Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I bitettesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale; una piccolissima percentuale si distribuisce tra alcune case sparse e la località Contrada Fratta. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, che conserva significative testimonianze del passato, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una pianta di vite sradicata accompagnata da un liocorno d’argento, ritto; il tutto sormontato da una stella d’argento a sette raggi posta in capo.

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I bitettesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale; una piccolissima percentuale si distribuisce tra alcune case sparse e la località Contrada Fratta. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, che conserva significative testimonianze del passato, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una pianta di vite sradicata accompagnata da un liocorno d’argento, ritto; il tutto sormontato da una stella d’argento a sette raggi posta in capo.

Storia

Sorta sul luogo di un insediamento apulo, come testimoniano le tombe rinvenute nella zona, è stata sede vescovile dal IX secolo ai primi decenni del XIX. Il toponimo, che anticamente assunse le forme di Vitecte, Bitecte, Butecte, Bistete e Bustecti, deriva dal latino VITICTUM o VITECTUM, da VITEX, -ICE, ‘vetrice’; non manca però chi lo riporta al latino VITETUM, ‘vigneto’. Nel Medioevo subì ripetute distruzioni, dapprima a opera dei saraceni, poi del normanno Guglielmo il Malo e infine dell’imperatore svevo Corrado IV che, a metà del Duecento, la devastò per essersi schierata dalla parte del pontefice Innocenzo IV. La storia seguente, nella quale mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della Puglia, assoggettata, dopo gli svevi, agli angioini, agli aragonesi e, dall’inizio del XVI secolo, agli spagnoli, il cui malgoverno causò una generale decadenza. La ripresa vi fu soltanto con le riforme borboniche e napoleoniche, che sancirono la fine del feudalesimo. Annessa al regno d’Italia, nel 1861, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Il patrimonio storico-architettonico annovera alcuni edifici di culto, tra cui spicca la cattedrale, in stile romanico pugliese; fondata intorno al secolo XI, venne ricostruita nella prima metà del Trecento. Degne di nota sono anche: la chiesetta di Santa Maria Veterana o della Santissima Annunziata, del XIV secolo, contenente pregevoli dipinti, e, in località Balsignano, la chiesa di San Felice, risalente al 1100.

Sorta sul luogo di un insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=APULO'>apulo</a>, come testimoniano le tombe rinvenute nella zona, è stata sede vescovile dal IX secolo ai primi decenni del XIX. Il toponimo, che anticamente assunse le forme di Vitecte, Bitecte, Butecte, Bistete e Bustecti, deriva dal latino VITICTUM o VITECTUM, da VITEX, -ICE, ‘vetrice’; non manca però chi lo riporta al latino VITETUM, ‘vigneto’. Nel Medioevo subì ripetute distruzioni, dapprima a opera dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, poi del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNO'>normanno</a> Guglielmo il Malo e infine dell’imperatore svevo Corrado IV che, a metà del Duecento, la devastò per essersi schierata dalla parte del pontefice Innocenzo IV. La storia seguente, nella quale mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della Puglia, assoggettata, dopo gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVI'>svevi</a>, agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a>, agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ARAGONESI'>aragonesi</a> e, dall’inizio del XVI secolo, agli spagnoli, il cui malgoverno causò una generale decadenza. La ripresa vi fu soltanto con le riforme <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONICHE'>borboniche</a> e napoleoniche, che sancirono la fine del feudalesimo. Annessa al regno d’Italia, nel 1861, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Il patrimonio storico-architettonico annovera alcuni edifici di culto, tra cui spicca la cattedrale, in stile romanico pugliese; fondata intorno al secolo XI, venne ricostruita nella prima metà del Trecento. Degne di nota sono anche: la chiesetta di Santa Maria Veterana o della Santissima Annunziata, del XIV secolo, contenente pregevoli dipinti, e, in località Balsignano, la chiesa di San Felice, risalente al 1100.

Economia

È sede del distretto scolastico n. 12, della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un calo degli addetti al settore, conserva un ruolo importante: si producono cereali, ortaggi, uve, olivo e frutta. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello per la conservazione di frutta e ortaggi), edile, metallurgico, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, della produzione e distribuzione di gas. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si segnala la presenza di strutture sociali degne di nota. Le strutture scolastiche permettono d frequentare le scuole dell’obbligo e includono un liceo scientifico e un istituto professionale industriale; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede del distretto scolastico n. 12, della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un calo degli addetti al settore, conserva un ruolo importante: si producono cereali, ortaggi, uve, olivo e frutta. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello per la conservazione di frutta e ortaggi), edile, metallurgico, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, della produzione e distribuzione di gas. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si segnala la presenza di strutture sociali degne di nota. Le strutture scolastiche permettono d frequentare le scuole dell’obbligo e includono un liceo scientifico e un istituto professionale industriale; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti locali, tra cui l’olio e le olive dolci da mensa “termite di Bitetto”, oltre ai patti tipici della sua cucina, quali i “lampasciuni alla vetrettese”. I rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni vicini, cui gli abitanti si rivolgono per i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, che animano la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni; tra queste meritano di essere citati: la festa dell’Epifania, col corteo storico dei Re Magi e il presepe vivente, il 6 gennaio; la fiera di Maria Santissima Annunziata, il 25 marzo; il corteo storico rievocativo del ringraziamento del duca di Atri a fra’ Giacomo, a maggio; la fiera di Santa Maria Maddalena, il 22 luglio, e la sagra delle olive dolci da tavola termite, a ottobre. Il mercato settimanale si svolge il martedì. La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, viene celebrata il 29 settembre.

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti locali, tra cui l’olio e le olive dolci da mensa “termite di Bitetto”, oltre ai patti tipici della sua cucina, quali i “lampasciuni alla vetrettese”. I rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni vicini, cui gli abitanti si rivolgono per i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, che animano la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni; tra queste meritano di essere citati: la festa dell’Epifania, col corteo storico dei Re Magi e il presepe vivente, il 6 gennaio; la fiera di Maria Santissima Annunziata, il 25 marzo; il corteo storico rievocativo del ringraziamento del duca di Atri a fra’ Giacomo, a maggio; la fiera di Santa Maria Maddalena, il 22 luglio, e la sagra delle olive dolci da tavola termite, a ottobre. Il mercato settimanale si svolge il martedì. La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, viene celebrata il 29 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bitetto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.