Descrizione

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole e su una modesta attività industriale. Gli atzaresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 212 a un massimo di 786 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è circondato da vasti vigneti; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare.

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole e su una modesta attività industriale. Gli atzaresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 212 a un massimo di 786 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è circondato da vasti vigneti; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare.

Storia

La sua denominazione, che nella dizione locale si presenta come “Azzàra”, ha mantenuto l’antica grafia sarda “tz”. Deriva, probabilmente, dalla parola sarda “Auttsàra”, fitonimo riferito a due tipi di piante rampicanti che si trovano nelle siepi. Abitata sin dall’epoca nuragica, sorse nel Medioevo dall’antica villa di Leonisa, periodo in cui fu inglobata nella curatoria dei Mandrolisai, nel Giudicato di Arborea. Con il dominio del re aragonese Martino fu concessa in feudo alla famiglia De Jana. Governata da questi ultimi per circa vent’anni, fu sottoposta, dal 1462, a diverse signorie, tra cui quelle dei Cubello, degli Alagon e dei Valertino. Nel 1839, con l’abolizione del feudalesimo, fu riscattata al demanio. Tra le vestigia di maggior pregio architettonico figurano: le domus de janas di Corongiu Senes; i resti di alcune tombe dei giganti; i nuraghi Abba Gadda (acqua calda), Su Pisu, Figus, Ni ‘e Crobu e Ligios; la ex chiesa parrocchiale, in stile gotico; l’attuale parrocchiale intitolata a Sant’Antioco, eretta nel Cinquecento secondo l’architettura tardo-romanica, al cui interno vi sono due interessanti altari lignei barocchi e una statua della Vergine; la chiesa di Santa Bambina, costruita intorno al Mille; la chiesa di Santa Maria e’ Josso, crollata agli inizi del 1900 e ricostruita, in stile moderno, intorno al 1970.

La sua denominazione, che nella dizione locale si presenta come “Azzàra”, ha mantenuto l’antica grafia sarda “tz”. Deriva, probabilmente, dalla parola sarda “Auttsàra”, fitonimo riferito a due tipi di piante rampicanti che si trovano nelle siepi. Abitata sin dall’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=EPOCANURAGICA'>epoca nuragica</a>, sorse nel Medioevo dall’antica villa di Leonisa, periodo in cui fu inglobata nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MANDROLISAI'>Mandrolisai</a>, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODIARBOREA'>Giudicato di Arborea</a>. Con il dominio del re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESE'>aragonese</a> Martino fu concessa in feudo alla famiglia De Jana. Governata da questi ultimi per circa vent’anni, fu sottoposta, dal 1462, a diverse signorie, tra cui quelle dei Cubello, degli Alagon e dei Valertino. Nel 1839, con l’abolizione del feudalesimo, fu riscattata al demanio. Tra le vestigia di maggior pregio architettonico figurano: le <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a> di Corongiu Senes; i resti di alcune <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBEDEIGIGANTI'>tombe dei giganti</a>; i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> Abba Gadda (acqua calda), Su Pisu, Figus, Ni ‘e Crobu e Ligios; la ex chiesa parrocchiale, in stile gotico; l’attuale parrocchiale intitolata a Sant’Antioco, eretta nel Cinquecento secondo l’architettura tardo-romanica, al cui interno vi sono due interessanti altari lignei barocchi e una statua della Vergine; la chiesa di Santa Bambina, costruita intorno al Mille; la chiesa di Santa Maria e’ Josso, crollata agli inizi del 1900 e ricostruita, in stile moderno, intorno al 1970.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, ortaggi, foraggi, olive, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta. L’industria è discretamente sviluppata nei comparti della lavorazione del legno, edile e dei laterizi. Interessante è l’artigianato presente con la lavorazione della lana e con la produzione di pregiati tappeti. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, che è in grado di soddisfare le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo, comprendente un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, ortaggi, foraggi, olive, uva (utilizzata per la produzione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=VINO'>vino</a> Doc) e altra frutta. L’industria è discretamente sviluppata nei comparti della lavorazione del legno, edile e dei laterizi. Interessante è l’artigianato presente con la lavorazione della lana e con la produzione di pregiati tappeti. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, che è in grado di soddisfare le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo, comprendente un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete di maggior afflusso turistico, le sue splendide bellezze naturali, valorizzate e tutelate dalla Comunità montana di appartenenza, rappresentano delle forti attrazioni per un discreto numero di visitatori. Interessanti sono, infatti, dal punto di vista naturalistico, i vicini rio Uatzu e la Serra sa Costa. Poco distante è anche il nuraghe Fenugu. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra del vino e la festa di Sant’Isidoro, accompagnata da una caratteristica processione con trattori e carri a buoi addobbati (i “traccas”) e con le donne in splendidi costumi folcloristici, la seconda domenica di maggio; la festa di Santa Maria del Grosso, il 22 agosto. Il Patrono, Sant’Antioco, si festeggia il 13 novembre.

Sebbene non figuri tra le mete di maggior afflusso turistico, le sue splendide bellezze naturali, valorizzate e tutelate dalla Comunità montana di appartenenza, rappresentano delle forti attrazioni per un discreto numero di visitatori. Interessanti sono, infatti, dal punto di vista naturalistico, i vicini rio Uatzu e la Serra sa Costa. Poco distante è anche il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> Fenugu. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la sagra del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=VINO'>vino</a> e la festa di Sant’Isidoro, accompagnata da una caratteristica processione con trattori e carri a buoi addobbati (i “traccas”) e con le donne in splendidi costumi folcloristici, la seconda domenica di maggio; la festa di Santa Maria del Grosso, il 22 agosto. Il Patrono, Sant’Antioco, si festeggia il 13 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Atzara in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.