La più antica attestazione toponomastica, che risale al 1156, è quella di “Aladium”, con variante “Alladium”. Del 1407 è, invece, “Agladium”, documentazione maggiormente diffusa. La denominazione sembra derivare dal gentilizio latino ALLIUS cui è applicato il suffisso ipercorrettivo -adium, ricostruzione dotta del gallico -ACUM molto diffusa nel Canavese. Il toponimo indica ‘terra di Allio’. Di origine antica, sorse in periodo romano. Nel primo decennio del Mille era costituita semplicemente da un castello la cui funzione consisteva nel difendere Macugnano. I primi documenti che testimoniano la sua esistenza risalgono, però, al 1141; in essi furono messe agli atti le divisioni territoriali del Canavese e il passaggio di Agliè alla famiglia dei San Martino. Nel XIV secolo non prese parte alla rivolta popolare antifeudale e antisavoiarda che interessò molti centri della zona. Venne però coinvolta nelle lotte tra i guelfi San Martino e i ghibellini conti di Valperga e, nel 1355, su decisione dell’imperatore Carlo V, entrò a far parte dei domini dei marchesi del Monferrato. Alle continue lotte interne posero fine i Savoia nel 1391 e, a metà del XV secolo, le vennero concessi gli statuti comunali. Cent’anni più tardi fu testimone della dura guerra tra i Savoia e la Francia, al cui termine andò al potere il duca sabaudo Emanuele Filiberto. Nel 1764 venne acquistata da Carlo Emanuele III e, successivamente, invasa dai francesi guidati da Napoleone. Di particolare interesse storico-architettonico è il castello ducale, composto da trecento stanze arredate con mobili d’epoca e ricche di dipinti, sculture, reperti archeologici greci e romani provenienti da Tuscolo, vicino Frascati; circondato da giardini all’inglese e all’italiana, comprende un vasto parco ricco di fiori rari, alberi centenari, una fontana settecentesca dei fratelli Colino, un laghetto, viali e sentieri lunghi più di sette chilometri. Altri monumenti degni di nota sono: la chiesa barocca di Santa Marta, opera di Costanzo Michela; la parrocchiale di San Massimo, progettata da Ignazio Birago di Borgaro; villa Il Meleto, che ha ospitato per molto tempo il poeta Guido Gozzano; la chiesa di Santa Maria della Rotonda.