Descrizione

Comune di montagna, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura e sull’industria. I badalucchesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse e le località Argallo, Ciabaudo e Zerni. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.555 metri di quota. L’abitato, con case in pietra grezza, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è a sfondo rosso col capo d’oro; sul tutto spicca la sigla comunale (C B), in nero.

Comune di montagna, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura e sull’industria. I badalucchesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse e le località Argallo, Ciabaudo e Zerni. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.555 metri di quota. L’abitato, con case in pietra grezza, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è a sfondo rosso col capo d’oro; sul tutto spicca la sigla comunale (C B), in nero.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi molto antichi, come testimoniato dai resti delle sepolture e dei corredi funerari, dell’età del rame, rinvenuti nella Tana Bertrand, sulle pendici del monte Faudo; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione romana: nel II secolo a.C., a sud del borgo, si combatté la battaglia decisiva tra liguri e romani. Il toponimo, attestato dal Duecento nelle forme di Baaluco e Badaluco, deriva dal verbo “badare”, con l’aggiunta del suffisso composto -al-ucco, inteso nel senso di ‘fare la guardia, sorvegliare’. Nell’alto Medioevo si dotò di fortificazioni, a difesa dalle invasioni barbariche, che furono seguite dalle incursioni dei saraceni, protrattesi fino al X secolo. Sviluppatasi attorno al castello dei conti di Ventimiglia, si governò con leggi romane finché non cadde sotto il dominio della repubblica marinara di Genova, la quale le permise di mantenere gli antichi privilegi e di governarsi secondo propri statuti. Sede di podesteria, fu attraversata da più eserciti: verso la metà del XVIII secolo vi passarono le truppe franco-spagnole, che andavano in soccorso di Genova, e, all’inizio dell’Ottocento, vi sostarono gli austriaci, guidati dal generale Bellegarde, inseguito dai francesi dopo la battaglia di Marengo. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: il cinquecentesco ponte di Santa Lucia, a due arcate; la chiesa parrocchiale, dedicata all’Assunta e a San Giorgio, con la facciata barocca; il palazzo Boeri, del XVI secolo, e la chiesa di San Nicolò, eretta sui ruderi del castello medievale.

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi molto antichi, come testimoniato dai resti delle sepolture e dei corredi funerari, dell’età del rame, rinvenuti nella Tana Bertrand, sulle pendici del monte Faudo; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione romana: nel II secolo a.C., a sud del borgo, si combatté la battaglia decisiva tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=LIGURI'>liguri</a> e romani. Il toponimo, attestato dal Duecento nelle forme di Baaluco e Badaluco, deriva dal verbo “badare”, con l’aggiunta del suffisso composto -al-ucco, inteso nel senso di ‘fare la guardia, sorvegliare’. Nell’alto Medioevo si dotò di fortificazioni, a difesa dalle invasioni barbariche, che furono seguite dalle incursioni dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, protrattesi fino al X secolo. Sviluppatasi attorno al castello dei conti di Ventimiglia, si governò con leggi romane finché non cadde sotto il dominio della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a>, la quale le permise di mantenere gli antichi privilegi e di governarsi secondo propri statuti. Sede di podesteria, fu attraversata da più eserciti: verso la metà del XVIII secolo vi passarono le truppe franco-spagnole, che andavano in soccorso di Genova, e, all’inizio dell’Ottocento, vi sostarono gli austriaci, guidati dal generale Bellegarde, inseguito dai francesi dopo la battaglia di Marengo. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: il cinquecentesco ponte di Santa Lucia, a due arcate; la chiesa parrocchiale, dedicata all’Assunta e a San Giorgio, con la facciata barocca; il palazzo Boeri, del XVI secolo, e la chiesa di San Nicolò, eretta sui ruderi del castello medievale.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di ortaggi, uve, olive e frutta; è praticato anche l’allevamento di caprini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile e della lavorazione del legno. Più modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Tra le strutture sociali figura un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di ortaggi, uve, olive e frutta; è praticato anche l’allevamento di caprini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile e della lavorazione del legno. Più modesta è la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Tra le strutture sociali figura un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di fitti boschi. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto rilevanti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Fra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la fiera di luglio; quella del rame, ugualmente a luglio, e la fiera di Santa Caterina, a novembre. La festa del Patrono, San Giorgio, viene celebrata il 23 aprile.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di fitti boschi. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto rilevanti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Fra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la fiera di luglio; quella del rame, ugualmente a luglio, e la fiera di Santa Caterina, a novembre. La festa del Patrono, San Giorgio, viene celebrata il 23 aprile.

Località

Argallo, Ciabaudo, Madonna di Pallera, Zerni

Argallo, Ciabaudo, Madonna di Pallera, Zerni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Badalucco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.