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Descrizione
Comune di collina, di origine antica; ha un'economia basata sulle attività agricole, soprattutto vitivinicole, affiancate da un crescente sviluppo dell'industria. I bogognesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nei nuclei urbani minori di Arbora, Cristofina e Montecchio, nonché in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate, che partono da un minimo di 268 e arrivano a un massimo di 336 metri sul livello del mare. L'abitato, che sorge parte in piano e parte su un modesto rilievo, non mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di collina. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso della prima sezione spicca una croce d'argento; nel secondo campo, smaltato d'azzurro, si raffigura un cane levriero, d'argento; nella terza partizione si rappresenta, su sfondo argenteo, un biscione coronato, azzurro, ondeggiante in palo, nell'atto di ingoiare un fanciullo posto in maestà, con le braccia aperte.
Storia
Il toponimo compare nei documenti medievali con “Bogoniade” e poi con “”Bugogno”: la prima attestazione fa riferimento, secondo qualche studioso, a VOCONIUS, “Boconius” e “Bucconius”. Secondo la tradizione popolare, invece, esso deriverebbe dalla parola latina BUGONIA, che significa ‘nascimento' o ‘origine dalle api'. Il ritrovamento di un cippo votivo con dedica a Diana testimonia la presenza dei romani nel territorio. La storia del borgo è strettamente connessa a quella della pieve di San Genesio di Suno, centro matrice delle cappelle della zona. Nell'XI secolo appartenne al comitato di Pombia; nel XIV secolo ebbe vicende comuni con Agrate Conturbia e Suno, vivendo drammaticamente il conflitto tra i Visconti e i Paleologi marchesi del Monferrato. Nel 1413 Filippo Maria Visconti la incorporò, insieme con Suno, Veruno, Agrate Conturbia, Revislate e Comignago, nel feudo di Borgo Ticino, concedendolo a Ermes e Lancillotto Visconti. Nel 1447 lo stesso duca donò il feudo a Vitaliano Borromeo sotto la cui casata rimase fino al XVIII secolo. Sotto il profilo storico-architettonico è interessante la chiesa di Santa Maria in Valle, del XII secolo, con volta a botte e l'aula unica con abside semicircolare. Merita una citazione anche l'oratorio di San Giacomo, ornato all'interno con pregevoli affreschi quattrocenteschi; infine è da citare la parrocchiale di Santa Agnese, eretta nel XVII secolo e ampliata nel successivo.
Economia
Non è sede di altri uffici all'infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto frumento, mais, vite e frutta. Si pratica anche l'allevamento, in particolare di bovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti meccanico, tessile, delle confezioni, della pelletteria, del legno, metallurgico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole garantiscono solo la frequenza delle classi elementari. Tra i mezzi di diffusione dell'informazione figura un'emittente radio-televisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per lo sport e per il tempo libero si può usufruire di un campo da golf. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l'integrità dell'ambiente naturale che la circonda potrebbero costituire un'efficace motivo di richiamo. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il mercato settimanale si tiene il mercoledì. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.
Località
Arbora, Cristofina, Montecchio, Novella
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bogogno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 1.308
- Lat 45° 39' 55,39'' 45.66538611
- Long 8° 32' 2,60'' 8.53405556
- CAP 28010
- Prefisso 0322
- Codice ISTAT 003021
- Codice Catasto A929
- Altitudine slm 278 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2666 - Superficie 8.43 Km2
- Densità 155,16 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 04:40
- Tramonto 20:14
- Guglielmetti Andrea
- Piazza Dott. O. Palumbo N. 5
- 28010 (NO) Piemonte
- bogogno@cert.ruparpiemonte.it
- www.comune.bogogno.no.it
- 00429660038
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