Descrizione

Comune di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. La comunità degli arenesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è distribuita in vari aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, i più popolosi sono: Fabbrica -contiguo alla località Cardazzo del comune di Bosnasco-, Ripaldina, Ghelfa, Monteacuto e Salerno. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 57 metri sul livello del mare ad un massimo di 103 metri; l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è uno scudo interzato in fascia, suddiviso cioè orizzontalmente in tre parti. Nel primo campo, smaltato d'azzurro, sono riprodotti un covone d'oro e un grappolo d'uva; nel secondo, a sfondo argenteo, campeggia un castello rosso merlato alla ghibellina; nel terzo, infine, quattro bande ondate d'argento risaltano su campo verde.

Comune di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. La comunità degli arenesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è distribuita in vari aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, i più popolosi sono: Fabbrica -contiguo alla località Cardazzo del comune di Bosnasco-, Ripaldina, Ghelfa, Monteacuto e Salerno. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 57 metri sul livello del mare ad un massimo di 103 metri; l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è uno scudo interzato in fascia, suddiviso cioè orizzontalmente in tre parti. Nel primo campo, smaltato d'azzurro, sono riprodotti un covone d'oro e un grappolo d'uva; nel secondo, a sfondo argenteo, campeggia un castello rosso merlato alla ghibellina; nel terzo, infine, quattro bande ondate d'argento risaltano su campo verde.

Storia

Attraversata dall'antica via Postumia, deve le sue origini all'intensificarsi dei traffici commerciali tra i borghi dell'entroterra padano e quelli adriatici lungo l'importante arteria di traffico fluviale costituita dal Po, che ha sempre avuto un peso notevole nelle vicende di questo comune, nato probabilmente come stazione di transito sugli itinerari percorsi da uomini e merci. Nel corso del Medioevo, per la sua posizione strategica, al confine con Piacenza, fu al centro di continue lotte tra questa città (alla quale si sottomise temporaneamente alla metà del XII secolo), e Pavia, rivestendo un ruolo importante anche nella guerra tra i piacentini e Federico Barbarossa. Acquistata nella seconda metà del XII secolo da Giacomo Portalbera e Riccardo Sacchetti, divenne in seguito possedimento dei Beccaria, ai quali subentrarono i Visconti, i Sanseverino, gli Speciani e i conti Mandelli. Nel 1526 fu attraversata dall'esercito tedesco in marcia verso Roma e fu coinvolta, verso la metà del XVII secolo, nella guerra tra francesi e spagnoli, durante la quale il duca di Modena vi istituì un presidio per il rifornimento delle truppe francesi. Tra i monumenti spiccano: il castello dei Beccaria, palazzo Negri, palazzo Visconti, palazzo Mandelli, la chiesa di San Giorgio, del XIII secolo, e la chiesa di San Rocco.

Attraversata dall'antica via Postumia, deve le sue origini all'intensificarsi dei traffici commerciali tra i borghi dell'entroterra padano e quelli adriatici lungo l'importante arteria di traffico fluviale costituita dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, che ha sempre avuto un peso notevole nelle vicende di questo comune, nato probabilmente come stazione di transito sugli itinerari percorsi da uomini e merci. Nel corso del Medioevo, per la sua posizione strategica, al confine con Piacenza, fu al centro di continue lotte tra questa città (alla quale si sottomise temporaneamente alla metà del XII secolo), e Pavia, rivestendo un ruolo importante anche nella guerra tra i piacentini e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>. Acquistata nella seconda metà del XII secolo da Giacomo Portalbera e Riccardo Sacchetti, divenne in seguito possedimento dei Beccaria, ai quali subentrarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, i Sanseverino, gli Speciani e i conti Mandelli. Nel 1526 fu attraversata dall'esercito tedesco in marcia verso Roma e fu coinvolta, verso la metà del XVII secolo, nella guerra tra francesi e spagnoli, durante la quale il duca di Modena vi istituì un presidio per il rifornimento delle truppe francesi. Tra i monumenti spiccano: il castello dei Beccaria, palazzo Negri, palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, palazzo Mandelli, la chiesa di San Giorgio, del XIII secolo, e la chiesa di San Rocco.

Economia

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, che consentono proficue coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutteti; diffuso è l'allevamento di bovini, seguito da quello di avicoli. Nell'industria si registra lo sviluppo del comparto del calcestruzzo e di quello meccanico ma non mancano stabilimenti di apparecchi medicali, imprese edili, un mobilificio, una falegnameria e alcune fabbriche di manufatti in cemento e di prodotti siderurgici e di fibrocemento. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a poco rilevanti servizi amministrativi, di consulenza informatica e di trasporti, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari e manca perfino una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, che consentono proficue coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutteti; diffuso è l'allevamento di bovini, seguito da quello di avicoli. Nell'industria si registra lo sviluppo del comparto del calcestruzzo e di quello meccanico ma non mancano stabilimenti di apparecchi medicali, imprese edili, un <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICIO'>mobilificio</a>, una falegnameria e alcune fabbriche di manufatti in cemento e di prodotti siderurgici e di fibrocemento. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a poco rilevanti servizi amministrativi, di consulenza informatica e di trasporti, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari e manca perfino una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, a causa della mancanza di attrattive particolari, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo dell'industria che consente l'immigrazione di un flusso significativo di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze nei servizi, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, quale la sagra di San Rocco, che ha luogo la seconda domenica di agosto. Tipici prodotti gastronomici locali sono i piatti a base di pesce di fiume, le rane e le trippe. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 24 aprile, in coincidenza con l'omonima fiera.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, a causa della mancanza di attrattive particolari, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo dell'industria che consente l'immigrazione di un flusso significativo di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze nei servizi, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, quale la sagra di San Rocco, che ha luogo la seconda domenica di agosto. Tipici prodotti gastronomici locali sono i piatti a base di pesce di fiume, le rane e le trippe. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 24 aprile, in coincidenza con l'omonima fiera.

Località

Ca' dei Ratti, Ca' Facaldo, Colombarolo, Fabbrica, Fornace, Frega, Guelfa, Monteacuto, Parpanese, Pavesa, Piantà, Plessa, Ripaldina, Salerno, Stazione, Vaga, Zappellone

Ca' dei Ratti, Ca' Facaldo, Colombarolo, Fabbrica, Fornace, Frega, Guelfa, Monteacuto, Parpanese, Pavesa, Piantà, Plessa, Ripaldina, Salerno, Stazione, Vaga, Zappellone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arena Po rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.