Descrizione

Comune di montagna, dalle origini antichissime, che si basa su un'economia articolata in svariate attività: industriali, artigianali e commerciali soprattutto connesse al turismo. La comunità degli aprichesi presenta un indice di vecchiaia nella media e si distribuisce nel capoluogo comunale, oltre che nella vicina località di Liscedo. Il territorio mostra un aspetto orografico decisamente variegato, con sensibili differenze di altitudine tra una zona e l'altra. Di buon richiamo turistico, racchiude  un paesaggio suggestivo, di cui fa parte la riserva faunistica "Val Belviso-Barbellino" nota per la varietà della sua fauna composta di camosci, cervi, caprioli, scoiattoli, martore, faine, volpi, marmotte. L'abitato è immerso in questo spettacolare ambiente naturale ed è interessato da una consistente espansione edilizia, che sembra non aver minacciato per il momento l'equilibrio architettonico-ambientale del luogo. Nello stemma comunale, concesso con decreto del Presidente della Repubblica, domina l'immagine di una montagna con cinque cime, sovrastata da una stella alpina posta in cielo aperto.   

Comune di montagna, dalle origini antichissime, che si basa su un'economia articolata in svariate attività: industriali, artigianali e commerciali soprattutto connesse al turismo. La comunità degli aprichesi presenta un indice di vecchiaia nella media e si distribuisce nel capoluogo comunale, oltre che nella vicina località di Liscedo. Il territorio mostra un aspetto orografico decisamente variegato, con sensibili differenze di altitudine tra una zona e l'altra. Di buon richiamo turistico, racchiude  un paesaggio suggestivo, di cui fa parte la riserva faunistica "Val Belviso-Barbellino" nota per la varietà della sua fauna composta di camosci, cervi, caprioli, scoiattoli, martore, faine, volpi, marmotte. L'abitato è immerso in questo spettacolare ambiente naturale ed è interessato da una consistente espansione edilizia, che sembra non aver minacciato per il momento l'equilibrio architettonico-ambientale del luogo. Nello stemma comunale, concesso con decreto del Presidente della Repubblica, domina l'immagine di una montagna con cinque cime, sovrastata da una stella alpina posta in cielo aperto.   

Storia

Comune autonomo dal 1927, ha origini antichissime  e deriva probabilmente il suo  nome dal latino APRICUS(׳aperto׳, ׳soleggiato׳). Le incisioni rupestri rinvenute nella zona testimoniano una presenza arcaica in questi luoghi. D'altronde la vicinanza del passo alpino omonimo, lo rendeva un itinerario altamente strategico e sfruttato già al tempo dei romani, come dimostrano i resti di una strada dell'epoca. Durante il Medioevo lo stesso cammino veniva utilizzato per trasportare il ferro estratto nella valle di Belvisio e diretto in Val Camonica. Nel XIII secolo Aprica era composto da circa 500 anime e apparteneva alla parrocchia  di Teglio da cui si staccò nel primo ventennio del '400. Nei due secoli successivi, con alterne fortune, si trovò ad essere terra di confine tra la Repubblica di Venezia e lo Stato delle Tre Leghe, finché la peste del '600 non ne disperse la popolazione nelle varie contrade. Perse di importanza come zona di confine durante il periodo napoleonico. Tra i monumenti che sorgono nell'area si ricorda la chiesa di Santa Maria Assunta, restaurata varie volte nel corso degli anni, con un interessante portale barocco, risalente alla fine del '700 ; al suo interno si trovano vari dipinti e un confessionale in noce del XVIII secolo. La chiesa di S. Pietro è una delle più antiche della Valtellina: fu eretta infatti nel '300.  

Comune autonomo dal 1927, ha origini antichissime  e deriva probabilmente il suo  nome dal latino APRICUS(׳aperto׳, ׳soleggiato׳). Le incisioni rupestri rinvenute nella zona testimoniano una presenza arcaica in questi luoghi. D'altronde la vicinanza del passo alpino omonimo, lo rendeva un itinerario altamente strategico e sfruttato già al tempo dei romani, come dimostrano i resti di una strada dell'epoca. Durante il Medioevo lo stesso cammino veniva utilizzato per trasportare il ferro estratto nella valle di Belvisio e diretto in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALCAMONICA'>Val Camonica</a>. Nel XIII secolo Aprica era composto da circa 500 anime e apparteneva alla parrocchia  di Teglio da cui si staccò nel primo ventennio del '400. Nei due secoli successivi, con alterne fortune, si trovò ad essere terra di confine tra la Repubblica di Venezia e lo Stato delle Tre Leghe, finché la peste del '600 non ne disperse la popolazione nelle varie contrade. Perse di importanza come zona di confine durante il periodo napoleonico. Tra i monumenti che sorgono nell'area si ricorda la chiesa di Santa Maria Assunta, restaurata varie volte nel corso degli anni, con un interessante portale barocco, risalente alla fine del '700 ; al suo interno si trovano vari dipinti e un confessionale in noce del XVIII secolo. La chiesa di S. Pietro è una delle più antiche della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>: fu eretta infatti nel '300.  

