Descrizione

Centro collinare di origine molto antica, la cui economia poggia su un discreto apparato industriale e commerciale, oltre che sul settore primario e sulle attività artigianali di falegnameria. La comunità degli aquinati, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale, posto a precipizio sul vallone omonimo e caratterizzato da una pianta allungata. Il territorio comunale alterna il profilo regolare e solo lievemente ondulato della pianura coltivata a quello più aspro dei contrafforti del monte Cairo, coperto di folti boschi di lecci, querce e faggi nonché popolato da volpi e lepri; fino ad alcuni decenni or sono questa cima solitaria ospitava anche alcuni esemplari di lupo appenninico, oggi completamente scomparso.

Centro collinare di origine molto antica, la cui economia poggia su un discreto apparato industriale e commerciale, oltre che sul settore primario e sulle attività artigianali di falegnameria. La comunità degli aquinati, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale, posto a precipizio sul vallone omonimo e caratterizzato da una pianta allungata. Il territorio comunale alterna il profilo regolare e solo lievemente ondulato della pianura coltivata a quello più aspro dei contrafforti del monte Cairo, coperto di folti boschi di lecci, querce e faggi nonché popolato da volpi e lepri; fino ad alcuni decenni or sono questa cima solitaria ospitava anche alcuni esemplari di lupo appenninico, oggi completamente scomparso.

Storia

Fu sede di un importante insediamento volsco, divenuto nel 39 a.C. colonia romana e poi distrutto dai goti e dai longobardi. Inserita nel ducato di Benevento, divenne sede di gastaldato (IX secolo) e di contea (X secolo), costituendo per molti secoli il centro di potere dei conti D'Aquino. Nel XV secolo passò sotto il dominio della famiglia D'Avalos e nel 1583 venne acquistata dai Boncompagni, che la tennero fino alla fine del Settecento, quando entrò a far parte del regno di Napoli. Il toponimo, citato anche nelle fonti classiche, non ha un'etimologia certa: forse si può confrontare con altri toponimi in -INUM, in genere connessi ad antroponimi, in questo caso il latino ACIVIUS o l'osco AKVIIAI. Il passato ricco di storia rivive attraverso numerose e prestigiose testimonianze architettoniche: la presenza romana è testimoniata dalle lastre di pietra lavica dell'antica via Latina, da tratti di mura augustee, dall'arco di Marcantonio, le cui colonne sono oggi in parte sommerse dalle acque, dal Capitolium o tempio maggiore, trasformato in età tardo-antica in una chiesa in onore di San Pietro, e dalla porta di San Lorenzo o Capuana, di epoca imperiale, attraverso cui si accede all'antica AQUINUM; l'età medievale è rappresentata soprattutto dalla chiesa di Santa Maria della Libera, costruita tra il 1000 ed il 1100 in stile romanico, arricchita da un prezioso mosaico nel portale centrale e da una lunga scalinata, sul cui ultimo gradino sono incastonate le TABULAE LUSORIAE, prototipo romano di scacchiera. Il patrimonio monumentale annovera inoltre il castello dei conti D'Aquino e la recente cattedrale, realizzata negli anni Cinquanta, nel cui interno sono custoditi un grandioso mosaico di Carlo Mariani e altorilievi ceramici dello scultore Angelo Bianchini.

Fu sede di un importante insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=VOLSCO'>volsco</a>, divenuto nel 39 a.C. colonia romana e poi distrutto dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=GOTI'>goti</a> e dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>. Inserita nel ducato di Benevento, divenne sede di gastaldato (IX secolo) e di contea (X secolo), costituendo per molti secoli il centro di potere dei conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a>. Nel XV secolo passò sotto il dominio della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAVALOS'>D'Avalos</a> e nel 1583 venne acquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BONCOMPAGNI'>Boncompagni</a>, che la tennero fino alla fine del Settecento, quando entrò a far parte del regno di Napoli. Il toponimo, citato anche nelle fonti classiche, non ha un'etimologia certa: forse si può confrontare con altri toponimi in -INUM, in genere connessi ad antroponimi, in questo caso il latino ACIVIUS o l'osco AKVIIAI. Il passato ricco di storia rivive attraverso numerose e prestigiose testimonianze architettoniche: la presenza romana è testimoniata dalle lastre di pietra lavica dell'antica via Latina, da tratti di mura augustee, dall'arco di Marcantonio, le cui colonne sono oggi in parte sommerse dalle acque, dal Capitolium o tempio maggiore, trasformato in età tardo-antica in una chiesa in onore di San Pietro, e dalla porta di San Lorenzo o Capuana, di epoca imperiale, attraverso cui si accede all'antica AQUINUM; l'età medievale è rappresentata soprattutto dalla chiesa di Santa Maria della Libera, costruita tra il 1000 ed il 1100 in stile romanico, arricchita da un prezioso mosaico nel portale centrale e da una lunga scalinata, sul cui ultimo gradino sono incastonate le TABULAE LUSORIAE, prototipo romano di scacchiera. Il patrimonio monumentale annovera inoltre il castello dei conti D'Aquino e la recente cattedrale, realizzata negli anni Cinquanta, nel cui interno sono custoditi un grandioso mosaico di Carlo Mariani e altorilievi ceramici dello scultore Angelo Bianchini.

