Descrizione

Centro collinare, di origine medioevale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei binaghesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di San Salvatore -contigua alla località omonima del comune di Malnate (VA)-, Cappelletta Est, Cappelletta Ovest, Roccolo, Ronchetto e Val di Rame. Il territorio, ricco di un patrimonio naturale incontaminato, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato (interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia), ubicato sulla collina fortificata dai milanesi all'epoca della decennale guerra contro Como, domina le boscose colline circostanti. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una torre argentea merlata alla guelfa, dietro cui sorge una collina verde.

Centro collinare, di origine medioevale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei binaghesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di San Salvatore -contigua alla località omonima del comune di Malnate (VA)-, Cappelletta Est, Cappelletta Ovest, Roccolo, Ronchetto e Val di Rame. Il territorio, ricco di un patrimonio naturale incontaminato, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato (interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia), ubicato sulla collina fortificata dai milanesi all'epoca della decennale guerra contro Como, domina le boscose colline circostanti. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una torre argentea merlata alla guelfa, dietro cui sorge una collina verde.

Storia

Coinvolta nelle lunghe lotte tra i milanesi e i comaschi, è citata per la prima volta con il nome di Binaco, riconducibile al personale latino BIVONIUS. La causa che innescò il conflitto fu la pretesa di imporre un vescovo milanese a Como, Guido da Cavallasca, che i comaschi catturarono e imprigionarono, dopo averne uccisi i due nipoti. Contemporaneamente a Como veniva nominato vescovo dall'imperatore Enrico IV un esponente della potente famiglia Carcano, Landolfo. La famiglia dei Cavallasca chiese allora all'arcivescovo di Milano di lavare l'onta subita, ed egli, minacciando la chiusura di tutte le chiese, scatenò la reazione dei milanesi. L'epilogo della guerra vide la distruzione di Como e l'annessione di tutti i suoi territori ai domini di Milano. Al governo di quest'ultima Binago legò le proprie sorti, sino all'avvento della dominazione francese prima e spagnola poi. Dal XVI secolo vari feudatari si alternarono alla sua guida: ai Carcassola seguirono i principi Tassi, quindi appartenne all'antica famiglia dei Castiglioni per passare infine ai potenti Visconti di Cassano Magnago; in quegli stessi anni entrò a far parte del V distretto di Appiano. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa di Santa Maria, di cui si conosce l'esistenza sin dal XIV secolo, e la parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista; quest'ultima, costruita nel XVI secolo, conserva al suo interno un ciclo di affreschi attribuiti a Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, esponente di primo piano di quel vasto movimento artistico che, nel XVII secolo, investì tutta la valle padana.

Coinvolta nelle lunghe lotte tra i milanesi e i comaschi, è citata per la prima volta con il nome di Binaco, riconducibile al personale latino BIVONIUS. La causa che innescò il conflitto fu la pretesa di imporre un vescovo milanese a Como, Guido da Cavallasca, che i comaschi catturarono e imprigionarono, dopo averne uccisi i due nipoti. Contemporaneamente a Como veniva nominato vescovo dall'imperatore Enrico IV un esponente della potente famiglia Carcano, Landolfo. La famiglia dei Cavallasca chiese allora all'arcivescovo di Milano di lavare l'onta subita, ed egli, minacciando la chiusura di tutte le chiese, scatenò la reazione dei milanesi. L'epilogo della guerra vide la distruzione di Como e l'annessione di tutti i suoi territori ai domini di Milano. Al governo di quest'ultima Binago legò le proprie sorti, sino all'avvento della dominazione francese prima e spagnola poi. Dal XVI secolo vari feudatari si alternarono alla sua guida: ai Carcassola seguirono i principi Tassi, quindi appartenne all'antica famiglia dei Castiglioni per passare infine ai potenti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> di Cassano Magnago; in quegli stessi anni entrò a far parte del V distretto di Appiano. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa di Santa Maria, di cui si conosce l'esistenza sin dal XIV secolo, e la parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista; quest'ultima, costruita nel XVI secolo, conserva al suo interno un ciclo di affreschi attribuiti a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PIERFRANCESCOMAZZUCCHELLI'>Pier Francesco Mazzucchelli</a> detto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ILMORAZZONE'>il Morazzone</a>, esponente di primo piano di quel vasto movimento artistico che, nel XVII secolo, investì tutta la valle padana.

