Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, la cui economia si basa essenzialmente sull'agricoltura (in particolare sulla viticoltura) affiancata da un crescente sviluppo industriale. Gli alfianesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Cardona, Casarello e Sanico, in aggregati urbani minori (di cui Casapaletti e Stazione di Tonco-Alfiano sono contigui al comune di Tonco), nonché numerose case sparse. Il territorio, dove sgorgano le sorgenti di acqua solfosalsoiodica dalle proprietà benefiche, da sempre note nella zona, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, circondato da verdi colture, ha un andamento plano-altimetrico vario; è in posizione panoramica. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è costituito da pali argentati e rossi: quelli laterali recano, nelle estremità superiori e inferiori rispettivamente, le lettere N, A, T e A; sul palo mediano spicca, al centro, la lettera T.

Comune collinare, di origine medievale, la cui economia si basa essenzialmente sull'agricoltura (in particolare sulla viticoltura) affiancata da un crescente sviluppo industriale. Gli alfianesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Cardona, Casarello e Sanico, in aggregati urbani minori (di cui Casapaletti e Stazione di Tonco-Alfiano sono contigui al comune di Tonco), nonché numerose case sparse. Il territorio, dove sgorgano le sorgenti di acqua solfosalsoiodica dalle proprietà benefiche, da sempre note nella zona, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L'abitato, circondato da verdi colture, ha un andamento plano-altimetrico vario; è in posizione panoramica. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è costituito da pali argentati e rossi: quelli laterali recano, nelle estremità superiori e inferiori rispettivamente, le lettere N, A, T e A; sul palo mediano spicca, al centro, la lettera T.

Storia

Il toponimo, apparso già nel IX secolo come ALFIANUS, è forma prediale composta dal suffisso -ANUS e da ALFIUS, a cui sarà aggiunto, in quella che è anche la denominazione attuale, il nome dei signori che ebbero in feudo la località. Più antiche attestazioni lo vedono come “Alfesianum”, “Alpezianum” e “Arpezianum”. Feudo medievale, tra i più antichi della zona, fu inizialmente compreso nei domini dei Marchesi del Monferrato, i quali lo concessero, in seguito, ad alcune famiglie del luogo. La sua importanza crebbe a partire dalla fine del X e l'inizio dell'XI secolo, quando venne infeudata a favore del marchese Guglielmo IV del Monferrato, da parte di Federico Barbarossa, come risulta da un diploma del 1164. Dall'anno 1531, venne concessa alla famiglia dei Natta che ne mantennero il possesso fino al 1900 e di cui Giovanni Giacomo fu primo signore. Il castello che abitarono è tuttora visibile sul colle sovrastante l'antico borgo, sebbene solo in parte, essendo oggi in rovina. Il XVI secolo fu testimone del suo passaggio alla casata dei Savoia. Tra le vestigia del passato vi sono: la chiesa di San Marziano, risalente al XVII secolo, in cui si possono ammirare i quadri del pittore Guglielmo Caccia; la cappella di San Defendente, anch'essa ospitante una tela del Caccia; la chiesa di Sant'Eusebio, al cui lato sono incastonati due busti romani; il castello di Razzano, oggi sede di una tenuta agricola.

Il toponimo, apparso già nel IX secolo come ALFIANUS, è forma prediale composta dal suffisso -ANUS e da ALFIUS, a cui sarà aggiunto, in quella che è anche la denominazione attuale, il nome dei signori che ebbero in feudo la località. Più antiche attestazioni lo vedono come “Alfesianum”, “Alpezianum” e “Arpezianum”. Feudo medievale, tra i più antichi della zona, fu inizialmente compreso nei domini dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>Marchesi del Monferrato</a>, i quali lo concessero, in seguito, ad alcune famiglie del luogo. La sua importanza crebbe a partire dalla fine del X e l'inizio dell'XI secolo, quando venne infeudata a favore del marchese Guglielmo IV del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, da parte di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>, come risulta da un diploma del 1164. Dall'anno 1531, venne concessa alla famiglia dei Natta che ne mantennero il possesso fino al 1900 e di cui Giovanni Giacomo fu primo signore. Il castello che abitarono è tuttora visibile sul colle sovrastante l'antico borgo, sebbene solo in parte, essendo oggi in rovina. Il XVI secolo fu testimone del suo passaggio alla casata dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Tra le vestigia del passato vi sono: la chiesa di San Marziano, risalente al XVII secolo, in cui si possono ammirare i quadri del pittore Guglielmo Caccia; la cappella di San Defendente, anch'essa ospitante una tela del Caccia; la chiesa di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SANTEUSEBIO'>Sant'Eusebio</a>, al cui lato sono incastonati due busti romani; il castello di Razzano, oggi sede di una tenuta agricola.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, frutta, foraggi e uva (utilizzata per la produzione del vino Doc Barbera), e con l'allevamento di avicoli, ovini, caprini, bovini e suini. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, meccanico, metallurgico, alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, degli apparecchi trasmittenti per la radio diffusione, per la televisione e il telefono. Il terziario si compone di una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono presenti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi elementari. L'arricchimento culturale è possibile grazie alla biblioteca civica. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, frutta, foraggi e uva (utilizzata per la produzione del vino Doc <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>), e con l'allevamento di avicoli, ovini, caprini, bovini e suini. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, degli apparecchi trasmittenti per la radio diffusione, per la televisione e il telefono. Il terziario si compone di una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono presenti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi elementari. L'arricchimento culturale è possibile grazie alla biblioteca civica. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di effettuare escursioni a chiunque desideri godere della tranquillità dell'ambiente naturale e della degustazione dei pregiati vini della zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa d'estate, il primo agosto, che è caratterizzata da serate danzanti e iniziative gastronomiche. Il Patrono, San Marziano, si festeggia il 6 marzo.

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di effettuare escursioni a chiunque desideri godere della tranquillità dell'ambiente naturale e della degustazione dei pregiati vini della zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa d'estate, il primo agosto, che è caratterizzata da serate danzanti e iniziative gastronomiche. Il Patrono, San Marziano, si festeggia il 6 marzo.

Località

Cardona, Casapaletti, Casarello, Sanico, Stazione di Tonco-Alfiano

Cardona, Casapaletti, Casarello, Sanico, Stazione di Tonco-Alfiano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Alfiano Natta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.