Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si basa essenzialmente sulle attività rurali. La comunità degli azzonesi presenta un indice di vecchiaia di poco superiore alla media ed è distribuita tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località di Dosso e Dezzo (contigua al nucleo di Dezzo di Scalve del comune di Colere). Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 2.491 metri del Pizzo Camino. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si basa essenzialmente sulle attività rurali. La comunità degli azzonesi presenta un indice di vecchiaia di poco superiore alla media ed è distribuita tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località di Dosso e Dezzo (contigua al nucleo di Dezzo di Scalve del comune di Colere). Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 2.491 metri del Pizzo Camino. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Abitata già dai romani, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dal personale latino ATTIUS o ACCIUS; non manca però chi si richiama a un nome germanico. Condivise la storia della Val di Scalve, di cui furono feudatari i vescovi di Bergamo e subfeudataria la famiglia dei Capitani di Scalve, dalla quale la valle si emancipò nel Trecento, dotandosi di un proprio statuto. A lungo travagliata dalle lotte contro la comunità di Borno, per il possesso della montagna del Negrino, nella prima metà del XV secolo entrò a far parte dei possedimenti della Repubblica Veneta, di cui seguì le sorti fino al trattato di Campoformio, del 1797. Le vicende successive all'avvento di Napoleone e alla restaurazione austriaca non si discostano da quelle del resto della provincia. Persa l'autonomia amministrativa nel 1927, allorché fu unita a Colere nel comune di Dezzo di Scalve, la riacquistò venti anni dopo. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: la settecentesca chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo; quella di Santa Maria Maddalena, a Dezzo, e la chiesa di San Rocco, a Dosso. Interessante è anche il borgo antico, con le sue costruzioni rustiche e le rovine di una torre medievale.

Abitata già dai romani, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dal personale latino ATTIUS o ACCIUS; non manca però chi si richiama a un nome germanico. Condivise la storia della Val di Scalve, di cui furono feudatari i vescovi di Bergamo e subfeudataria la famiglia dei Capitani di Scalve, dalla quale la valle si emancipò nel Trecento, dotandosi di un proprio statuto. A lungo travagliata dalle lotte contro la comunità di Borno, per il possesso della montagna del Negrino, nella prima metà del XV secolo entrò a far parte dei possedimenti della Repubblica Veneta, di cui seguì le sorti fino al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TRATTATODICAMPOFORMIO'>trattato di Campoformio</a>, del 1797. Le vicende successive all'avvento di Napoleone e alla restaurazione austriaca non si discostano da quelle del resto della provincia. Persa l'autonomia amministrativa nel 1927, allorché fu unita a Colere nel comune di Dezzo di Scalve, la riacquistò venti anni dopo. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: la settecentesca chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo; quella di Santa Maria Maddalena, a Dezzo, e la chiesa di San Rocco, a Dosso. Interessante è anche il borgo antico, con le sue costruzioni rustiche e le rovine di una torre medievale.

Economia

L'agricoltura, basata su coltivazioni montane, è integrata dall'allevamento, molto sviluppato (ovviamente, in proporzione alle ridotte dimensioni della comunità). Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile e della falegnameria, sono pressoché insignificanti. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come quello bancario, e la rete commerciale risulta appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare. Vi è carenza di strutture ricettive, non offrendosi possibilità né di ristorazione né di soggiorno. In campo sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per tutte le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L'agricoltura, basata su coltivazioni montane, è integrata dall'allevamento, molto sviluppato (ovviamente, in proporzione alle ridotte dimensioni della comunità). Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile e della falegnameria, sono pressoché insignificanti. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come quello bancario, e la rete commerciale risulta appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare. Vi è carenza di strutture ricettive, non offrendosi possibilità né di ristorazione né di soggiorno. In campo sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per tutte le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Il suggestivo paesaggio montano e il vicino Parco naturale regionale delle Orobie esercitano un'indubbia attrattiva, che tuttavia si traduce in un movimento turistico non particolarmente rilevante e per lo più a carattere giornaliero, a causa dell'assenza sul posto di strutture ricettive; maggiore è il richiamo esercitato nella stagione fredda dalla possibilità di praticarvi gli sport invernali e, per i più spericolati, di tentare ardimentose arrampicate su cascate di ghiaccio. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aree maggiormente sviluppate, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Molto vive sono alcune tradizioni religiose, come la solenne celebrazione delle Quarantore, che si svolge la quarta domenica di luglio, presso la chiesa parrocchiale, il cui interno viene illuminato con candele e lampade a olio, per rendere più suggestivo il rito dell'esposizione, per quaranta ore consecutive, dell'ostia consacrata. La festa dei Patroni, i Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 1° maggio.

Il suggestivo paesaggio montano e il vicino Parco naturale regionale delle Orobie esercitano un'indubbia attrattiva, che tuttavia si traduce in un movimento turistico non particolarmente rilevante e per lo più a carattere giornaliero, a causa dell'assenza sul posto di strutture ricettive; maggiore è il richiamo esercitato nella stagione fredda dalla possibilità di praticarvi gli sport invernali e, per i più spericolati, di tentare ardimentose arrampicate su cascate di ghiaccio. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aree maggiormente sviluppate, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Molto vive sono alcune tradizioni religiose, come la solenne celebrazione delle Quarantore, che si svolge la quarta domenica di luglio, presso la chiesa parrocchiale, il cui interno viene illuminato con candele e lampade a olio, per rendere più suggestivo il rito dell'esposizione, per quaranta ore consecutive, dell'ostia consacrata. La festa dei Patroni, i Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 1° maggio.

Località

Dezzo, Dosso, Pizzo Camino

Dezzo, Dosso, Pizzo Camino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Azzone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.