Descrizione

Piccola comunità di pianura, di antichissime origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I casellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale -contiguo alla località Casoni del comune di Pieve Porto Morone-, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche la località Magrese, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Piccola comunità di pianura, di antichissime origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I casellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale -contiguo alla località Casoni del comune di Pieve Porto Morone-, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche la località Magrese, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Il toponimo è un composto di "badia" dal latino tardo "abbas", 'comunità di religiosi o complesso degli edifici della comunità' e "pavese", con chiaro riferimento alla localizzazione. I primi insediamenti nella zona risalgono ad epoca antichissima, come testimoniato dal rinvenimento nel 1932 di un sepolcreto risalente all'età protovillanoviana, anteriore all'ottavo secolo a.C. Nel sepolcreto furono rinvenuti vari oggetti in bronzo, tra cui un grande bracciale, e frammenti di vasi in argilla decorati con motivi geometrici, oggi custoditi nel museo di Pavia. Nel corso del Medioevo rientrò tra i possedimenti dell'abbazia di Santa Cristina, i cui monaci si adoperarono per la bonifica di queste terre un tempo paludose. Non si hanno molte notizie sulle vicende di questa piccola comunità, la cui storia ha rigorosamente ricalcato quella del capoluogo di provincia. Chiamata in origine Caselle Badia, dal latino CASULAE ABBATIAE, ha assunto la denominazione attuale, per Regio Decreto, solo nel 1929. Povera la presenza monumentale: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la seicentesca chiesa parrocchiale, intitolata alla Natività di San Giovanni Battista, e una costruzione del XVI secolo in località Pezzanchera.

Il toponimo è un composto di "badia" dal latino tardo "abbas", 'comunità di religiosi o complesso degli edifici della comunità' e "pavese", con chiaro riferimento alla localizzazione. I primi insediamenti nella zona risalgono ad epoca antichissima, come testimoniato dal rinvenimento nel 1932 di un sepolcreto risalente all'età protovillanoviana, anteriore all'ottavo secolo a.C. Nel sepolcreto furono rinvenuti vari oggetti in bronzo, tra cui un grande bracciale, e frammenti di vasi in argilla decorati con motivi geometrici, oggi custoditi nel museo di Pavia. Nel corso del Medioevo rientrò tra i possedimenti dell'abbazia di Santa Cristina, i cui monaci si adoperarono per la bonifica di queste terre un tempo paludose. Non si hanno molte notizie sulle vicende di questa piccola comunità, la cui storia ha rigorosamente ricalcato quella del capoluogo di provincia. Chiamata in origine Caselle Badia, dal latino CASULAE ABBATIAE, ha assunto la denominazione attuale, per Regio Decreto, solo nel 1929. Povera la presenza monumentale: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la seicentesca chiesa parrocchiale, intitolata alla Natività di San Giovanni Battista, e una costruzione del XVI secolo in località Pezzanchera.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. La principale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi. Una parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di bovini. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti e alquanto modesta è pure la presenza del terziario, che si compone di una piccolissima rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei poco rilevanti servizi amministrativi e di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo e mancano anche strutture destinate all'approfondimento culturale, mentre quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne. La capacità ricettiva è limitata alla ristorazione e l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. La principale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi. Una parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di bovini. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti e alquanto modesta è pure la presenza del terziario, che si compone di una piccolissima rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei poco rilevanti servizi amministrativi e di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo e mancano anche strutture destinate all'approfondimento culturale, mentre quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne. La capacità ricettiva è limitata alla ristorazione e l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fanno riscontro le pochissime presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; abbastanza accentuato è invece il fenomeno del pendolarismo verso le aree più industrializzate. I rapporti con le località limitrofe non sono rilevanti, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove costituiscono l'occasione per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, ricorre il 24 giugno e viene celebrata con una fiera di bestiame bovino ed equino.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fanno riscontro le pochissime presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che né l'agricoltura né tanto meno l'industria e il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; abbastanza accentuato è invece il fenomeno del pendolarismo verso le aree più industrializzate. I rapporti con le località limitrofe non sono rilevanti, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove costituiscono l'occasione per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, ricorre il 24 giugno e viene celebrata con una fiera di bestiame bovino ed equino.

Località

Magrese, Pezzanchera

Magrese, Pezzanchera

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Badia Pavese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.