Descrizione

Centro di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti è stato dato un intenso impulso all’attività industriale, in particolare al settore della confezione di articoli di vestiario e accessori. Gli arzergrandesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, si distribuiscono nelle località Vallonga, Arzaron-Basso, Bassa, Bosco, Capitello d’Arzaron, Caresin, Comunanze, Gesso, Marconi, Montagnon, Montin, Piave Bis, Pozzetto, Vigna, Vigna Ter, Gesso Bis e Caresin Bis; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale e in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato registra una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Regio Decreto, campeggia un’aquila nera in volo spiegato, nell’atto di afferrare, con gli artigli, quattro frecce rosse.

Centro di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti è stato dato un intenso impulso all’attività industriale, in particolare al settore della confezione di articoli di vestiario e accessori. Gli arzergrandesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, si distribuiscono nelle località Vallonga, Arzaron-Basso, Bassa, Bosco, Capitello d’Arzaron, Caresin, Comunanze, Gesso, Marconi, Montagnon, Montin, Piave Bis, Pozzetto, Vigna, Vigna Ter, Gesso Bis e Caresin Bis; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale e in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato registra una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Regio Decreto, campeggia un’aquila nera in volo spiegato, nell’atto di afferrare, con gli artigli, quattro frecce rosse.

Storia

Il suo territorio fu probabilmente abitato in epoca romana, come è dimostrato dalle numerose rovine di colonne e lapidi del tempo. La sua esistenza viene, tuttavia, provata soltanto a partire da un primo atto di donazione del 1088 in cui viene citata come Argere e successivamente in un documento del 1179 e in altro del 1297 in cui si precisava la dipendenza della sua chiesa dalla pieve di Piove di Sacco, al cui titolare era stata donata l’intera area da parte del re d’Italia Berengario I nel 897. Tra le famiglie proprietarie terriere spicca quella dei Buzzacarini che fecero costruire la chiesa parrocchiale dell’Annunciazione ed il campanile, e che si occuparono della gestione economica, sociale e amministrativa della popolazione. La sua storia è la storia della profonda povertà sofferta dai suoi abitanti nei tempi passati e degli sforzi compiuti per superarla. Le sue vicende sono legate a quelle dei centri vicini più grandi: dopo la guerra veneto-carrarese, viene incorporata per un lungo periodo nella repubblica di Venezia; subisce successivamente l’occupazione napoleonica e la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. Nel patrimonio storico-archiettonico si segnalano: i reperti che testimoniano una presenza romana; alcuni esempi di tipiche case di campagna venete, i casoni, e la chiesa parrocchiale in cui sono conservati due dipinti, La presentazione di Gesù al Tempio (del XVI secolo), e L’Annunciazione del XVIII secolo, entrambi di autori sconosciuti.

Il suo territorio fu probabilmente abitato in epoca romana, come è dimostrato dalle numerose rovine di colonne e lapidi del tempo. La sua esistenza viene, tuttavia, provata soltanto a partire da un primo atto di donazione del 1088 in cui viene citata come Argere e successivamente in un documento del 1179 e in altro del 1297 in cui si precisava la dipendenza della sua chiesa dalla pieve di Piove di Sacco, al cui titolare era stata donata l’intera area da parte del re d’Italia Berengario I nel 897. Tra le famiglie proprietarie terriere spicca quella dei Buzzacarini che fecero costruire la chiesa parrocchiale dell’Annunciazione ed il campanile, e che si occuparono della gestione economica, sociale e amministrativa della popolazione. La sua storia è la storia della profonda povertà sofferta dai suoi abitanti nei tempi passati e degli sforzi compiuti per superarla. Le sue vicende sono legate a quelle dei centri vicini più grandi: dopo la guerra veneto-carrarese, viene incorporata per un lungo periodo nella repubblica di Venezia; subisce successivamente l’occupazione napoleonica e la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. Nel patrimonio storico-archiettonico si segnalano: i reperti che testimoniano una presenza romana; alcuni esempi di tipiche case di campagna venete, i casoni, e la chiesa parrocchiale in cui sono conservati due dipinti, La presentazione di Gesù al Tempio (del XVI secolo), e L’Annunciazione del XVIII secolo, entrambi di autori sconosciuti.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. A causa dell’assenza di una stazione dei carabinieri, il sindaco esercita, all’occorrenza, anche l’autorità di pubblica sicurezza. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. è praticato anche l’allevamento di avicoli e di bovini. In anni più recenti si sono imposte le piccole e medie imprese industriali e artigianali operanti nei comparti tessile, meccanico, elettrico, conciario, chimico, edile, della lavorazione di materiale da costruzione, del legno, di mobili e di carta, della fabbricazione di vetro, motociclette, biciclette e prodotti per l’alimentazione degli animali. Un impulso considerevole ha, inoltre, registrato il comparto relativo alla confezione di articoli di vestiario e accessori. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie, che tuttavia comprendono il servizio bancario. Per le strutture culturali è presente il servizio di biblioteca; mancano, invece, quelle sociali, come asili nido o case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare le classi dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. A causa dell’assenza di una stazione dei carabinieri, il sindaco esercita, all’occorrenza, anche l’autorità di pubblica sicurezza. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. è praticato anche l’allevamento di avicoli e di bovini. In anni più recenti si sono imposte le piccole e medie imprese industriali e artigianali operanti nei comparti tessile, meccanico, elettrico, conciario, chimico, edile, della lavorazione di materiale da costruzione, del legno, di mobili e di carta, della fabbricazione di vetro, motociclette, biciclette e prodotti per l’alimentazione degli animali. Un impulso considerevole ha, inoltre, registrato il comparto relativo alla confezione di articoli di vestiario e accessori. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie, che tuttavia comprendono il servizio bancario. Per le strutture culturali è presente il servizio di biblioteca; mancano, invece, quelle sociali, come asili nido o case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare le classi dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, inoltre, abbastanza frequentata per lavoro grazie alla presenza di divense imprese. La popolazione ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e per gli scambi commerciali derivati dall’attività industriale. Il calendario delle ricorrenze religiose o folcloristiche, che potrebbero periodicamente richiamare numerosi visitatori dai dintorni, non risulta molto ricco, se si esclude la sagra in onore di Maria SS. Annunciata, che si tiene il 25 marzo. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, ricorre il 29 giugno.

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, inoltre, abbastanza frequentata per lavoro grazie alla presenza di divense imprese. La popolazione ha rapporti con il circondario per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche, il completamento degli studi e per gli scambi commerciali derivati dall’attività industriale. Il calendario delle ricorrenze religiose o folcloristiche, che potrebbero periodicamente richiamare numerosi visitatori dai dintorni, non risulta molto ricco, se si esclude la sagra in onore di Maria SS. Annunciata, che si tiene il 25 marzo. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, ricorre il 29 giugno.

Località

Bosco, Capitello d'Arzaron, Caresin, Gesso, Osteria Sole, Vallonga, Vigna

Bosco, Capitello d'Arzaron, Caresin, Gesso, Osteria Sole, Vallonga, Vigna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arzergrande rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.