Descrizione

Centro di montagna, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I bobbiesi, con un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, in numerose altre località nonché in case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, in forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Capo del Governo, riporta una croce rossa con due colombi posti sui bracci laterali.

Centro di montagna, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I bobbiesi, con un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, in numerose altre località nonché in case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, in forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Capo del Governo, riporta una croce rossa con due colombi posti sui bracci laterali.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono all’età neolitica; a questi subentrarono altri stanziamenti, fino ad arrivare all’età del ferro, quando vi si insediarono i liguri, seguiti dai galli e, negli ultimi decenni prima di Cristo, i romani, ai quali sembra riconducibile la sua nascita. Tra le invasioni barbariche che subì, particolarmente significativa fu quella dei longobardi, ai quali si deve la costruzione del suo monastero (monastero di Bobbio), destinato a divenire uno dei maggiori centri di diffusione della cultura in tutto il mondo cristiano. Coinvolta nelle lotte tra il potere vescovile e quello comunale, tra guelfi e ghibellini e tra i Malaspina e i Pallavicino, agli inizi del XIV secolo, passò ai Malaspina, quindi ai Visconti, che la dettero in feudo ai Dal Verme: restò così sotto l’influenza milanese fino al 1759. Dopo l’invasione napoleonica, durante la quale fu soppresso il monastero, passò ai Savoia ed entrò a far parte del circondario di Genova. Fu annessa alla provincia di Piacenza solo nel 1923. Prima città del nord ad essere liberata nella seconda guerra mondiale, assistette alla nascita della “Repubblica di Bobbio” a opera dei partigiani. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il monastero di San Colombano; il duomo; palazzo Brugnatelli; il Vescovado; il castello trecentesco; il Convento francescano; il santuario della Madonna dell’Aiuto; il ponte vecchio.

I primi insediamenti nella zona risalgono all’età neolitica; a questi subentrarono altri stanziamenti, fino ad arrivare all’età del ferro, quando vi si insediarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LIGURI'>liguri</a>, seguiti dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=GALLI'>galli</a> e, negli ultimi decenni prima di Cristo, i romani, ai quali sembra riconducibile la sua nascita. Tra le invasioni barbariche che subì, particolarmente significativa fu quella dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, ai quali si deve la costruzione del suo monastero (<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MONASTERODIBOBBIO'>monastero di Bobbio</a>), destinato a divenire uno dei maggiori centri di diffusione della cultura in tutto il mondo cristiano. Coinvolta nelle lotte tra il potere vescovile e quello comunale, tra guelfi e ghibellini e tra i Malaspina e i Pallavicino, agli inizi del XIV secolo, passò ai Malaspina, quindi ai Visconti, che la dettero in feudo ai Dal Verme: restò così sotto l’influenza milanese fino al 1759. Dopo l’invasione napoleonica, durante la quale fu soppresso il monastero, passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=SAVOIA'>Savoia</a> ed entrò a far parte del circondario di Genova. Fu annessa alla provincia di Piacenza solo nel 1923. Prima città del nord ad essere liberata nella seconda guerra mondiale, assistette alla nascita della “Repubblica di Bobbio” a opera dei partigiani. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il monastero di San Colombano; il duomo; palazzo Brugnatelli; il Vescovado; il castello trecentesco; il Convento francescano; il santuario della Madonna dell’Aiuto; il ponte vecchio.

Economia

è sede della Comunità montana e dello IAT (ufficio per l’informazione e l’assistenza per il turismo). L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti; diffuso è l’allevamento di bovini, ovini e caprini. Il tessuto industriale è costituito essenzialmente da aziende operanti nei comparti alimentare (lattiero-casearia) ed elettronico (in particolare di apparecchi elettrici); a queste si affiancano stabilimenti chimici, centrali per la produzione e distribuzione del gas e dell’energia elettrica, imprese edili e mobilifici. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale e un istituto tecnico commerciale, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca degli Archivi Storici Bobbianesi e dal Museo dell’Abbazia di San Colombano. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio ospedaliero. A completamento del quadro delle strutture si aggiungono gli impianti sportivi, che annoverano un campo da tennis, un bocciodromo, un club di sci, un ostello comunale e un camping.

