Descrizione

Comune di montagna, di presunta origine romana, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole, affiancate da un settore industriale di modeste dimensioni. I bagnaresi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti in vari aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di una forte espansione edilizia, i più popolosi sono: Casa Galeotti, Livelli, Ponte Crenna e Torretta. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche più accentuate nella parte settentrionale, che vanno da un minimo di 279 metri sul livello del mare ad un massimo di 739 metri. L'abitato, che nelle vecchie case addossate tra loro e nelle vie regolari conserva ancora un impianto urbanistico tipicamente medievale, sorge su un promontorio a destra del torrente Staffora. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo rosso, un castello d'argento munito di torri merlate alla guelfa; nella parte inferiore, una banda smaltata d'azzurro spicca su uno sfondo argenteo.

Comune di montagna, di presunta origine romana, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole, affiancate da un settore industriale di modeste dimensioni. I bagnaresi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti in vari aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di una forte espansione edilizia, i più popolosi sono: Casa Galeotti, Livelli, Ponte Crenna e Torretta. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche più accentuate nella parte settentrionale, che vanno da un minimo di 279 metri sul livello del mare ad un massimo di 739 metri. L'abitato, che nelle vecchie case addossate tra loro e nelle vie regolari conserva ancora un impianto urbanistico tipicamente medievale, sorge su un promontorio a destra del torrente Staffora. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo rosso, un castello d'argento munito di torri merlate alla guelfa; nella parte inferiore, una banda smaltata d'azzurro spicca su uno sfondo argenteo.

Storia

Denominata anticamente "Balnearia", in riferimento alla presenza nella zona, in epoca romana, di alcune terme o di terreni acquitrinosi, ha assunto il toponimo attuale per Regio Decreto nel 1863. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata occupata da Federico Barbarossa, entrò a far parte dei possedimenti dei vescovi di Tortona, che la concessero in feudo ai conti di Lavagna, alcuni discendenti dei quali furono poi insigniti del titolo di signori di Bagnaria. Seguendo le sorti di Voghera e Tortona, nella seconda metà del XIV secolo fu annessa al ducato di Milano, finendo pertanto sotto la signoria dei Visconti, ai quali subentrarono gli Sforza, che nel 1467 la infeudarono a Bartolomeo Busseti. Sul finire del XV secolo fu assegnata ai Fieschi di Genova passando, dopo la congiura da questi ordita contro l'imperatore Carlo V (successo nel ducato di Milano), ai Doria (altra nobile casata genovese), che ne conservarono il possesso fino alla soppressione dei feudi decretata dai re di Sardegna nel 1792. Dal punto di vista monumentale, oltre ai ruderi del castello medievale, distrutto da un terremoto nel XIX secolo, degni di nota sono: il palazzo Cristiani; la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, di origini tardo-romaniche (ancora ben visibili nel soffitto a capriate); la chiesa di Ponte Crenna; un oratorio del XII secolo a Coriola; la chiesa e l'oratorio di Gambarana.

Denominata anticamente "Balnearia", in riferimento alla presenza nella zona, in epoca romana, di alcune terme o di terreni acquitrinosi, ha assunto il toponimo attuale per Regio Decreto nel 1863. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata occupata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>, entrò a far parte dei possedimenti dei vescovi di Tortona, che la concessero in feudo ai conti di Lavagna, alcuni discendenti dei quali furono poi insigniti del titolo di signori di Bagnaria. Seguendo le sorti di Voghera e Tortona, nella seconda metà del XIV secolo fu annessa al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a>, finendo pertanto sotto la signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, ai quali subentrarono gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, che nel 1467 la infeudarono a Bartolomeo Busseti. Sul finire del XV secolo fu assegnata ai Fieschi di Genova passando, dopo la congiura da questi ordita contro l'imperatore Carlo V (successo nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a>), ai Doria (altra nobile casata genovese), che ne conservarono il possesso fino alla soppressione dei feudi decretata dai re di Sardegna nel 1792. Dal punto di vista monumentale, oltre ai ruderi del castello medievale, distrutto da un terremoto nel XIX secolo, degni di nota sono: il palazzo Cristiani; la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, di origini tardo-romaniche (ancora ben visibili nel soffitto a capriate); la chiesa di Ponte Crenna; un oratorio del XII secolo a Coriola; la chiesa e l'oratorio di Gambarana.

Economia

La principale fonte di reddito per la popolazione continua ad essere costituita dall'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, ortaggi e soprattutto frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini. L'industria può contare soltanto su qualche piccola impresa edile, una falegnameria e un salumificio. Il terziario si compone della rete distributiva (di modeste dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre quelle scolastiche consentono di frequentare solamente le scuole materne ed elementari; quelle ricettive, pur assicurando un minimo servizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

La principale fonte di reddito per la popolazione continua ad essere costituita dall'agricoltura, basata su coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, ortaggi e soprattutto frutteti; è praticato anche l'allevamento di bovini. L'industria può contare soltanto su qualche piccola impresa edile, una falegnameria e un salumificio. Il terziario si compone della rete distributiva (di modeste dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre quelle scolastiche consentono di frequentare solamente le scuole materne ed elementari; quelle ricettive, pur assicurando un minimo servizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fatta eccezione per la suggestiva cornice paesaggistica, si accompagnano le poche presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che la mancanza di adeguate strutture produttive non consente di assorbire un flusso significativo di manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e del modesto livello dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti del folclore. Tra questi meritano di essere citate in primo luogo la sagra e la mostra-mercato delle ciliegie; attirano visitatori anche la sagra della frutta e la giornata della mela, che hanno luogo ad ottobre. La festa del Patrono, San Bartolomeo, viene celebrata l'ultima domenica di agosto.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fatta eccezione per la suggestiva cornice paesaggistica, si accompagnano le poche presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che la mancanza di adeguate strutture produttive non consente di assorbire un flusso significativo di manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i comuni vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e del modesto livello dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti del folclore. Tra questi meritano di essere citate in primo luogo la sagra e la mostra-mercato delle ciliegie; attirano visitatori anche la sagra della frutta e la giornata della mela, che hanno luogo ad ottobre. La festa del Patrono, San Bartolomeo, viene celebrata l'ultima domenica di agosto.

Località

Casa Arcano, Casa Barletta, Casa Galeotti, Casa Massone, Livelli, Moglia, Mutti, Ponte Crenna, Serravalle, Spizzirò, Torretta

Casa Arcano, Casa Barletta, Casa Galeotti, Casa Massone, Livelli, Moglia, Mutti, Ponte Crenna, Serravalle, Spizzirò, Torretta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bagnaria rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.