Descrizione

Comune collinare, di origine antica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. Gli arteniesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo alla località Magnano in Riviera del comune omonimo. Il territorio, comprendente anche i nuclei Sornico Inferiore e Sornico Superiore, mostra un profilo geometrico con differenza di altitudine accentuata. Dominato dal colle di San Martino, l’abitato, sul quale sorgeva un castello medievale, di cui restano solo poche rovine, fa registrare una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, una torre argentata, merlata.

Comune collinare, di origine antica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. Gli arteniesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo alla località Magnano in Riviera del comune omonimo. Il territorio, comprendente anche i nuclei Sornico Inferiore e Sornico Superiore, mostra un profilo geometrico con differenza di altitudine accentuata. Dominato dal colle di San Martino, l’abitato, sul quale sorgeva un castello medievale, di cui restano solo poche rovine, fa registrare una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo azzurro, una torre argentata, merlata.

Storia

Già esistente in epoca romana, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti, ha un toponimo di origini incerte: alcuni studiosi lo fanno derivare dall’aggettivo latino ARTUS, cioè ‘stretto’, oppure dal nome di persona ARTENIUS o ARTEMIUS, mentre altri lo riportano al termine ARTHENIA, usato nel senso di ‘ara di Diana’, o all’unione dei nomi di derivazione celtica “ar”, ‘acqua’, e “dum”, ‘collina’, per cui avrebbe il significato di ‘collina sopra l’acqua’; non manca neppure chi lo interpreta come formato dalla radice “art”, ‘orso’, e dal suffisso –EN, cui si sarebbe poi aggiunta la desinenza –EA. Seguendo le vicende del suo castello, che cambiò proprietario molte volte, nel corso del Medioevo fu teatro di continui scontri tra i feudatari della zona. Verso la metà del Trecento fu inserita nel gastaldato di Gemona; ciò determinò lotte molto cruente e la distruzione del locale fortilizio, simbolo della resistenza arteniese: ricostruito e nuovamente demolito, venne riedificato nel XV secolo. Annessa alla Repubblica Veneta che, nel 1448, ne concesse l’investitura al nobile Giacomo di Savorgnano, nella seconda metà del XVI secolo ottenne la promulgazione dei propri statuti, aboliti poco dopo dal doge per la dura opposizione di Gemona, dalla quale fu separata con l’arrivo dei francesi, sul finire del Settecento. La storia successiva alla dominazione austriaca e all’annessione nell’Italia unita, nel 1866, ha seguito quella del resto della regione. Gravissimi sono stati i danni causati dal terremoto del 1976, che ne ha distrutto il patrimonio architettonico. Tra gli edifici di un certo rilievo merita di essere citata la chiesa di Santo Stefano in Clama, le cui origini risalgono al XII secolo; restaurata di recente, conserva un pregevole ciclo di affreschi, che ne costituisce l’elemento più importante.

Già esistente in epoca romana, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti, ha un toponimo di origini incerte: alcuni studiosi lo fanno derivare dall’aggettivo latino ARTUS, cioè ‘stretto’, oppure dal nome di persona ARTENIUS o ARTEMIUS, mentre altri lo riportano al termine ARTHENIA, usato nel senso di ‘ara di Diana’, o all’unione dei nomi di derivazione celtica “ar”, ‘acqua’, e “dum”, ‘collina’, per cui avrebbe il significato di ‘collina sopra l’acqua’; non manca neppure chi lo interpreta come formato dalla radice “art”, ‘orso’, e dal suffisso –EN, cui si sarebbe poi aggiunta la desinenza –EA. Seguendo le vicende del suo castello, che cambiò proprietario molte volte, nel corso del Medioevo fu teatro di continui scontri tra i feudatari della zona. Verso la metà del Trecento fu inserita nel gastaldato di Gemona; ciò determinò lotte molto cruente e la distruzione del locale fortilizio, simbolo della resistenza arteniese: ricostruito e nuovamente demolito, venne riedificato nel XV secolo. Annessa alla Repubblica Veneta che, nel 1448, ne concesse l’investitura al nobile Giacomo di Savorgnano, nella seconda metà del XVI secolo ottenne la promulgazione dei propri statuti, aboliti poco dopo dal doge per la dura opposizione di Gemona, dalla quale fu separata con l’arrivo dei francesi, sul finire del Settecento. La storia successiva alla dominazione austriaca e all’annessione nell’Italia unita, nel 1866, ha seguito quella del resto della regione. Gravissimi sono stati i danni causati dal terremoto del 1976, che ne ha distrutto il patrimonio architettonico. Tra gli edifici di un certo rilievo merita di essere citata la chiesa di Santo Stefano in Clama, le cui origini risalgono al XII secolo; restaurata di recente, conserva un pregevole ciclo di affreschi, che ne costituisce l’elemento più importante.

Economia

L’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, equini, caprini e avicoli. L’altra fonte di reddito, l’industria, è rappresentata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, della produzione di mangimi e della raccolta, depurazione e distribuzione dell’acqua; a queste si affiancano fabbriche di mobili, materie plastiche, macchine per ufficio e strumenti di precisione. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono anche quello bancario. Nelle scuole del posto s’impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

L’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, equini, caprini e avicoli. L’altra fonte di reddito, l’industria, è rappresentata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, della produzione di mangimi e della raccolta, depurazione e distribuzione dell’acqua; a queste si affiancano fabbriche di mobili, materie plastiche, macchine per ufficio e strumenti di precisione. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono anche quello bancario. Nelle scuole del posto s’impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono alquanto intensi, pur mancando manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche di particolare interesse. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono alquanto intensi, pur mancando manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche di particolare interesse. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto.

Località

Aplia, Borgo Val, Sornico Inferiore, Sornico Superiore

Aplia, Borgo Val, Sornico Inferiore, Sornico Superiore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Artegna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.