Descrizione

Piccola comunità di montagna di impronta medievale, la cui originaria vocazione agricola, abbinata ad un fiorente artigianato della ceramica decorata a mano, si avvia ad essere scalzata dall'avvento del terziario. La comunità degli anversani, il cui indice di vecchiaia è da primato, risiede nel piccolo abitato di Castrovalva e nel capoluogo comunale, che, non avendo subito incongrui interventi di ristrutturazione del patrimonio abitativo, è un ricettacolo di preziosi valori architettonici. Il territorio comunale, squarciato dalle profonde gole del fiume Sagittario e bagnato da una cascata in località Ponte dell'Inferno, presenta, per via dell'alternanza di picchi e di depressioni che lo contraddistingue, un profilo geometrico molto vario. Il centro storico è adagiato su uno sperone all'imbocco delle gole -il sito è noto come Foce di Anversa-, su uno sfondo di boschi di faggio, che resistono ai rigori del clima. Nello stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un compasso a cui sono attorcigliate le spire di due serpenti; lo stemma usato dal Comune è quello riprodotto in alto.

Piccola comunità di montagna di impronta medievale, la cui originaria vocazione agricola, abbinata ad un fiorente artigianato della ceramica decorata a mano, si avvia ad essere scalzata dall'avvento del terziario. La comunità degli anversani, il cui indice di vecchiaia è da primato, risiede nel piccolo abitato di Castrovalva e nel capoluogo comunale, che, non avendo subito incongrui interventi di ristrutturazione del patrimonio abitativo, è un ricettacolo di preziosi valori architettonici. Il territorio comunale, squarciato dalle profonde gole del fiume Sagittario e bagnato da una cascata in località Ponte dell'Inferno, presenta, per via dell'alternanza di picchi e di depressioni che lo contraddistingue, un profilo geometrico molto vario. Il centro storico è adagiato su uno sperone all'imbocco delle gole -il sito è noto come Foce di Anversa-, su uno sfondo di boschi di faggio, che resistono ai rigori del clima. Nello stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di un compasso a cui sono attorcigliate le spire di due serpenti; lo stemma usato dal Comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il borgo, sorto nell'XI secolo probabilmente nel sito di un'antica città peligna, è elencato nel Catalogus Baronum fra i possessi dei Di Sangro e risulta essere, a quel tempo, sede di curia. Incluso nel regio demanio in seguito alla ribellione del conte Rainaldo all'imperatore Federico II, tornò agli antichi signori dal 1250 al 1435, quando l'intera contea passò sotto la guida di Giacomo Caldora. Nel 1463 costui fu privato dagli Aragonesi di tutti i suoi feudi ed il borgo, ceduto in un primo tempo a Nicolò da Procida, fu poi venduto a Giovan Vincenzo Belprato. I Recupito, marchesi di Raiano, ne entrarono in possesso nel 1715 e lo conservarono fino all'eversione dei diritti feudali. Il comune, che fino al 1926 fu denominato semplicemente Anversa, subì gli effetti catastrofici dei terremoti del 1915 e del 1984. Cinquecentesca è la bella chiesa della Madonna delle Grazie, la cui facciata rettangolare, formata da pietre squadrate, si fregia di un portale scolpito. Sopravvivono in buono stato di conservazione anche l'antichissima chiesa di San Marcello (XI secolo) e, fuori dell'abitato, quella di Santa Maria ad Nives, con l'annesso monastero. Imponenti i ruderi del castello normanno (XII secolo) e la torre cilindrica diroccata, che incombono sull'abitato.

Il borgo, sorto nell'XI secolo probabilmente nel sito di un'antica città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PELIGNA'>peligna</a>, è elencato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> fra i possessi dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DISANGRO'>Di Sangro</a> e risulta essere, a quel tempo, sede di curia. Incluso nel regio demanio in seguito alla ribellione del conte Rainaldo all'imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FEDERICOII'>Federico II</a>, tornò agli antichi signori dal 1250 al 1435, quando l'intera contea passò sotto la guida di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=GIACOMOCALDORA'>Giacomo Caldora</a>. Nel 1463 costui fu privato dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> di tutti i suoi feudi ed il borgo, ceduto in un primo tempo a Nicolò da Procida, fu poi venduto a Giovan Vincenzo Belprato. I Recupito, marchesi di Raiano, ne entrarono in possesso nel 1715 e lo conservarono fino all'eversione dei diritti feudali. Il comune, che fino al 1926 fu denominato semplicemente Anversa, subì gli effetti catastrofici dei terremoti del 1915 e del 1984. Cinquecentesca è la bella chiesa della Madonna delle Grazie, la cui facciata rettangolare, formata da pietre squadrate, si fregia di un portale scolpito. Sopravvivono in buono stato di conservazione anche l'antichissima chiesa di San Marcello (XI secolo) e, fuori dell'abitato, quella di Santa Maria ad Nives, con l'annesso monastero. Imponenti i ruderi del castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=NORMANNO'>normanno</a> (XII secolo) e la torre cilindrica diroccata, che incombono sull'abitato.

