Descrizione

Comune di montagna, di probabile origine medioevale, la cui economia si basa essenzialmente sull'agricoltura. La comunità dei bianzanesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, fatta eccezione per qualche decina di persone che vivono in case sparse. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.044 metri di quota. L'abitato, che, con il castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, presenta un andamento plano-altimetrico vario.

Comune di montagna, di probabile origine medioevale, la cui economia si basa essenzialmente sull'agricoltura. La comunità dei bianzanesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, fatta eccezione per qualche decina di persone che vivono in case sparse. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.044 metri di quota. L'abitato, che, con il castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, presenta un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

L'ipotesi più accreditata per quanto riguarda l'origine del toponimo vuole che questo derivi dal nome latino di persona BLANDIUS, con l'aggiunta del suffisso -anus, indicante appartenenza. Citata per la prima volta, come Bientiano, in un documento del IX secolo, negli statuti del 1265 la troviamo sotto il nome di Biezano. Durante l'epoca feudale non sfuggì alle sanguinose lotte tra i sostenitori degli interessi imperiali, da una parte, e quelli del papato, dall'altra. Trasformata in un luogo fortificato con la costruzione, tra il XIII e il XIV secolo, di un castello a opera della famiglia ghibellina dei Suardi di Bergamo, seguì anche nei secoli successivi le vicende del resto della provincia, entrando a far parte, nel 1427, della Repubblica di Venezia, sotto la quale conobbe un periodo di relativa tranquillità. La signoria della Serenissima si protrasse fin verso la fine del XVIII secolo, quando passò sotto la Casa d'Austria, che vi dominò fino al 1859. Di particolare interesse è il già citato castello medievale, oggetto di accurati restauri soprattutto dalla fine del XIX secolo. Il patrimonio artistico religioso annovera: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Rocco, risalente al Cinquecento ma rimaneggiata negli anni Sessanta, e la duecentesca chiesetta dell'Assunta, in cui sono conservate pregevoli opere lignee, quali una statua raffigurante Cristo Re e una tribuna intagliata.

L'ipotesi più accreditata per quanto riguarda l'origine del toponimo vuole che questo derivi dal nome latino di persona BLANDIUS, con l'aggiunta del suffisso -anus, indicante appartenenza. Citata per la prima volta, come Bientiano, in un documento del IX secolo, negli statuti del 1265 la troviamo sotto il nome di Biezano. Durante l'epoca feudale non sfuggì alle sanguinose lotte tra i sostenitori degli interessi imperiali, da una parte, e quelli del papato, dall'altra. Trasformata in un luogo fortificato con la costruzione, tra il XIII e il XIV secolo, di un castello a opera della famiglia ghibellina dei Suardi di Bergamo, seguì anche nei secoli successivi le vicende del resto della provincia, entrando a far parte, nel 1427, della Repubblica di Venezia, sotto la quale conobbe un periodo di relativa tranquillità. La signoria della Serenissima si protrasse fin verso la fine del XVIII secolo, quando passò sotto la Casa d'Austria, che vi dominò fino al 1859. Di particolare interesse è il già citato castello medievale, oggetto di accurati restauri soprattutto dalla fine del XIX secolo. Il patrimonio artistico religioso annovera: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Rocco, risalente al Cinquecento ma rimaneggiata negli anni Sessanta, e la duecentesca chiesetta dell'Assunta, in cui sono conservate pregevoli opere lignee, quali una statua raffigurante Cristo Re e una tribuna intagliata.

Economia

Per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Il quadro economico risente dell'impronta rurale della zona, con un'agricoltura basata essenzialmente sulla coltivazione della frutta e delle viti, a causa delle caratteristiche del territorio, che non risulta molto adatto a diversi tipi di coltivazione. Parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, con l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. L'industria non sembra aver fatto presa in questa realtà contadina: infatti, vi opera soltanto qualche piccola impresa edile. L'offerta dei servizi non va oltre quelli indispensabili alla vita della comunità: mancano servizi qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze fondamentali della popolazione. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; mancano strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche o musei. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Il quadro economico risente dell'impronta rurale della zona, con un'agricoltura basata essenzialmente sulla coltivazione della frutta e delle viti, a causa delle caratteristiche del territorio, che non risulta molto adatto a diversi tipi di coltivazione. Parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, con l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. L'industria non sembra aver fatto presa in questa realtà contadina: infatti, vi opera soltanto qualche piccola impresa edile. L'offerta dei servizi non va oltre quelli indispensabili alla vita della comunità: mancano servizi qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze fondamentali della popolazione. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; mancano strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche o musei. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, merita di essere visitata per le bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza della Valle Rossa, un bacino naturale incontaminato, coperto da una ricca vegetazione boscosa e caratterizzato dalla presenza di particolari argille dalla colorazione rossastra. Poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aree più sviluppate, intrattiene rapporti non particolarmente rilevanti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano manifestazioni folkloristiche di rilievo, che potrebbero animare la vita della comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, merita di essere visitata per le bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza della Valle Rossa, un bacino naturale incontaminato, coperto da una ricca vegetazione boscosa e caratterizzato dalla presenza di particolari argille dalla colorazione rossastra. Poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aree più sviluppate, intrattiene rapporti non particolarmente rilevanti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano manifestazioni folkloristiche di rilievo, che potrebbero animare la vita della comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bianzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.