Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Gli alsenesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di Castelnuovo Fogliani, Chiaravalle, Cortina, Lusurasco e San Pietro nonché in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, pianeggiante nella parte centro-settentrionale, con variazioni altimetriche più accentuate in quella meridionale. L’abitato, con evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate tre torri d’argento, merlate alla guelfa, di cui la centrale “caricata” da due pastorali abbaziali d’oro decussati. Il capo dello scudo è “partito”: la prima sezione è azzurra, cuneata d’oro, la seconda, a sfondo rosso, si compone di tre pali d’argento con una fascia, anch’essa d’argento.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Gli alsenesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di Castelnuovo Fogliani, Chiaravalle, Cortina, Lusurasco e San Pietro nonché in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, pianeggiante nella parte centro-settentrionale, con variazioni altimetriche più accentuate in quella meridionale. L’abitato, con evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate tre torri d’argento, merlate alla guelfa, di cui la centrale “caricata” da due pastorali abbaziali d’oro decussati. Il capo dello scudo è “partito”: la prima sezione è azzurra, cuneata d’oro, la seconda, a sfondo rosso, si compone di tre pali d’argento con una fascia, anch’essa d’argento.

Storia

Le sue origini sono sicuramente anteriori al 1180, data d’inizio della costruzione del locale castello, attorno al quale si svilupparono le vicende del centro, continuamente in lotta con la vicina Parma per questioni di confine. Distrutta una prima volta sul finire del XII secolo dall’assalto di parmigiani, pavesi, cremonesi e modenesi, venne prontamente ricostruita, per essere nuovamente assediata dai piacentini nel 1269 e nel 1324. Dopo ripetute cessioni, dal 1466 fino alla metà dell’Ottocento fu proprietà dei Landi, ai quali subentrarono gli Sforza Fogliani. Nel 1924 fu donata al comune dalla duchessa Clelia Sforza Fogliani. Oltre al capoluogo comunale anche altre località hanno visto la loro storia svilupparsi attorno a importanti edifici: così Chiaravalle e Castelnuovo Fogliani. A Chiaravalle fu eretta dai monaci cistercensi, a partire dal 1145, una grande abbazia (ABBAZIA DI CHIARAVALLE)che, ricostruita dopo essere stata rasa al suolo, verso la metà del XIII secolo, da Federico II di Hohenstaufen, appartenne sempre ai monaci, tranne che nel periodo napoleonico; dal 1976 è però proprietà dello Stato. Anche Castelnuovo Fogliani ha seguito le sorti del suo castello medioevale che, dopo ripetuti passaggi di proprietà, appartenne ai principi Fogliani e nel 1925 fu donato dalla moglie del marchese Pallavicino da Parma alla Santa Sede, che vi aprì una sezione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Villa Oppi presso Castelnuovo Fogliani e gli edifici che compongono l’abbazia di Chiaravalle (la basilica dedicata a Santa Maria della Colomba, il capitolo e il chiostro trecentesco) contribuiscono ad arricchire il patrimonio storico-architettonico.

Le sue origini sono sicuramente anteriori al 1180, data d’inizio della costruzione del locale castello, attorno al quale si svilupparono le vicende del centro, continuamente in lotta con la vicina Parma per questioni di confine. Distrutta una prima volta sul finire del XII secolo dall’assalto di parmigiani, pavesi, cremonesi e modenesi, venne prontamente ricostruita, per essere nuovamente assediata dai piacentini nel 1269 e nel 1324. Dopo ripetute cessioni, dal 1466 fino alla metà dell’Ottocento fu proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>, ai quali subentrarono gli Sforza Fogliani. Nel 1924 fu donata al comune dalla duchessa Clelia Sforza Fogliani. Oltre al capoluogo comunale anche altre località hanno visto la loro storia svilupparsi attorno a importanti edifici: così Chiaravalle e Castelnuovo Fogliani. A Chiaravalle fu eretta dai monaci cistercensi, a partire dal 1145, una grande abbazia (<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ABBAZIADICHIARAVALLE'>ABBAZIA DI CHIARAVALLE</a>)che, ricostruita dopo essere stata rasa al suolo, verso la metà del XIII secolo, da Federico II di Hohenstaufen, appartenne sempre ai monaci, tranne che nel periodo napoleonico; dal 1976 è però proprietà dello Stato. Anche Castelnuovo Fogliani ha seguito le sorti del suo castello medioevale che, dopo ripetuti passaggi di proprietà, appartenne ai principi Fogliani e nel 1925 fu donato dalla moglie del marchese Pallavicino da Parma alla Santa Sede, che vi aprì una sezione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Villa Oppi presso Castelnuovo Fogliani e gli edifici che compongono l’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ABBAZIADICHIARAVALLE'>abbazia di Chiaravalle</a> (la basilica dedicata a Santa Maria della Colomba, il capitolo e il chiostro trecentesco) contribuiscono ad arricchire il patrimonio storico-architettonico.

Economia

Il sindaco, all’occorrenza, riveste anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; diffuso è anche l’allevamento di bovini e suini. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (in particolare lattiero-caseario e per la lavorazione e conservazione della frutta), metallurgico e delle calzature; a queste si affiancano stabilimenti meccanici e per la realizzazione di materiali da costruzione, imprese edili e centrali per la produzione e distribuzione del gas. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dall’abbazia dei monaci cistercensi. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Il sindaco, all’occorrenza, riveste anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; diffuso è anche l’allevamento di bovini e suini. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (in particolare lattiero-caseario e per la lavorazione e conservazione della frutta), metallurgico e delle calzature; a queste si affiancano stabilimenti meccanici e per la realizzazione di materiali da costruzione, imprese edili e centrali per la produzione e distribuzione del gas. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dall’abbazia dei monaci cistercensi. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di consistenti flussi turistici, diretti soprattutto all’abbazia di Chiaravalle, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera dai centri vicini. I suoi rapporti con i dintorni, tuttavia, non sono rilevanti, poiché mancano anche quei tradizionali appuntamenti religiosi, fieristici o del folclore, che altrove costituiscono periodicamente occasione di richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Meta di consistenti flussi turistici, diretti soprattutto all’abbazia di Chiaravalle, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera dai centri vicini. I suoi rapporti con i dintorni, tuttavia, non sono rilevanti, poiché mancano anche quei tradizionali appuntamenti religiosi, fieristici o del folclore, che altrove costituiscono periodicamente occasione di richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Località

Borio, Busasca, Case Boccelli, Castelnuovo Fogliani, Chiaravalle, Cortina, Fellegara, Gasparini, I Gennari, I Latte, Lusurasco, Palazzo, Pratolungo, Pratovalente, Ronchi, Saliceto, San Pietro, San Rocchino, Santa Maria Maddalena, Santinasso, Serpente, Stazione di Alseno

Borio, Busasca, Case Boccelli, Castelnuovo Fogliani, Chiaravalle, Cortina, Fellegara, Gasparini, I Gennari, I Latte, Lusurasco, Palazzo, Pratolungo, Pratovalente, Ronchi, Saliceto, San Pietro, San Rocchino, Santa Maria Maddalena, Santinasso, Serpente, Stazione di Alseno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Alseno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.