Economia

Il comune è sede oltre che degli uffici municipali e postali anche dell'Apt. Numerose e variamente articolate sono le fonti di reddito della popolazione. Accanto alle attività zootecniche, specializzate nell'allevamento di caprini, ovini e bovini, i cui prodotti sono impiegati nell'industria lattiero-casearia, si riscontra un ricco tessuto industriale. Molte sono le imprese impegnate nella lavorazione del legno, nella produzione di mobili e nell'edilizia. Il terziario, principalmente indotto dal flusso turistico, ha sviluppato una buona rete distributiva . A fronte di un'articolata e fiorente attività commerciale è presente anche il servizio bancario. Le strutture sociali fanno segnalare la presenza di un asilo nido e di un orfanotrofio, quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell'obbligo. Tra i servizi pubblici particolari si segnala quello del soccorso alpino, mentre la presenza di un notevole indotto turistico (favorita dalle infrastrutture necessarie per il pattinaggio su ghiaccio e per lo sci, con funivie e seggiovie su Passo di Aprica) ha permesso di sviluppare una consistente capacità ricettiva, formata da numerosi alberghi, ristoranti e da alcuni campeggi. La farmacia rappresenta l'unica forma di assistenza sanitaria presente sul posto.  

Il comune è sede oltre che degli uffici municipali e postali anche dell'Apt. Numerose e variamente articolate sono le fonti di reddito della popolazione. Accanto alle attività zootecniche, specializzate nell'allevamento di caprini, ovini e bovini, i cui prodotti sono impiegati nell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=INDUSTRIALATTIEROCASEARIA'>industria lattiero-casearia</a>, si riscontra un ricco tessuto industriale. Molte sono le imprese impegnate nella lavorazione del legno, nella produzione di mobili e nell'edilizia. Il terziario, principalmente indotto dal flusso turistico, ha sviluppato una buona rete distributiva . A fronte di un'articolata e fiorente attività commerciale è presente anche il servizio bancario. Le strutture sociali fanno segnalare la presenza di un asilo nido e di un orfanotrofio, quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell'obbligo. Tra i servizi pubblici particolari si segnala quello del soccorso alpino, mentre la presenza di un notevole indotto turistico (favorita dalle infrastrutture necessarie per il pattinaggio su ghiaccio e per lo sci, con funivie e seggiovie su Passo di Aprica) ha permesso di sviluppare una consistente capacità ricettiva, formata da numerosi alberghi, ristoranti e da alcuni campeggi. La farmacia rappresenta l'unica forma di assistenza sanitaria presente sul posto.  

Relazioni

Famoso centro turistico estivo e soprattutto invernale, diventa centro ricettivo per la domanda di  lavoro, di tipo stagionale e soprattutto nel settore turistico. Particolarmente intensi sono gli interscambi con i comuni vicini dovuti al traffico turistico, alle relazioni commerciali ed alla domanda di servizi. Tra i vari momenti di aggregazione popolare è da ricordare la festa patronale che si svolge il 29 giugno in onore dei Santi Pietro e Paolo, alla quale è collegata una nota fiera di merci varie che viene replicata il 19 settembre, giorno di S. Gennaro.  

Famoso centro turistico estivo e soprattutto invernale, diventa centro ricettivo per la domanda di  lavoro, di tipo stagionale e soprattutto nel settore turistico. Particolarmente intensi sono gli interscambi con i comuni vicini dovuti al traffico turistico, alle relazioni commerciali ed alla domanda di servizi. Tra i vari momenti di aggregazione popolare è da ricordare la festa patronale che si svolge il 29 giugno in onore dei Santi Pietro e Paolo, alla quale è collegata una nota fiera di merci varie che viene replicata il 19 settembre, giorno di S. Gennaro.  

Località

Liscedo, Palabione

Liscedo, Palabione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Aprica rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.