Descrizione

Centro di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato dalla forte presenza di fabbriche di calzature. Gli altivolesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e in varie località, tra le quali le più popolose sono: Caselle, San Vito, Edifizio, Baldin e Perer e Barichelli, nonché in un numero piuttosto rilevante di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, sono raffigurati tre monti verdi, fondati su uno specchio d’acqua e sormontati da una corona.

Centro di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato dalla forte presenza di fabbriche di calzature. Gli altivolesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e in varie località, tra le quali le più popolose sono: Caselle, San Vito, Edifizio, Baldin e Perer e Barichelli, nonché in un numero piuttosto rilevante di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, sono raffigurati tre monti verdi, fondati su uno specchio d’acqua e sormontati da una corona.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono al periodo paleoveneto, come testimoniato dal rinvenimento, in un sepolcro portato alla luce nel XVIII secolo, di tre statuette in terracotta raffiguranti le divinità egizie Iside, Osiride e Ora, il cui culto si diffuse in questi luoghi in seguito ai rapporti commerciali con i popoli orientali. Il toponimo deriva dal latino ALTUS. Nel periodo romano costituì il centro della colonia romana di Asolo. Risalgono alla stessa epoca anche i numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona: tracce di strade, tombe con varie suppellettili e i resti di un intero villaggio rurale, quello degli Artesini. Nel corso del Medioevo seguì le vicende della vicina Asolo e nel 1339 venne annessa alla Repubblica veneta, entrando a far parte della podesteria di Asolo. La signoria veneziana, funestata sul finire del XVII secolo da un terremoto che provocò gravi danni, si protrasse fino al 1797, quando il territorio fu invaso dalle truppe napoleoniche, che portarono violenza e distruzioni. Seguì, quindi, occupazione austriaca, con il successivo coinvolgimento nei moti risorgimentali e l’annessione al Regno d’Italia. Il patrimonio storico-architettonico è abbastabza ricco, degni di rilievo, in particolare, sono il “Barco” della regina Caterina Cornaro, costruito sul finire del XV secolo, la settecentesca parrocchiale dedicata a Santa Fosca, la villa Van Axel sempre del Settecento infine, in località San Vito, la chiesa dei Ss. Vito e Modesto e la villa Bernardo-Giauna.

I primi insediamenti nella zona risalgono al periodo paleoveneto, come testimoniato dal rinvenimento, in un sepolcro portato alla luce nel XVIII secolo, di tre statuette in terracotta raffiguranti le divinità egizie Iside, Osiride e Ora, il cui culto si diffuse in questi luoghi in seguito ai rapporti commerciali con i popoli orientali. Il toponimo deriva dal latino ALTUS. Nel periodo romano costituì il centro della colonia romana di Asolo. Risalgono alla stessa epoca anche i numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona: tracce di strade, tombe con varie suppellettili e i resti di un intero villaggio rurale, quello degli Artesini. Nel corso del Medioevo seguì le vicende della vicina Asolo e nel 1339 venne annessa alla Repubblica veneta, entrando a far parte della podesteria di Asolo. La signoria veneziana, funestata sul finire del XVII secolo da un terremoto che provocò gravi danni, si protrasse fino al 1797, quando il territorio fu invaso dalle truppe napoleoniche, che portarono violenza e distruzioni. Seguì, quindi, occupazione austriaca, con il successivo coinvolgimento nei moti risorgimentali e l’annessione al Regno d’Italia. Il patrimonio storico-architettonico è abbastabza ricco, degni di rilievo, in particolare, sono il “Barco” della regina Caterina Cornaro, costruito sul finire del XV secolo, la settecentesca parrocchiale dedicata a Santa Fosca, la villa Van Axel sempre del Settecento infine, in località San Vito, la chiesa dei Ss. Vito e Modesto e la villa Bernardo-Giauna.

Economia

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini, suini e avicoli. Il settore industriale è costituito dal comparto alimentare, con fabbriche specializzate nella lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi, metalmeccanico, meccanico, tessile, dell’abbigliamento, delle calzature, del legno, della gomma e della plastica, del vetro, dei mobili e dei macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura; a questi si affiancano imprese edili e mangimifici. Il terziario si compone della rete distributiva e dell’insieme dei servizi, tra i quali si segnala il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali un asilo nido. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e le strutture culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini, suini e avicoli. Il settore industriale è costituito dal comparto alimentare, con fabbriche specializzate nella lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi, metalmeccanico, meccanico, tessile, dell’abbigliamento, delle calzature, del legno, della gomma e della plastica, del vetro, dei mobili e dei macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura; a questi si affiancano imprese edili e mangimifici. Il terziario si compone della rete distributiva e dell’insieme dei servizi, tra i quali si segnala il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali un asilo nido. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e le strutture culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si recano la possibilità di visitare, tra gli altri monumenti, la villa Emo del Palladio, registra molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al suo sviluppo industriale, specialmente nel settore delle calzature. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di vari appuntamenti folcloristici, quali: la mostra primaverile di fiori e piante, che si svolge ad aprile nella località di San Vito; la festa di San Vito, con degustazione di piatti tipici locali e intrattenimenti vari, che ha luogo a giugno, la mostra micologica, con presentazione di funghi nel loro ambiente naturale ricostruito e mostra fotografica con concorso, a ottobre; nella località di Caselle, la sagra di San Michele, con stand gastronomico, pesca di beneficenza e raduno d’auto d’epoca, a settembre, e la sagra di fine agosto, con musica, stand gastronomici con specialità tipiche locali e spettacolo pirotecnico. Il Patrono, San Valentino, si festeggia il 14 febbraio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si recano la possibilità di visitare, tra gli altri monumenti, la villa Emo del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PALLADIO'>Palladio</a>, registra molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al suo sviluppo industriale, specialmente nel settore delle calzature. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di vari appuntamenti folcloristici, quali: la mostra primaverile di fiori e piante, che si svolge ad aprile nella località di San Vito; la festa di San Vito, con degustazione di piatti tipici locali e intrattenimenti vari, che ha luogo a giugno, la mostra micologica, con presentazione di funghi nel loro ambiente naturale ricostruito e mostra fotografica con concorso, a ottobre; nella località di Caselle, la sagra di San Michele, con stand gastronomico, pesca di beneficenza e raduno d’auto d’epoca, a settembre, e la sagra di fine agosto, con musica, stand gastronomici con specialità tipiche locali e spettacolo pirotecnico. Il Patrono, San Valentino, si festeggia il 14 febbraio.

Località

Baldin e Perer, Barichelli, Caselle, Edifizio, San Vito

Baldin e Perer, Barichelli, Caselle, Edifizio, San Vito

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Altivole rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.