Descrizione

Comune di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa prevalentemente sull’agricoltura. Gli angrognini, che hanno un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Baussan-Giovo, con il maggior numero di residenti, e Serre; il resto della popolazione si distribuisce tra alcuni aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprensivo dell’area speciale Puntalausarot (2.830 m) e attraversato dall’omonimo torrente, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, circondato da boschi di faggi e castagni, ha un andamento plano-altimetrico tipico di montagna.

Comune di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa prevalentemente sull’agricoltura. Gli angrognini, che hanno un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Baussan-Giovo, con il maggior numero di residenti, e Serre; il resto della popolazione si distribuisce tra alcuni aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprensivo dell’area speciale Puntalausarot (2.830 m) e attraversato dall’omonimo torrente, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, circondato da boschi di faggi e castagni, ha un andamento plano-altimetrico tipico di montagna.

Storia

La sua denominazione è da accostare, secondo alcuni studiosi, alla voce piemontese “Grôgno”, indicante ‘bernoccolo’, che ovviamente fa riferimento alla collocazione dell’insediamento sui rilievi collinari. Altri studiosi ritengono, invece, che l’origine del toponimo è da rintracciare nel termine gallico “Agranio/Agrinia”, con significato di ‘prugnolo’. Di origine medievale, fu tra i primi comuni italiani ad accogliere il protestantesimo e nel 1555 fu sede del primo tempio protestante. Nel corso del XVII secolo venne ripetutamente distrutta a causa della dura persecuzione antivaldese. L’anno 1686 fu testimone dell’alleanza di Vittorio Amedeo II con il re di Francia Luigi XIV, alleanza che comportò la sistematica espulsione dei valdesi dalle loro valli e la confisca dei loro beni che furono donati a cittadini cattolici accolti in loco come in altre parti del Piemonte. Successivamente i valdesi si riconciliarono con Vittorio Amedeo ed ebbero così il permesso di ritornare nelle loro terre. Il suo rilevante centro storico accoglie quattro tra i più importanti templi delle valli. Il più caratteristico è il tempio di San Lorenzo, andato distrutto più volte nel corso dei secoli e sempre ricostruito. Vi è, poi, il tempio del Ciabàs, risalente al XVIII secolo, che accoglie le spoglie di numerosi personaggi stranieri protestanti deceduti in Piemonte. Non meno interessanti sono quello del Serre e del Pradeltorno, entrambi ricordati nella storia delle persecuzioni valdesi.

La sua denominazione è da accostare, secondo alcuni studiosi, alla voce piemontese “Grôgno”, indicante ‘bernoccolo’, che ovviamente fa riferimento alla collocazione dell’insediamento sui rilievi collinari. Altri studiosi ritengono, invece, che l’origine del toponimo è da rintracciare nel termine gallico “Agranio/Agrinia”, con significato di ‘prugnolo’. Di origine medievale, fu tra i primi comuni italiani ad accogliere il protestantesimo e nel 1555 fu sede del primo tempio protestante. Nel corso del XVII secolo venne ripetutamente distrutta a causa della dura persecuzione antivaldese. L’anno 1686 fu testimone dell’alleanza di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VITTORIOAMEDEO'>Vittorio Amedeo</a> II con il re di Francia Luigi XIV, alleanza che comportò la sistematica espulsione dei valdesi dalle loro valli e la confisca dei loro beni che furono donati a cittadini cattolici accolti in loco come in altre parti del Piemonte. Successivamente i valdesi si riconciliarono con Vittorio Amedeo ed ebbero così il permesso di ritornare nelle loro terre. Il suo rilevante centro storico accoglie quattro tra i più importanti templi delle valli. Il più caratteristico è il tempio di San Lorenzo, andato distrutto più volte nel corso dei secoli e sempre ricostruito. Vi è, poi, il tempio del Ciabàs, risalente al XVIII secolo, che accoglie le spoglie di numerosi personaggi stranieri protestanti deceduti in Piemonte. Non meno interessanti sono quello del Serre e del Pradeltorno, entrambi ricordati nella storia delle persecuzioni valdesi.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. L’agricoltura è specializzata nella coltivazione di frutteti e nell’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è scarsamente sviluppata: le poche attività produttive presenti sul territorio riguardano i comparti della lavorazione e conservazione delle carni, dell’edilizia e della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione per le sole classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale sono presenti i musei valdesi sparsi su tutto il territorio, ognuno caratterizzato da diverse tematiche. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. L’agricoltura è specializzata nella coltivazione di frutteti e nell’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è scarsamente sviluppata: le poche attività produttive presenti sul territorio riguardano i comparti della lavorazione e conservazione delle carni, dell’edilizia e della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione per le sole classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale sono presenti i musei valdesi sparsi su tutto il territorio, ognuno caratterizzato da diverse tematiche. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

L’appartenenza alla Comunità montana, l’aria salubre, la tranquillità del luogo, unite alle bellezze dell’ambiente circostante, costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, agli appassionati di sci, la possibilità di praticare questo sport su numerosi percorsi che la circondano –la zona più nota è la Vaccera, compresa tra il monte Castelletto (1.523 m) e il monte Servin (1.757 m)– e di raggiungere caratteristici rifugi alpini. Le piste hanno la particolarità di snodarsi in uno dei più suggestivi balconi che si affacciano sulla pianura piemontese, offrendo così uno scenario unico. Non vi si svolgono particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero animare la comunità richiamando visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

L’appartenenza alla Comunità montana, l’aria salubre, la tranquillità del luogo, unite alle bellezze dell’ambiente circostante, costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, agli appassionati di sci, la possibilità di praticare questo sport su numerosi percorsi che la circondano –la zona più nota è la Vaccera, compresa tra il monte Castelletto (1.523 m) e il monte Servin (1.757 m)– e di raggiungere caratteristici rifugi alpini. Le piste hanno la particolarità di snodarsi in uno dei più suggestivi balconi che si affacciano sulla pianura piemontese, offrendo così uno scenario unico. Non vi si svolgono particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero animare la comunità richiamando visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Arcia, Arvura, Baussan, Baussan-Giovo, Caccet, Case Buffa, Ciabas, Ciavia, Coissone, Eissart, Giordan, Giovo, Malano, Marchetti, Martello, Oddino, Pons, Pradeltorno, Puntalausarot, Roccia, San Lorenzo, Serre, Sonagliette

Arcia, Arvura, Baussan, Baussan-Giovo, Caccet, Case Buffa, Ciabas, Ciavia, Coissone, Eissart, Giordan, Giovo, Malano, Marchetti, Martello, Oddino, Pons, Pradeltorno, Puntalausarot, Roccia, San Lorenzo, Serre, Sonagliette

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Angrogna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.