Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine antica, la cui economia si basa su un modesto sviluppo industriale affiancato dalle tradizionali attività agricole. I balocchesi o balocchini, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località di Bastia, con il maggior numero di residenti, nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare con variazioni altimetriche lievi. Analogamente l’abitato, lambito a ovest dalla roggia –tipico borgo agricolo, caratterizzato dalla mole quadrangolare del castello– mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone di pianura. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo verde della parte superiore si raffigura una ruota dentata nera, attraversata da due spighe di riso decussate, d’oro; in quella inferiore, argentata, campeggia una torre rossa, merlata alla ghibellina e fondata in punta allo scudo.

Piccola comunità di pianura, di origine antica, la cui economia si basa su un modesto sviluppo industriale affiancato dalle tradizionali attività agricole. I balocchesi o balocchini, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località di Bastia, con il maggior numero di residenti, nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare con variazioni altimetriche lievi. Analogamente l’abitato, lambito a ovest dalla roggia –tipico borgo agricolo, caratterizzato dalla mole quadrangolare del castello– mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone di pianura. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo verde della parte superiore si raffigura una ruota dentata nera, attraversata da due spighe di riso decussate, d’oro; in quella inferiore, argentata, campeggia una torre rossa, merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINA'>ghibellina</a> e fondata in punta allo scudo.

Storia

L’etimologia del toponimo è molto incerta: alcuni la riconducono al latino BADALUCHUM, strumento per catturare uccelli, altri a “Badaluchus”, ossia ‘scaramuccia, questione di poco importanza’. Fu feudo dei nobili Confalonieri; nel 1357 subì distruzioni a opera di Ugolino Gonzaga nonché l’assedio della famiglia dei Rovasenda nel 1413, durante il quale fu incendiato anche il castello, ricostruito poi nel 1423 e oggi ancora visibile. I Confalonieri ne sono stati consignori nel XV secolo. Originariamente il castello era un recinto fortificato che comprendeva la chiesa plebana di San Michele. Ciò che rimane di esso risale al XV secolo: una parte della torre d’ingresso, tratti di cortina e delle altre due torri: una a pianta quadrata, l’altra circolare. Il mastio, costruito in pietra, è di epoca precedente ai lavori di riedificazione del Quattrocento, mentre dalla struttura originaria si innalzava il muro e il fossato che cingevano la chiesa e parte dell’abitato; la presenza di una piccola casa colonica lascia ipotizzare che esistesse un’area abitata attigua al castello. Degna di nota dal punto di vista storico-architettonico è anche la parrocchiale di San Michele Arcangelo, a tre navate, risalente, nelle sue parti più antiche, al XV secolo. Nel suo interno va ricordato un trittico raffigurante la Vergine con il Bambino, San Michele Arcangelo e Santa Margherita. Da menzionare è, infine, anche una casaforte, in località Bastia, risalente al XIV secolo.

L’etimologia del toponimo è molto incerta: alcuni la riconducono al latino BADALUCHUM, strumento per catturare uccelli, altri a “Badaluchus”, ossia ‘scaramuccia, questione di poco importanza’. Fu feudo dei nobili Confalonieri; nel 1357 subì distruzioni a opera di Ugolino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> nonché l’assedio della famiglia dei Rovasenda nel 1413, durante il quale fu incendiato anche il castello, ricostruito poi nel 1423 e oggi ancora visibile. I Confalonieri ne sono stati consignori nel XV secolo. Originariamente il castello era un recinto fortificato che comprendeva la chiesa plebana di San Michele. Ciò che rimane di esso risale al XV secolo: una parte della torre d’ingresso, tratti di cortina e delle altre due torri: una a pianta quadrata, l’altra circolare. Il mastio, costruito in pietra, è di epoca precedente ai lavori di riedificazione del Quattrocento, mentre dalla struttura originaria si innalzava il muro e il fossato che cingevano la chiesa e parte dell’abitato; la presenza di una piccola casa colonica lascia ipotizzare che esistesse un’area abitata attigua al castello. Degna di nota dal punto di vista storico-architettonico è anche la parrocchiale di San Michele Arcangelo, a tre navate, risalente, nelle sue parti più antiche, al XV secolo. Nel suo interno va ricordato un trittico raffigurante la Vergine con il Bambino, San Michele Arcangelo e Santa Margherita. Da menzionare è, infine, anche una casaforte, in località Bastia, risalente al XIV secolo.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La struttura economica locale è basata, per quanto attiene l’agricoltura, sulla produzione di riso. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare. Non si segnalano strutture culturali atte a garantire la conservazione del patrimonio storico-architettonico e neppure strutture preposte alla diffusione della cultura come emittenti radiotelevisive, periodici locali, ecc. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe i balocchesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. La struttura economica locale è basata, per quanto attiene l’agricoltura, sulla produzione di riso. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare. Non si segnalano strutture culturali atte a garantire la conservazione del patrimonio storico-architettonico e neppure strutture preposte alla diffusione della cultura come emittenti radiotelevisive, periodici locali, ecc. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe i balocchesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Intrattiene rapporti intensi con i comuni del circondario per gli scambi commerciali, il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non vi si registrano particolari momenti di folclore, che potrebbero richiamare visitatori dai centri limitrofi. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Intrattiene rapporti intensi con i comuni del circondario per gli scambi commerciali, il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non vi si registrano particolari momenti di folclore, che potrebbero richiamare visitatori dai centri limitrofi. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 29 settembre.

Località

Bastia

Bastia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Balocco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.