è sede della Comunità montana e dello IAT (ufficio per l’informazione e l’assistenza per il turismo). L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti; diffuso è l’allevamento di bovini, ovini e caprini. Il tessuto industriale è costituito essenzialmente da aziende operanti nei comparti alimentare (lattiero-casearia) ed elettronico (in particolare di apparecchi elettrici); a queste si affiancano stabilimenti chimici, centrali per la produzione e distribuzione del gas e dell’energia elettrica, imprese edili e mobilifici. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale e un istituto tecnico commerciale, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca degli Archivi Storici Bobbianesi e dal Museo dell’Abbazia di San Colombano. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio ospedaliero. A completamento del quadro delle strutture si aggiungono gli impianti sportivi, che annoverano un campo da tennis, un bocciodromo, un club di sci, un ostello comunale e un camping.

Relazioni

Meta d’arte, ricca di monumenti, centro termale e di villeggiatura estiva, registra una massiccia affluenza di turisti, ai quali offre anche la possibilità di effettuare escursioni in canoa e in moto e di praticare la pesca. Ai tanti turisti si aggiungono le molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo industriale e della pesca. Assume un ruolo attivo nei rapporti con i centri vicini anche in occasione degli appuntamenti tradizionali del folclore, tra cui: il mercato del sabato mattina; la mostra-mercato dell’antiquariato, che ha luogo ogni ultima domenica, da maggio a ottobre; la fiera di San Giovanni, a giugno; la mostra-mercato del fungo e del tartufo, a ottobre; la sagra della lumaca, a dicembre. La festa del Patrono, San Colombano, si celebra il 23 novembre. Il centro è gemellato con Ybbs Am Donav (Austria).

Meta d’arte, ricca di monumenti, centro termale e di villeggiatura estiva, registra una massiccia affluenza di turisti, ai quali offre anche la possibilità di effettuare escursioni in canoa e in moto e di praticare la pesca. Ai tanti turisti si aggiungono le molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo industriale e della pesca. Assume un ruolo attivo nei rapporti con i centri vicini anche in occasione degli appuntamenti tradizionali del folclore, tra cui: il mercato del sabato mattina; la mostra-mercato dell’antiquariato, che ha luogo ogni ultima domenica, da maggio a ottobre; la fiera di San Giovanni, a giugno; la mostra-mercato del fungo e del tartufo, a ottobre; la sagra della lumaca, a dicembre. La festa del Patrono, San Colombano, si celebra il 23 novembre. Il centro è gemellato con Ybbs Am Donav (Austria).

Località

Areglia, Arelli Sopra, Bardughina, Bertuzzi, Bocchè, Brugnoni, Ca di Là, Ca' di Sopra, Cadelmonte, Caminata, Canneto, Casa Poggio, Casarone, Casone, Cassolo, Ceci, Cento Merli, Cernaglia Sopra, Concesio, Costa, Embrici, Fontana Prevalese, Fornacioni, Fossaro, Freddezza, Gazzoli, Gobbi, Gorazze, Lagobisione, Levratti, Mezzano Scotti, Moglia, Mogliazze, Monte Penice, Nosia, Piancasale, Pianelli, Rocche, San Cristoforo, San Salvatore, Santa Maria, Tamborlani, Vaccarezza, Valle, Zanacchi, Zucconi

Areglia, Arelli Sopra, Bardughina, Bertuzzi, Bocchè, Brugnoni, Ca di Là, Ca' di Sopra, Cadelmonte, Caminata, Canneto, Casa Poggio, Casarone, Casone, Cassolo, Ceci, Cento Merli, Cernaglia Sopra, Concesio, Costa, Embrici, Fontana Prevalese, Fornacioni, Fossaro, Freddezza, Gazzoli, Gobbi, Gorazze, Lagobisione, Levratti, Mezzano Scotti, Moglia, Mogliazze, Monte Penice, Nosia, Piancasale, Pianelli, Rocche, San Cristoforo, San Salvatore, Santa Maria, Tamborlani, Vaccarezza, Valle, Zanacchi, Zucconi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bobbio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.