Descrizione

Comune di pianura, di presunte origini medievali, che ha affiancato un discreto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. La comunità dei bastidesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è quasi esclusivamente concentrata nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche la località di Cascina Crocedue, disegna un profilo geometrico regolare, con lievi variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 61 metri sul livello del mare ad un massimo di 71 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di presunte origini medievali, che ha affiancato un discreto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. La comunità dei bastidesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è quasi esclusivamente concentrata nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche la località di Cascina Crocedue, disegna un profilo geometrico regolare, con lievi variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 61 metri sul livello del mare ad un massimo di 71 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

A causa delle variazioni territoriali legate al mutevole andamento del corso del Po, che con le sue frequenti inondazioni (tra le quali va ricordata quella particolarmente disastrosa del 1857) ha provocato notevoli danni, non è possibile stabilire con precisione le sue origini. Chiamata anticamente solo Bastida o Bastida presso Pancarana, perché probabilmente in passato faceva parte del comune di Pancarana, deriva il suo toponimo dal provenzale "bastida", che nelle Alpi Marittime ha il significato di 'casolare per una residenza temporanea a carattere pastorale', e non nel senso di "bastia", cioè 'fortificazione'; "Pancarana" è una formazione di tipo prediale da un antroponimo latino PANCHARIUS, con l'aggiunta del suffisso -ana. Per molto tempo rimase sotto l'autorità ecclesiastica: infatti già nel X secolo rientrava tra le proprietà del vescovo di Pavia, al quale era stata assegnata dagli imperatori Ugo e Lotario e confermata da Ottone II nel 977. Il possesso da parte dell'episcopato pavese si protrasse, sia pure con l'interruzione dovuta alla dura occupazione spagnola seguita da quella austriaca, fino al 1743, quando, in seguito al trattato di Worms, passò con tutta la provincia di Voghera al re di Sardegna, Carlo Emanuele III. Seguendo le sorti del Vogherese, entrò a far parte della repubblica cispadana durante l'invasione napoleonica e fu annessa alla provincia di Pavia con l'abolizione di quella di Voghera nel corso delle guerre di indipendenza. Dal punto di vista monumentale degna di nota è la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, denominata anche "chiesa nuova" perché costruita nel 1860 dopo la demolizione del precedente edificio di culto; la chiesa conserva al suo interno un organo realizzato alla fine del XVIII secolo da Giovanni e Paolo Chiesa da Lodi.

A causa delle variazioni territoriali legate al mutevole andamento del corso del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, che con le sue frequenti inondazioni (tra le quali va ricordata quella particolarmente disastrosa del 1857) ha provocato notevoli danni, non è possibile stabilire con precisione le sue origini. Chiamata anticamente solo Bastida o Bastida presso Pancarana, perché probabilmente in passato faceva parte del comune di Pancarana, deriva il suo toponimo dal provenzale "bastida", che nelle Alpi Marittime ha il significato di 'casolare per una residenza temporanea a carattere pastorale', e non nel senso di "bastia", cioè 'fortificazione'; "Pancarana" è una formazione di tipo prediale da un antroponimo latino PANCHARIUS, con l'aggiunta del suffisso -ana. Per molto tempo rimase sotto l'autorità ecclesiastica: infatti già nel X secolo rientrava tra le proprietà del vescovo di Pavia, al quale era stata assegnata dagli imperatori Ugo e Lotario e confermata da Ottone II nel 977. Il possesso da parte dell'episcopato pavese si protrasse, sia pure con l'interruzione dovuta alla dura occupazione spagnola seguita da quella austriaca, fino al 1743, quando, in seguito al trattato di Worms, passò con tutta la provincia di Voghera al re di Sardegna, Carlo Emanuele III. Seguendo le sorti del Vogherese, entrò a far parte della repubblica cispadana durante l'invasione napoleonica e fu annessa alla provincia di Pavia con l'abolizione di quella di Voghera nel corso delle guerre di indipendenza. Dal punto di vista monumentale degna di nota è la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, denominata anche "chiesa nuova" perché costruita nel 1860 dopo la demolizione del precedente edificio di culto; la chiesa conserva al suo interno un organo realizzato alla fine del XVIII secolo da Giovanni e Paolo Chiesa da Lodi.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno abbondantemente irrigato, conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento e foraggi. L'industria fa registrare un certo sviluppo del comparto metallurgico, che assorbe un buon numero di addetti; non manca però qualche impresa edile di modesta entità e qualche falegnameria. Meno rilevante è la presenza del terziario, che si compone infatti di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e di pochi servizi. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto s'impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni é necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno abbondantemente irrigato, conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento e foraggi. L'industria fa registrare un certo sviluppo del comparto metallurgico, che assorbe un buon numero di addetti; non manca però qualche impresa edile di modesta entità e qualche falegnameria. Meno rilevante è la presenza del terziario, che si compone infatti di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e di pochi servizi. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto s'impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni é necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata alla mancanza di attrattive particolari, fanno riscontro le poche presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che il suo sviluppo industriale non ha raggiunto livelli tali da consentire l'assorbimento di significativi flussi di manodopera esterna. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento: la Pasqua bastidese. La festa della Patrona, la Madonna del Carmine, viene celebrata la domenica successiva al 16 luglio.

Alla scarsa affluenza turistica, legata alla mancanza di attrattive particolari, fanno riscontro le poche presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che il suo sviluppo industriale non ha raggiunto livelli tali da consentire l'assorbimento di significativi flussi di manodopera esterna. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento: la Pasqua bastidese. La festa della Patrona, la Madonna del Carmine, viene celebrata la domenica successiva al 16 luglio.

Località

Cascina Crocedue, Cascina Santa Caterina, Cascina Santa Clara

Cascina Crocedue, Cascina Santa Caterina, Cascina Santa Clara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bastida Pancarana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.