Descrizione

Centro collinare, di origine medioevale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale, quest'ultimo caratterizzato dalla presenza di numerose industrie tessili e di mobilifici. Gli arosiani, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale che, in seguito alla forte espansione edilizia degli ultimi anni, è contiguo alle omonime località dei comuni di Giussano (MI), Inverigo e Carugo. Una piccola parte della popolazione risiede nella località di Isola Bella-Freddo -contigua alla località Inverigo del comune omonimo-. Il territorio, disseminato di moderni insediamenti industriali, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, immerso nel verde dei boschi che punteggiano le colline brianzole, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un tralcio di pianta di rose; lo scudo è bordato d'azzurro.

Centro collinare, di origine medioevale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale, quest'ultimo caratterizzato dalla presenza di numerose industrie tessili e di mobilifici. Gli arosiani, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale che, in seguito alla forte espansione edilizia degli ultimi anni, è contiguo alle omonime località dei comuni di Giussano (MI), Inverigo e Carugo. Una piccola parte della popolazione risiede nella località di Isola Bella-Freddo -contigua alla località Inverigo del comune omonimo-. Il territorio, disseminato di moderni insediamenti industriali, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, immerso nel verde dei boschi che punteggiano le colline brianzole, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un tralcio di pianta di rose; lo scudo è bordato d'azzurro.

Storia

Faceva parte del contado della Martesana ed era compresa nella pieve di Marliano. Quando il territorio lombardo venne suddiviso tra chiese e monasteri, fu assegnata al monastero Maggiore di Milano e a questo legò il suo sviluppo. Di origini antichissime, infatti, il monastero viene indicato come luogo di prigionia dei Santi Protasio e Gervaso nel 387 e oggetto di importanti privilegi risalenti alla regina Teodolinda; alla badessa che lo reggeva la pace di Costanza, stipulata nel 1183, riconobbe grandi poteri: aveva, infatti, il diritto di emanare leggi e amministrare beni, ordinare punizioni e decidere della vendita dei prodotti della terra al di fuori del territorio, imporre il pagamento delle tasse al comune di Milano e nominare i parroci. In seguito, sia il contado che la pieve vennero concessi in feudo dai Visconti alla famiglia dei Marliani per poi essere venduti, nel 1683, alla potente famiglia milanese dei Crivelli. Nel 1785, all'epoca della dominazione austriaca, la regione entrò a far parte dell'ottavo distretto di Mariano con Galliano e poi, con i francesi, del dipartimento del Lario di cui Como era la capitale. In seguito alla battaglia di Magenta, nel 1859, e alla conseguente liberazione della Lombardia, entrò a far parte della provincia di Como. Un'interessante testimonianza dell'architettura religiosa è rappresentata dalla chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Nazario e Celso: costruita agli inizi del XVIII secolo sui resti di un precedente edificio, conserva al suo interno alcuni apprezzabili dipinti. Risalgono sempre agli inizi del Settecento il tempietto barocco nel quale è conservato un crocifisso in legno, oggetto di grande culto, e casa Olgiati, nata come residenza per i sacerdoti bisognosi di assistenza o di riposo.

Faceva parte del contado della Martesana ed era compresa nella pieve di Marliano. Quando il territorio lombardo venne suddiviso tra chiese e monasteri, fu assegnata al monastero Maggiore di Milano e a questo legò il suo sviluppo. Di origini antichissime, infatti, il monastero viene indicato come luogo di prigionia dei Santi Protasio e Gervaso nel 387 e oggetto di importanti privilegi risalenti alla regina <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TEODOLINDA'>Teodolinda</a>; alla badessa che lo reggeva la pace di Costanza, stipulata nel 1183, riconobbe grandi poteri: aveva, infatti, il diritto di emanare leggi e amministrare beni, ordinare punizioni e decidere della vendita dei prodotti della terra al di fuori del territorio, imporre il pagamento delle tasse al comune di Milano e nominare i parroci. In seguito, sia il contado che la pieve vennero concessi in feudo dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> alla famiglia dei Marliani per poi essere venduti, nel 1683, alla potente famiglia milanese dei Crivelli. Nel 1785, all'epoca della dominazione austriaca, la regione entrò a far parte dell'ottavo distretto di Mariano con Galliano e poi, con i francesi, del dipartimento del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LARIO'>Lario</a> di cui Como era la capitale. In seguito alla battaglia di Magenta, nel 1859, e alla conseguente liberazione della Lombardia, entrò a far parte della provincia di Como. Un'interessante testimonianza dell'architettura religiosa è rappresentata dalla chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Nazario e Celso: costruita agli inizi del XVIII secolo sui resti di un precedente edificio, conserva al suo interno alcuni apprezzabili dipinti. Risalgono sempre agli inizi del Settecento il tempietto barocco nel quale è conservato un crocifisso in legno, oggetto di grande culto, e casa Olgiati, nata come residenza per i sacerdoti bisognosi di assistenza o di riposo.