Economia

In questo comune tranquillo e appartato, la modernità ed il progresso hanno scarsa risonanza mentre è intensamente vissuto il dettato della tradizione. Una piccola porzione degli anversani si dedica con passione ma con scarsi rendimenti alle attività agricole, specializzate nella coltivazione di cereali, uva da vino e olive, ma la maggior parte delle energie convergono da qualche tempo su alcune importanti iniziative di valorizzazione ambientale: un territorio di 450 ettari, corrispondente alle suggestive gole del Sagittario, è divenuto oasi protetta del Wwf e, con itinerari di varia difficoltà, aree picnic, un orto botanico ed un museo, attira un vivace movimento turistico, da cui dipendono i futuri sviluppi del commercio, dei servizi e del sistema delle infrastrutture. Nel comune sono presenti solo gli ordinari uffici municipali e postali e le strutture scolastiche consentono unicamente la frequenza della scuola elementare; abbondano invece gli esercizi di ristoro ed è possibile soggiornare in un'azienda agrituristica; una farmacia, un campo di calcio e uno da tennis sono a disposizione per le necessità di pronto intervento, per il tempo libero e per l'esercizio fisico.

In questo comune tranquillo e appartato, la modernità ed il progresso hanno scarsa risonanza mentre è intensamente vissuto il dettato della tradizione. Una piccola porzione degli anversani si dedica con passione ma con scarsi rendimenti alle attività agricole, specializzate nella coltivazione di cereali, uva da vino e olive, ma la maggior parte delle energie convergono da qualche tempo su alcune importanti iniziative di valorizzazione ambientale: un territorio di 450 ettari, corrispondente alle suggestive gole del Sagittario, è divenuto oasi protetta del Wwf e, con itinerari di varia difficoltà, aree picnic, un orto botanico ed un museo, attira un vivace movimento turistico, da cui dipendono i futuri sviluppi del commercio, dei servizi e del sistema delle infrastrutture. Nel comune sono presenti solo gli ordinari uffici municipali e postali e le strutture scolastiche consentono unicamente la frequenza della scuola elementare; abbondano invece gli esercizi di ristoro ed è possibile soggiornare in un'azienda agrituristica; una farmacia, un campo di calcio e uno da tennis sono a disposizione per le necessità di pronto intervento, per il tempo libero e per l'esercizio fisico.

Relazioni

Le pareti scoscese delle gole del Sagittario, i selvaggi scorci fluviali, la fonte millenaria nota come Acqua Cavuto e l'infinita varietà della flora e della fauna sono solo alcune delle innumerevoli attrattive paesaggistiche del comprensorio anversano. La comunità, inoltre, è caratterizzata da grande vivacità culturale e da salda memoria storica, come dimostrano le manifestazioni che costellano i vari periodi dell'anno: la processione del Venerdì Santo, con l'incanto delle torce che squarciano il buio della notte fra cori sommessi; il premio Schiarini di arti figurative e letterarie riservato ai ragazzi abruzzesi (19 giugno); il certame di poesia dialettale che si svolge in agosto; i concerti di musica medievale, che riecheggiano nelle piazzette del centro storico il 25 dello stesso mese. Il Patrono S. Marcello si celebra il 16 gennaio.

Le pareti scoscese delle gole del Sagittario, i selvaggi scorci fluviali, la fonte millenaria nota come Acqua Cavuto e l'infinita varietà della flora e della fauna sono solo alcune delle innumerevoli attrattive paesaggistiche del comprensorio anversano. La comunità, inoltre, è caratterizzata da grande vivacità culturale e da salda memoria storica, come dimostrano le manifestazioni che costellano i vari periodi dell'anno: la processione del Venerdì Santo, con l'incanto delle torce che squarciano il buio della notte fra cori sommessi; il premio Schiarini di arti figurative e letterarie riservato ai ragazzi abruzzesi (19 giugno); il certame di poesia dialettale che si svolge in agosto; i concerti di musica medievale, che riecheggiano nelle piazzette del centro storico il 25 dello stesso mese. Il Patrono S. Marcello si celebra il 16 gennaio.

Località

Castrovalva, Sorgente Rufigno

Castrovalva, Sorgente Rufigno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Anversa degli Abruzzi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.