Economia

La comunità si dedica con successo alle attività commerciali, favorite dalla vicinanza delle grandi reti di traffico, e a quelle industriali, discretamente sviluppate, in particolare per quanto riguarda i comparti chimico, metallurgico, della gomma, della plastica e del mobile. Solo una piccola parte degli aquinati, invece, continua a dedicarsi alle tradizionali attività rurali, che consistono nella coltivazione di cereali, frutta, olive e foraggi nonché nell'allevamento di bovini. La comunità dispone di un'efficiente rete di servizi, comprendente il credito e le assicurazioni, ed è caratterizzata da notevole vivacità intellettuale, come testimonia la presenza di emittenti televisive private. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, le scuole dell'obbligo e una biblioteca comunale; dotato di un servizio di guardia medica itinerante, usufruisce anche dell'assistenza socio-sanitaria fornita da un consultorio familiare e dalla farmacia; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e soggiorno.

La comunità si dedica con successo alle attività commerciali, favorite dalla vicinanza delle grandi reti di traffico, e a quelle industriali, discretamente sviluppate, in particolare per quanto riguarda i comparti chimico, metallurgico, della gomma, della plastica e del mobile. Solo una piccola parte degli aquinati, invece, continua a dedicarsi alle tradizionali attività rurali, che consistono nella coltivazione di cereali, frutta, olive e foraggi nonché nell'allevamento di bovini. La comunità dispone di un'efficiente rete di servizi, comprendente il credito e le assicurazioni, ed è caratterizzata da notevole vivacità intellettuale, come testimonia la presenza di emittenti televisive private. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, le scuole dell'obbligo e una biblioteca comunale; dotato di un servizio di guardia medica itinerante, usufruisce anche dell'assistenza socio-sanitaria fornita da un consultorio familiare e dalla farmacia; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e soggiorno.

Relazioni

Al prestigio delle numerose testimonianze del passato si coniuga il richiamo esercitato da molte interessanti manifestazioni all'insegna della cultura, delle tradizioni religiose e della gastronomia: l'”Estate aquinate” (agosto), la sagra degli “abbottapezzent”, tipico piatto locale (agosto), e le feste della Madonna del Canneto (23 agosto), di San Costanzo vescovo (1 settembre) e della Madonna della Libera (prima domenica di ottobre). La festa del Patrono, San Tommaso d'Aquino, si celebra il 7 marzo; già dal pomeriggio della vigilia grandi falò vengono allestiti nelle vie dell'abitato (il più grande viene acceso nella piazza Conti D'Aquino), che la mattina successiva fanno da teatro alla processione in onore del Santo. Ha dato i natali a Decimo Giunio Giovenale, poeta satirico latino (55 d.C. circa-135 circa).

Al prestigio delle numerose testimonianze del passato si coniuga il richiamo esercitato da molte interessanti manifestazioni all'insegna della cultura, delle tradizioni religiose e della gastronomia: l'”Estate aquinate” (agosto), la sagra degli “abbottapezzent”, tipico piatto locale (agosto), e le feste della Madonna del Canneto (23 agosto), di San Costanzo vescovo (1 settembre) e della Madonna della Libera (prima domenica di ottobre). La festa del Patrono, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SANTOMMASODAQUINO'>San Tommaso d'Aquino</a>, si celebra il 7 marzo; già dal pomeriggio della vigilia grandi falò vengono allestiti nelle vie dell'abitato (il più grande viene acceso nella piazza Conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a>), che la mattina successiva fanno da teatro alla processione in onore del Santo. Ha dato i natali a Decimo Giunio Giovenale, poeta satirico latino (55 d.C. circa-135 circa).

Località

Campitelli, Filetti, San Marco, Valli, Zammarelli

Campitelli, Filetti, San Marco, Valli, Zammarelli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Aquino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.