Descrizione

Comune collinare, di origine romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità degli anzanesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale -contiguo alle località di Alzate Brianza e Alserio dei comuni omonimi- e, in minor misura, nelle località di Bettolino e Cavognetto. Il territorio, il cui paesaggio offre una splendida vista sui laghi della Brianza e sui monti della fascia prealpina, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, adagiato su una serie di alture che digradano dolcemente fino al lago di Alserio, mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un torrione quadrato, col ponte levatoio abbassato, accompagnato, in capo, da un'ascia azzurra.

Comune collinare, di origine romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità degli anzanesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale -contiguo alle località di Alzate Brianza e Alserio dei comuni omonimi- e, in minor misura, nelle località di Bettolino e Cavognetto. Il territorio, il cui paesaggio offre una splendida vista sui laghi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BRIANZA'>Brianza</a> e sui monti della fascia prealpina, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, adagiato su una serie di alture che digradano dolcemente fino al lago di Alserio, mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un torrione quadrato, col ponte levatoio abbassato, accompagnato, in capo, da un'ascia azzurra.

Storia

Antico insediamento delle popolazioni della cultura di Golasecca, divenne in seguito presidio romano. La presenza romana è confermata dal rinvenimento di alcune tombe e lapidi all'interno dei parchi di villa del Soldo e villa Carcano. Il primo documento che la menziona risale al X secolo e riguarda la concessione del territorio ai canonici di San Giovanni in Monza a opera di Berengario, successivamente riconfermata da Ottone III nel Mille, da Lotario nel XII secolo e infine, agli inizi del XIII secolo, dai consoli di Milano. Intorno al Mille venne fortificata e fu munita di un castello. In epoca viscontea fu concessa al condottiero Facino Cane per poi passare in usufrutto ai conti Dal Verme, ai quali venne confermata in feudo intorno alla metà del XVI secolo da Carlo V. Ai Dal Verme subentrò il conte Claudio Giussani che ne fece dono alla figlia Paola quando sposò Carlo Carcano e fu il loro figlio, il marchese Luigi, l'ultimo signore del feudo. Con la dominazione austriaca le antiche suddivisioni territoriali furono eliminate e, con la rivoluzione francese prima e Napoleone poi, furono aboliti i diritti feudali. Di particolare interesse storico sono i reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici: oltre a suppellettili e strumenti da lavoro, sono state portate alla luce due monete, una romana del 221 a.C., l'altra imitante l'emidramma di Massalia (l'antica Marsiglia). Nel parco di villa Carcano è stata invece rinvenuta una lapide databile tra il 100 e il 200 d.C. Realizzato con la villa nel 1795 sulle vestigia di una più antica dimora, si rivela unico nel suo genere per prospettiva, ricchezza di vegetazione ed estensione. Di notevole interesse architettonico è anche l'antica parrocchiale di San Michele, consacrata nella seconda metà del XVI secolo e più volte ampliata e ristrutturata.

Antico insediamento delle popolazioni della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CULTURADIGOLASECCA'>cultura di Golasecca</a>, divenne in seguito presidio romano. La presenza romana è confermata dal rinvenimento di alcune tombe e lapidi all'interno dei parchi di villa del Soldo e villa Carcano. Il primo documento che la menziona risale al X secolo e riguarda la concessione del territorio ai canonici di San Giovanni in Monza a opera di Berengario, successivamente riconfermata da Ottone III nel Mille, da Lotario nel XII secolo e infine, agli inizi del XIII secolo, dai consoli di Milano. Intorno al Mille venne fortificata e fu munita di un castello. In epoca viscontea fu concessa al condottiero Facino Cane per poi passare in usufrutto ai conti Dal Verme, ai quali venne confermata in feudo intorno alla metà del XVI secolo da Carlo V. Ai Dal Verme subentrò il conte Claudio Giussani che ne fece dono alla figlia Paola quando sposò Carlo Carcano e fu il loro figlio, il marchese Luigi, l'ultimo signore del feudo. Con la dominazione austriaca le antiche suddivisioni territoriali furono eliminate e, con la rivoluzione francese prima e Napoleone poi, furono aboliti i diritti feudali. Di particolare interesse storico sono i reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici: oltre a suppellettili e strumenti da lavoro, sono state portate alla luce due monete, una romana del 221 a.C., l'altra imitante l'emidramma di Massalia (l'antica Marsiglia). Nel parco di villa Carcano è stata invece rinvenuta una lapide databile tra il 100 e il 200 d.C. Realizzato con la villa nel 1795 sulle vestigia di una più antica dimora, si rivela unico nel suo genere per prospettiva, ricchezza di vegetazione ed estensione. Di notevole interesse architettonico è anche l'antica parrocchiale di San Michele, consacrata nella seconda metà del XVI secolo e più volte ampliata e ristrutturata.

Economia

Gli anzanesi vivono dei prodotti agricoli (cereali, ortaggi e foraggi) e dell'allevamento di bovini; al settore primario si affianca quello industriale, presente soprattutto nei comparti tessile, metalmeccanico, edile, della produzione di materiali da costruzione e di materiale plastico. Non mancano aziende e laboratori specializzati nella realizzazione di mobili e oggetti d'arredamento, attività tipicamente brianzola. Il terziario si compone di una rete commerciale di modeste dimensioni (in grado tuttavia di soddisfare le esigenze della popolazione) e dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, manca inoltre di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche e musei, o allo sport e al tempo libero; nelle scuole locali si impartisce la sola istruzione primaria. Le strutture ricettive, pur non essendo presenti in numero rilevante, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per i servizi di base.

Gli anzanesi vivono dei prodotti agricoli (cereali, ortaggi e foraggi) e dell'allevamento di bovini; al settore primario si affianca quello industriale, presente soprattutto nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metalmeccanico, edile, della produzione di materiali da costruzione e di materiale plastico. Non mancano aziende e laboratori specializzati nella realizzazione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e oggetti d'arredamento, attività tipicamente brianzola. Il terziario si compone di una rete commerciale di modeste dimensioni (in grado tuttavia di soddisfare le esigenze della popolazione) e dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, manca inoltre di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali biblioteche e musei, o allo sport e al tempo libero; nelle scuole locali si impartisce la sola istruzione primaria. Le strutture ricettive, pur non essendo presenti in numero rilevante, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per i servizi di base.

Relazioni

Nonostante la quiete e l'incontaminata bellezza dei luoghi, è interessata da un turismo solo di tipo occasionale; le infrastrutture locali, non essendo particolarmente sviluppate, rendono necessario lo spostamento verso i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado, il commercio e l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli eventi ricorrenti che animano la comunità e che scandiscono il succedersi delle stagioni, figurano il mercatino di primavera, allestito durante il mese di aprile, e il mercatino d'autunno. La festa del Patrono, San Michele, viene celebrata il 29 settembre.

Nonostante la quiete e l'incontaminata bellezza dei luoghi, è interessata da un turismo solo di tipo occasionale; le infrastrutture locali, non essendo particolarmente sviluppate, rendono necessario lo spostamento verso i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado, il commercio e l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli eventi ricorrenti che animano la comunità e che scandiscono il succedersi delle stagioni, figurano il mercatino di primavera, allestito durante il mese di aprile, e il mercatino d'autunno. La festa del Patrono, San Michele, viene celebrata il 29 settembre.

Località

Bettolino, Cavognetto, Istituto San Giuseppe, Monticello, Stazione

Bettolino, Cavognetto, Istituto San Giuseppe, Monticello, Stazione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Anzano del Parco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.