Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa principalmente sulle attività agricole. Gli azzanellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che sta attualmente attraversando una fase di espansione edilizia. Il territorio comunale, dal profilo regolare e quasi privo di variazioni altimetriche, comprende la riserva naturale "Lanche di Azzanello"; il fiume Oglio ne segna il confine nord-orientale, mentre la parte più meridionale è attraversata dal Naviglio vecchio. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1995, è uno scudo semitroncato partito. Nella prima sezione, a sfondo rosso, un'aquila d'oro poggia le zampe sulla linea di partizione; la seconda sezione si compone di tre fasce nere in campo d'oro; nella terza, infine, a sfondo argenteo, si rappresenta un biscione ondeggiante azzurro nell'atto di ingoiare un putto posto in fascia con le braccia aperte.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa principalmente sulle attività agricole. Gli azzanellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che sta attualmente attraversando una fase di espansione edilizia. Il territorio comunale, dal profilo regolare e quasi privo di variazioni altimetriche, comprende la riserva naturale "Lanche di Azzanello"; il fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=OGLIO'>Oglio</a> ne segna il confine nord-orientale, mentre la parte più meridionale è attraversata dal Naviglio vecchio. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1995, è uno scudo semitroncato partito. Nella prima sezione, a sfondo rosso, un'aquila d'oro poggia le zampe sulla linea di partizione; la seconda sezione si compone di tre fasce nere in campo d'oro; nella terza, infine, a sfondo argenteo, si rappresenta un biscione ondeggiante azzurro nell'atto di ingoiare un putto posto in fascia con le braccia aperte.

Storia

Le notizie più antiche risalgono all'inizio dell'undicesimo secolo e si riferiscono a una donazione fatta da Ermengarda, figlia di Teodoldo da Azzanello, al prete Girardo di Acqualunga. Il toponimo è una forma diminutiva da Azzano, risalente al personale latino ATTIUS o ACCIUS con l'aggiunta del suffisso -ANUS. La zona fu probabilmente sede di insediamenti romani, la cui struttura non fu sostanzialmente modificata dopo l'invasione dei longobardi. Le terre, coltivate dai massari a titolo di usufruttuari per concessione demaniale, si trovarono al centro di vicende storiche di un certo rilievo, anche per la loro posizione strategica vicino alla riva dell'Oglio: l'antico castello, in particolare, nel XII secolo subì la furia dell'esercito di Lotario II sceso in Italia con l'intenzione di combattere i comuni longobardi; l'imperatore germanico distrusse l'edificio per punire gli azzanellesi, colpevoli di essersi alleati a Cremona contro il potere imperiale. Il maniero, ricostruito pochi anni dopo (e dotato di una guarnigione di un centinaio di soldati), fu nuovamente distrutto nel XIII secolo, nel corso delle lotte tra Milano e Cremona. Il borgo, passato con le sue terre ai monaci milanesi di Santa Maria Nuova insieme a Castelvisconti, fu infeudato alla diocesi di Cremona. Tra le famiglie nobiliari della zona si ricordano i Del Maino e gli Stanga; questi ultimi promossero lo sviluppo dell'economia locale con la realizzazione di un caseificio, di una segheria e di tre cascine. Dell'antico castello non restano ormai che pochi ruderi; ben conservate, invece, risultano le strutture della cascina fortificata fatta costruire dai marchesi Stanga nell'Ottocento. Per l'architettura sacra degna di rilievo è la parrocchiale neoclassica, con facciata del Voghera, ove si conserva un polittico del '500.