Economia

L'attuale assetto economico comprende, accanto al settore primario (che è stato in passato la principale fonte di sostentamento), la piccola industria, operante nei comparti della produzione di serramenti in alluminio, tessile, metalmeccanico ed edile, accanto ai quali sopravvive anche una modesta attività artigianale legata alla produzione di mobili. La capacità di risparmio dei binaghesi giustifica la presenza del servizio bancario. La rete commerciale (appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità) completa il quadro delle attività terziarie. L'offerta dei servizi pubblici è carente e poco articolata: non si registra la presenza di strutture sociali e sportive di particolare rilievo e le strutture scolastiche e culturali sono limitate alla sola scuola dell'obbligo e alla biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione e, infine, la struttura sanitaria garantisce il solo servizio farmaceutico. La scarsa offerta di servizi all'interno delle infrastrutture locali costringe la popolazione a rivolgersi altrove per soddisfare le esigenze legate all'istruzione di secondo grado, al commercio, all'espletamento di pratiche burocratiche, all'assistenza sanitaria.

L'attuale assetto economico comprende, accanto al settore primario (che è stato in passato la principale fonte di sostentamento), la piccola industria, operante nei comparti della produzione di serramenti in alluminio, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metalmeccanico ed edile, accanto ai quali sopravvive anche una modesta attività artigianale legata alla produzione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>. La capacità di risparmio dei binaghesi giustifica la presenza del servizio bancario. La rete commerciale (appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità) completa il quadro delle attività terziarie. L'offerta dei servizi pubblici è carente e poco articolata: non si registra la presenza di strutture sociali e sportive di particolare rilievo e le strutture scolastiche e culturali sono limitate alla sola scuola dell'obbligo e alla biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione e, infine, la struttura sanitaria garantisce il solo servizio farmaceutico. La scarsa offerta di servizi all'interno delle infrastrutture locali costringe la popolazione a rivolgersi altrove per soddisfare le esigenze legate all'istruzione di secondo grado, al commercio, all'espletamento di pratiche burocratiche, all'assistenza sanitaria.

Relazioni

I rapporti con i comuni vicini sono particolarmente intensi e motivati soprattutto da esigenze di tipo lavorativo: l'attività produttiva locale infatti non riesce ad assorbire tutta la forza lavoro in eccedenza, che è costretta quindi a rivolgersi alle industrie presenti nei territori vicini. Negli ultimi anni si è registrata una progressiva apertura verso la vicina provincia di Varese e le potenzialità rappresentate dal suo ricco tessuto economico. Non può essere considerata una meta turistica, per l'assenza di attrattive significative, e mancano, nel calendario delle manifestazioni di piazza, speciali eventi ricorrenti. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

I rapporti con i comuni vicini sono particolarmente intensi e motivati soprattutto da esigenze di tipo lavorativo: l'attività produttiva locale infatti non riesce ad assorbire tutta la forza lavoro in eccedenza, che è costretta quindi a rivolgersi alle industrie presenti nei territori vicini. Negli ultimi anni si è registrata una progressiva apertura verso la vicina provincia di Varese e le potenzialità rappresentate dal suo ricco tessuto economico. Non può essere considerata una meta turistica, per l'assenza di attrattive significative, e mancano, nel calendario delle manifestazioni di piazza, speciali eventi ricorrenti. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Località

Cappelletta, San Salvatore, Val di Rame

Cappelletta, San Salvatore, Val di Rame

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Binago rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.