante, mostra segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Regio Decreto, rappresenta un porto con un faro appoggiato a dighe e fondato nel confluente del Naviglio e del Panaro; sul capo d’azzurro spicca un grappino d’argento con tre marre.

Storia

Sicuro rifugio per i pescherecci che anticamente si avventuravano nelle paludi circostanti, è citata per la prima volta in un documento dell’inizio del XV secolo. Il toponimo, letteralmente “buon porto”, ha un chiaro significato: fino all’Ottocento, è stata infatti un attivo scalo per le barche che da Modena risalivano fino al fiume Po e viceversa. Possedimento del nobile casato dei Pio, signori di Carpi, fu da questi ceduta agli Estensi che, a loro volta, la concessero ai conti Rangoni di Modena, i quali, nel XVII secolo, ottennero il titolo di marchesi. Colpita più volte da calamità naturali, tra cui pestilenze, terremoti e soprattutto inondazioni, seppe trarre vantaggio dalla sua posizione geografica, alla confluenza del Naviglio nel Panaro, divenendo, già nel Quattrocento, un importante nodo fluviale nel sistema delle comunicazioni tra il Modenese e il Ferrarese. Il locale porto, che tanta parte ha avuto nello sviluppo del centro, fu ingrandito e migliorato nella seconda metà del XVIII secolo, per volere di Francesco III d’Este. Rimasta ai Rangoni fino all’arrivo delle truppe francesi, sul finire del Settecento, all’indomani del congresso di Vienna tornò sotto il dominio degli Estensi. Dopo un’attiva partecipazione ai moti risorgimentali, nel 1860 fu annessa al Regno d’Italia, col resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la seicentesca chiesa parrocchiale di San Nicolò, in cui si può ammirare, tra l’altro, una pregevole Crocifissione, in terracotta, del XVI secolo; alcune delle ville estive delle nobili famiglie modenesi, quali i Molza e gli Scribani, e il ponte sul Naviglio, del Settecento, costruito, secondo la tradizione, con le pietre della torre-faro, che era stata edificata, all’inizio del Cinquecento, nella piazza del borgo, per guidare i naviganti.

Sicuro rifugio per i pescherecci che anticamente si avventuravano nelle paludi circostanti, è citata per la prima volta in un documento dell’inizio del XV secolo. Il toponimo, letteralmente “buon porto”, ha un chiaro significato: fino all’Ottocento, è stata infatti un attivo scalo per le barche che da Modena risalivano fino al fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PO'>Po</a> e viceversa. Possedimento del nobile casato dei Pio, signori di Carpi, fu da questi ceduta agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTENSI'>Estensi</a> che, a loro volta, la concessero ai conti Rangoni di Modena, i quali, nel XVII secolo, ottennero il titolo di marchesi. Colpita più volte da calamità naturali, tra cui pestilenze, terremoti e soprattutto inondazioni, seppe trarre vantaggio dalla sua posizione geografica, alla confluenza del Naviglio nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PANARO'>Panaro</a>, divenendo, già nel Quattrocento, un importante nodo fluviale nel sistema delle comunicazioni tra il Modenese e il Ferrarese. Il locale porto, che tanta parte ha avuto nello sviluppo del centro, fu ingrandito e migliorato nella seconda metà del XVIII secolo, per volere di Francesco III d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTE'>Este</a>. Rimasta ai Rangoni fino all’arrivo delle truppe francesi, sul finire del Settecento, all’indomani del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a> tornò sotto il dominio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTENSI'>Estensi</a>. Dopo un’attiva partecipazione ai moti risorgimentali, nel 1860 fu annessa al Regno d’Italia, col resto della regione. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la seicentesca chiesa parrocchiale di San Nicolò, in cui si può ammirare, tra l’altro, una pregevole Crocifissione, in terracotta, del XVI secolo; alcune delle ville estive delle nobili famiglie modenesi, quali i Molza e gli Scribani, e il ponte sul Naviglio, del Settecento, costruito, secondo la tradizione, con le pietre della torre-faro, che era stata edificata, all’inizio del Cinquecento, nella piazza del borgo, per guidare i naviganti.

Economia

I principali prodotti agricoli sono: i cereali, il frumento, i foraggi, gli ortaggi, l’uva e l’altra frutta; diffuso è l’allevamento di bovini e suini, seguito da quello di equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, costituito da aziende operanti nei comparti automobilistico, edile, metalmeccanico, tessile e della produzione di bevande. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di una certa rilevanza, come case di riposo, asili nido o orfanotrofi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

I principali prodotti agricoli sono: i cereali, il frumento, i foraggi, gli ortaggi, l’uva e l’altra frutta; diffuso è l’allevamento di bovini e suini, seguito da quello di equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, costituito da aziende operanti nei comparti automobilistico, edile, metalmeccanico, tessile e della produzione di bevande. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di una certa rilevanza, come case di riposo, asili nido o orfanotrofi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo modenese, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le specialità gastronomiche locali. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto agli insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che richiamano numerosi visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la fiera del lambrusco di Sorbara, a settembre; la fiera di Solara e la sagra di San Michele, a ottobre. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre, con l’omonima fiera.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo modenese, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le specialità gastronomiche locali. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto agli insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che richiamano numerosi visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la fiera del lambrusco di Sorbara, a settembre; la fiera di Solara e la sagra di San Michele, a ottobre. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre, con l’omonima fiera.

Località

Bottegone, Case Barbieri, Case Pignolli, Case Reggiani, Gorghetto, Il Cristo, Le Carrate, Palazzo della Catena, Solara, Sorbara, Via Ghinella, Villavara, Zona Industriale

Bottegone, Case Barbieri, Case Pignolli, Case Reggiani, Gorghetto, Il Cristo, Le Carrate, Palazzo della Catena, Solara, Sorbara, Via Ghinella, Villavara, Zona Industriale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bomporto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.