Economia

Il sistema produttivo locale, pur non avendo abbandonato il settore primario, presente con le colture di cereali, conta principalmente sulle attività industriali: notevole è la presenza di piccole industrie e di aziende artigianali specializzate nel settore del mobile e dell'arredamento. Molto sviluppato è anche il comparto metalmeccanico, al quale si affianca quello tessile. Le attività legate alla produzione di materiale plastico e al comparto edile completano il quadro del tessuto industriale. Un'ulteriore fonte di reddito è rappresentata dalle attività terziarie, che si compongono di una rete distributiva di ampie dimensioni. Tra le strutture sociali figurano case di riposo (una di queste ha sede nella splendida casa Olgiati) e nelle scuole locali si impartisce l'istruzione obbligatoria. Tra le strutture destinate all'arricchimento culturale figurano la biblioteca comunale e il museo, all'interno del quale è conservata una raccolta dell'avifauna lombarda. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Il sistema produttivo locale, pur non avendo abbandonato il settore primario, presente con le colture di cereali, conta principalmente sulle attività industriali: notevole è la presenza di piccole industrie e di aziende artigianali specializzate nel settore del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILE'>mobile</a> e dell'arredamento. Molto sviluppato è anche il comparto metalmeccanico, al quale si affianca quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>. Le attività legate alla produzione di materiale plastico e al comparto edile completano il quadro del tessuto industriale. Un'ulteriore fonte di reddito è rappresentata dalle attività terziarie, che si compongono di una rete distributiva di ampie dimensioni. Tra le strutture sociali figurano case di riposo (una di queste ha sede nella splendida casa Olgiati) e nelle scuole locali si impartisce l'istruzione obbligatoria. Tra le strutture destinate all'arricchimento culturale figurano la biblioteca comunale e il museo, all'interno del quale è conservata una raccolta dell'avifauna lombarda. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta di un turismo solo di tipo occasionale, offre discrete opportunità lavorative legate ai numerosi mobilifici. È al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie alla presenza degli insediamenti industriali. Un'ulteriore causa dei contatti che quotidianamente intercorrono con i centri limitrofi è rappresentata dall'esigenza di usufruire di scuole per l'istruzione secondaria di secondo grado e dei servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti che periodicamente animano la comunità va segnalata la fiera ornitologica di primavera, un evento di grande richiamo per gli appassionati. La festa dei Patroni, i Santi Nazario e Celsio, si celebra il 28 luglio.

Meta di un turismo solo di tipo occasionale, offre discrete opportunità lavorative legate ai numerosi mobilifici. È al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie alla presenza degli insediamenti industriali. Un'ulteriore causa dei contatti che quotidianamente intercorrono con i centri limitrofi è rappresentata dall'esigenza di usufruire di scuole per l'istruzione secondaria di secondo grado e dei servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti che periodicamente animano la comunità va segnalata la fiera ornitologica di primavera, un evento di grande richiamo per gli appassionati. La festa dei Patroni, i Santi Nazario e Celsio, si celebra il 28 luglio.

Località

Bittolo, Freddo, Isola Bella, Pilastrello, Sirtori

Bittolo, Freddo, Isola Bella, Pilastrello, Sirtori

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arosio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.