Le notizie più antiche risalgono all'inizio dell'undicesimo secolo e si riferiscono a una donazione fatta da Ermengarda, figlia di Teodoldo da Azzanello, al prete Girardo di Acqualunga. Il toponimo è una forma diminutiva da Azzano, risalente al personale latino ATTIUS o ACCIUS con l'aggiunta del suffisso -ANUS. La zona fu probabilmente sede di insediamenti romani, la cui struttura non fu sostanzialmente modificata dopo l'invasione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>. Le terre, coltivate dai massari a titolo di usufruttuari per concessione demaniale, si trovarono al centro di vicende storiche di un certo rilievo, anche per la loro posizione strategica vicino alla riva dell'Oglio: l'antico castello, in particolare, nel XII secolo subì la furia dell'esercito di Lotario II sceso in Italia con l'intenzione di combattere i comuni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>; l'imperatore germanico distrusse l'edificio per punire gli azzanellesi, colpevoli di essersi alleati a Cremona contro il potere imperiale. Il maniero, ricostruito pochi anni dopo (e dotato di una guarnigione di un centinaio di soldati), fu nuovamente distrutto nel XIII secolo, nel corso delle lotte tra Milano e Cremona. Il borgo, passato con le sue terre ai monaci milanesi di Santa Maria Nuova insieme a Castelvisconti, fu infeudato alla diocesi di Cremona. Tra le famiglie nobiliari della zona si ricordano i Del Maino e gli Stanga; questi ultimi promossero lo sviluppo dell'economia locale con la realizzazione di un caseificio, di una segheria e di tre cascine. Dell'antico castello non restano ormai che pochi ruderi; ben conservate, invece, risultano le strutture della cascina fortificata fatta costruire dai marchesi Stanga nell'Ottocento. Per l'architettura sacra degna di rilievo è la parrocchiale neoclassica, con facciata del Voghera, ove si conserva un polittico del '500.

Economia

La popolazione vive prevalentemente di agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento) e foraggio e si allevano soprattutto bovini e suini. L'industria è presente nel comparto della metallurgia, che pure è contenuta in proporzioni estremamente ridotte. La rete commerciale completa il quadro delle risorse economiche che, sebbene appaiano modeste, comprendono anche il servizio bancario. Non si rileva la presenza di servizi sociali particolari e le strutture disponibili consentono la frequenza della sola scuola materna; non manca, tuttavia, una biblioteca per l'approfondimento culturale. Carenti invece sono le strutture sanitarie, che costringono la popolazione a spostarsi anche per i servizi di base, come quello farmaceutico. Le strutture ricettive presenti sul posto, limitate ad alcuni esercizi di ristorazione, non consentono possibilità di soggiorno.

La popolazione vive prevalentemente di agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento) e foraggio e si allevano soprattutto bovini e suini. L'industria è presente nel comparto della metallurgia, che pure è contenuta in proporzioni estremamente ridotte. La rete commerciale completa il quadro delle risorse economiche che, sebbene appaiano modeste, comprendono anche il servizio bancario. Non si rileva la presenza di servizi sociali particolari e le strutture disponibili consentono la frequenza della sola scuola materna; non manca, tuttavia, una biblioteca per l'approfondimento culturale. Carenti invece sono le strutture sanitarie, che costringono la popolazione a spostarsi anche per i servizi di base, come quello farmaceutico. Le strutture ricettive presenti sul posto, limitate ad alcuni esercizi di ristorazione, non consentono possibilità di soggiorno.

Relazioni

La presenza della riserva naturale non basta a farne una meta turistica, pur valorizzandone il patrimonio ambientale; poco frequentata anche per motivi di lavoro, assume un ruolo attivo e attira visitatori in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali, quale la fiera che si tiene l'ultima domenica di maggio; per il resto i rapporti con i centri vicini dipendono dalla necessità di recarsi al lavoro e a scuola o di raggiungere i servizi e la più fornita rete commerciale dei maggiori centri del circondario; ne risulta un complesso di relazioni intense e quotidiane, in cui il fenomeno del pendolarismo assume dimensioni significative per la comunità. Il Patrono, Sant'Andrea, si festeggia il 30 novembre con l'omonima sagra, ulteriore motivo di interesse e momento di vivacità per la vita del comune.

La presenza della riserva naturale non basta a farne una meta turistica, pur valorizzandone il patrimonio ambientale; poco frequentata anche per motivi di lavoro, assume un ruolo attivo e attira visitatori in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali, quale la fiera che si tiene l'ultima domenica di maggio; per il resto i rapporti con i centri vicini dipendono dalla necessità di recarsi al lavoro e a scuola o di raggiungere i servizi e la più fornita rete commerciale dei maggiori centri del circondario; ne risulta un complesso di relazioni intense e quotidiane, in cui il fenomeno del pendolarismo assume dimensioni significative per la comunità. Il Patrono, Sant'Andrea, si festeggia il 30 novembre con l'omonima sagra, ulteriore motivo di interesse e momento di vivacità per la vita del comune.

Località

Cascina Pradazzo

Cascina Pradazzo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Azzanello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.