Descrizione
Comune collinare, di origine nuragica, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole. I ballaesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Esso è caratterizzato da un ambiente naturalistico di straordinaria varietà e bellezza: colline ricoperte di sughere e lecci, in cui trovano rifugio volpi, cinghiali, martore e il sempre più raro gatto selvatico; la vegetazione è ricca di fiori, tra cui rare specie di orchidee e iris selvatici. L’abitato, interessato da crescita edilizia, è situato in un fondovalle in prossimità di un’ampia ansa del Flumendosa. Gode di un clima diverso dai borghi circostanti perché, essendo adagiato in una conca attorniato dai monti, è poco ventilato e nei mesi estivi c’è un caldo afoso; nella stagione autunnale e invernale, invece, per la presenza del Flumendosa, c’è nebbia e un alto tasso di umidità.
Storia
Il toponimo, di difficile individuazione, è verosimilmente di origine preromana; qualche studioso ne ha dato un’interpretazione del tutto fantasiosa, rimandandolo al fenicio “baal”, nel significato di ‘signore’, e anche nome di divinità. Di origine nuragica, fu poi sede di una mansio romana. Nell’XI secolo entrò a far parte della curatoria del Gerrei, del Giudicato di Cagliari; nel 1258 passò ai Visconti, quindi al comune di Pisa e, nel 1332, ai Cornell. Successivamente fu compresa nel feudo di Villaclara e, nel 1814, venne assegnata ai Vivaldi di Pasqua. Nel territorio, oltre che nuraghi, tombe dei giganti, pozzi sacri e resti della miniera di antimonio, si possono visitare alcune antiche chiese campestri di origine bizantina: Santa Cruxi (Santa Croce), Sant’Arroccu (San Rocco), Santa Maria Nuraxi (Santa Maria Cleofe) e Santu Predu (San Pietro). Molti sono anche i resti di età nuragica romana, alcuni in fase di restauro (come il tempio a pozzo di “funtana coberta” e il “nuraghe di Siliqua”), altri completamente fatiscenti. Altri siti archeologici presenti sul territorio sono: “Corongiu” e Melas”, di età nuragica, ma quasi completamente disfatto; “Broncu is Abiois”, anch’esso di età nuragica, domus de janas, di età prenuragica; “Saccui”, di età nuragica.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce: cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivo, agrumi, uva e altra frutta; si allevano bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole imprese che operano nei comparti della pesca, della piscicoltura e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella produzione di canestri, cestini, stuoie, ecc. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Mancano strutture sociali di una certa rilevanza. Le scuole garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Zona di caccia e funghi, è oggi meta anche di naturalisti in cerca di angoli incontaminati. La presenza della fascia fluviale del Flumendosa e del suo più importante affluente, il rio Stanali, offre, a chi la percorre, la possibilità di osservare rocce caratteristiche, vegetazione e fauna fluviale variegata, e dà inoltre la possibilità di praticare la pesca e di cimentarsi con canoe in percorsi sia facili che difficoltosi. Lungo il corso dei fiumi è possibile ammirare i caratteristici “nessargius” (canalizzazioni fatte con intrecci di oleandro e ciottoli a forma di imbuto), nonché alcune piscine naturali: di particolare bellezza quella di Corru Arenas che è posta a fondovalle tra Monte Scrocca e S’Acui. Inoltre, a soli 5 km dall’abitato, si trovano l’altopiano di Murdega e la valle dominata dall’omonimo rio, che offrono panorami e paesaggi di notevole bellezza. Dal punto di vista archeologico, sicuramente degna di una visita è la grotta de “Sa Tell’e Fonni”, la cui origine è dovuta ad alcune pietre che, in seguito a un terremoto, sono state cementate dal calcare. Per gli amanti della gastronomia tipica, non manca la possibilità di assaggiare dolci prelibati come: “is pirichittusu de entu”, “is pirichittusu normali”, “is pabassinas”, “pistoccheddusu de crobi”, “pardule” (formaggelle), amaretti, “pistoccheddusu de caffei” e “arrubiousu”. Tra le manifestazioni si segnalano: la festa di Santa Maria Cleofe, il lunedì dopo Pasqua; la festa dei Santissimi Pietro e Paolo, il 26 giugno; la festa di San Vitalia, il primo lunedì di ottobre; la festa “Is’aimedasa”, il 2 novembre. La Patrona, Santa Maria Maddalena, si festeggia il 22 luglio.
Località
- Popolazione 831
- Lat 39° 32' 54,38'' 39.54843889
- Long 9° 21' 49,15'' 9.36365278
- CAP 09040
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 092004
- Codice Catasto A597
- Altitudine slm 98 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/12 al 31/03 per 8 ore/giorno B/833 - Superficie 46.68 Km2
- Densità 17,80 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 06:12
- Tramonto 18:41